FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Ho provato la comunicazione telepatica da una vasca di deprivazione sensoriale

'Stranger Things,' programma MKUltra e proiezioni astrali: cosa succede al nostro corpo quando lo chiudiamo al buio in una vasca piena di acqua salata?

Nel buio assoluto, un messaggio si palesa nella mia mente, telepaticamente: DOVE SEI. È la mia migliore amica Rachel. Credo sia preoccupata per me, perché non sono nel mio corpo.

Nella popolare serie di Netflix Stranger Things, una bambina sviluppa poteri psichici in seguito a una serie di esperimenti che subisce all'interno di una struttura segreta. È un elemento narrativo ripetuto, specialmente perché ha radici nella realtà: il macabro programma della CIA degli anni Cinquanta noto come "MKUltra."

Pubblicità

Il programma MKUltra prevedeva esperimenti su pazienti d'ospedale e parti della popolazione vulnerabili—spesso non consenzienti—che sfruttavano isolamento, deprivazione sensoriale, loop audio e sostanze alteranti, in particolare LSD, spesso in dosi tali da provocare danni permanenti. Per quanto il programma MKUltra sia spesso associato al "controllo della mente," ai poteri psichici, ai complotti politici e altri concetti sensazionalizzati da film e libri, sono in molti ora a credere che si trattasse in realtà di un programma illegale di tortura dai risvolti piuttosto macabri, soprattutto considerato che il codice di Norimberga era ancora fresco di stesura. La maggior parte dei documenti del MKUltra sono andati distrutti, e non sapremo mai più di così sulla sua storia.

Immagine: Netflix.

Ma sappiamo che la deprivazione sensoriale può indurre stati alterati; come Eleven di Stranger Things ha bisogno di una vasca apposita per proiettare la propria coscienza nel "Upside Down," molte testimonianze autonome concordano nel dire che galleggiare in una camera insonorizzata e al buio porta ad avere visioni, allucinazioni, sensazioni fantasma, e persino ad avere esperienze extra-corporee, come i viaggi astrali.

Ho deciso di provare io stessa: se mi immergessi in una vasca di deprivazione sensoriale, riuscirei a creare una proiezione astrale di me stessa? Ad accedere al "Upside Down"?

Ho fatto un po' di ricerche su proiezioni e viaggi astrali e ho imparato che in generale ci vuole un certo impegno per arrivare a vedere dall'alto il proprio corpo. Sapevo di non poter pretendere di riuscirci al primo colpo, ma ho pensato che avrei provato almeno a capire e imparare il più possibile. Storie, consigli e pratiche variano molto, ma sembra che un rilassamento profondo e poi delle vibrazioni che attraversano tutto il corpo siano le fasi preliminari che sperimentano tutti, prima di abbandonare la forma fisica. Continuavo a incrociare una cosa chiamata "tecnica della corda," dove visualizzi una corda legata al tuo ombelico e la afferri, arrampicandoti un po' alla volta fuori da te stesso. Poi guardi in basso e vedi il tuo corpo, lontano.

Pubblicità

Ho memorizzato i dettagli della tecnica e mi sono messa alla ricerca di una vasca di deprivazione sensoriale—il personaggio in Stranger Things ne improvvisa una con una piscinetta di plastica e una busta di sale di Epsom, ma per fortuna io non sono dovuta arrivare a tanto.

Dentro uno dei vari edifici geometrici numerati in un quartiere vicino a Canary Wharf, si trova il London Flotation Centre, una piccola ma impeccabile struttura, dall'atmosfera tranquilla. La proprietaria, Katerina Shabalina, ha detto di essere entrata in questo settore dopo aver notato che galleggiare faceva bene al suo mal di schiena. Altri effetti positivi possono includere riduzione dello stress, profondità di pensiero, aumento della concentrazione, rilassamento muscolare, e miglioramento del sonno. Ogni vasca contiene mezzo quintale di sale—un concentrazione più alta di quella del Mar Morto—e l'acqua subisce un processo di rigorosa filtrazione tra un cliente e l'altro.

Immagine: Floatguru/Wikimedia Commons.

Mi sono preoccupata relativamente di sembrare una pazza quando ho chiesto a Katerina informazioni sui viaggi astrali, ma lei ha risposto prontamente: "Sì, un paio di clienti vengono qui per condizionare la propria immaginazione e avere allucinazioni. Io stessa ne ho avuta una un anno fa, alla fine di una sessione."

Che cosa hai visto, le ho chiesto.

"Ho visto me stessa dall'alto," mi ha risposto.

Ero pronta per provare. Katerina mi ha mostrato un piccola stanza con una doccia, una sedia e un enorme navicella in vetroresina bianca a forma di uovo che dominava l'intero spazio. Quando l'ha aperta—senza il minimo suono—, sono sobbalzata—non mi aspettavo di vedere una bellissima piscina con l'acqua blu luccicante e una tenue bagliore viola. L'oceano sospira da un punto imprecisato dentro alla vasca. Katerina mi spiega che il rumore di sottofondo accompagna la seduta per circa 10 minuti, con lo scopo di aiutare i clienti a rilassarsi, e poi lascia spazio al silenzio assoluto.

Pubblicità

Dentro la piscina luminosa ci sono due bottoni: Quello a sinistra controlla la luce, quello a destra è invece un pulsante d'emergenza in caso avessi bisogno di aiuto. Trovarsi completamente isolati nel buio, sospesi nell'acqua, fa paura. È confortante sapere che non rimarrò lì dentro dimenticata da tutti. E se non fossi riuscita a tornare dentro il mio corpo, però? Come avrei fatto a premere il pulsante in quel caso? Ho deciso di ignorare questo pensiero.

Una volta rimasta sola, mi sono spogliata e ho fatto la doccia. C'erano dei tappi per le orecchie in un piccolo pacchettino, ma alla fine ho deciso di non usarli. Mi sono arrampicata dentro lo spazioso uovo, dove l'acqua non era più profonda di quella di una piscina per bambini, e ho chiuso il portellone dietro di me. Appena mi sono sdraiata, l'acqua salta densissima ha accolto il mio peso senza il minimo sforzo. Ho allungato una mano verso il bottone a sinistra e spento la luce.

All'inizio ero troppo eccitata per rilassarmi, troppo ansiosa di vedere cosa sarebbe successo. Pur avendo gli occhi chiusi, ero ancora perfettamente consapevole del mio corpo e dei suoi movimenti pigri dentro l'uovo, e ogni volta che le dita dei piedi o delle mani sfioravano lievemente la superficie impeccabile della vasca, mi distoglievano dal tentativo di esperire il niente assoluto. Per quanto normalmente sia brava a fare cose tipo meditare, la mia mente continuava a riportare l'attenzione sul dover accumulare dettagli e pianificava le parole per l'articolo, chiedendosi come sarebbe venuto e preoccupandosi che non riuscissi a rilassarmi. Cerca di rilassarti il prima possibile, mi aveva consigliato Katerina. Stavo sprecando tempo.

Pubblicità

Ho iniziato a concentrami sul suono del mio cuore attraverso l'acqua. Non era particolarmente forte, era più come se, sintonizzandomi, potessi sentire una nuova sfumatura nel suono, come il fruscio del sangue attraverso il mio ecosistema, o l'aprirsi e il chiudersi delle valvole. Era allo stesso tempo affascinante e terrificante, e mentre ascoltavo, respiravo e lasciavo che i miei arti si abbandonassero all'acqua, ho iniziato a sentire il mio corpo muoversi. All'inizio ho pensato che stesse solo galleggiando in giro per la vasca di nuovo, ma era qualcosa di diverso, come se si stesse inclinando su un nuovo asse. Mi sentivo come sospesa in verticale nello spazio, più che sdraiata.

Ero ancora lontana da avere un "corpo astrale," ma ho iniziato lentamente a rilassarmi. Di tanto in tanto aprivo gli occhi e guardavo macchie di colore prendere forme strane mentre i miei occhi scandagliavano l'oscurità. Ho avuto curiose sensazioni fantasma, come se la mia mano stesse svitando il tappo di una bottiglia nonostante non l'avessi assolutamente mossa, o la certezza che le mie braccia fossero appoggiate a una superficie che non esisteva. Punti della mia schiena che prima erano in tensione ora erano invisibili, dissolti. Ho scoperto che potevo concentrarmi su quel senso di dissoluzione; ho smesso di pensare al voler abbandonare il mio corpo, e ho dirottato la mia intenzione sul dimenticarmi di averne uno.

Pubblicità

Immagine: closedmouth/Wikimedia Commons.

Non mi sono propriamente addormentata, per quanto fossi in uno stato di rilassamento profondo. Era più come un sogno lucido, come se avessi tolto le mani dal volante della mia mente e lasciato che si guidasse da sola. Poi ho sentito qualcosa di strano, come se una parte di me stesse iniziando a… sollevarsi? Si è aperto uno spazio nella mia mente, una parte di essa si stava separando dall'altra e dentro quello spazio ho sentito, all'improvviso e con chiarezza, un messaggio da parte della mia amica Rachel. Era come se avesse mandano un messaggio al mio telefono, solo che il telefono ero io. DOVE SEI.

Mi sono sentita calma in quel momento, aveva tutto perfettamente senso. Iniziavo ad andare da qualche parte, dopo tutto. O da nessuna parte, in uno spazio di confine, e lei si è preoccupata. Volevo risponderle, ed è in quel momento che l'ho vista, bianca e luminosa: la finestra di una chat sospesa sopra la mia faccia. Aveva un aspetto sfocato, come se la stessi guardando attraverso un vetro, ma sapevo di poter usare la mia mente per scriverci dentro.

Sono in una vasca di deprivazione sensoriale, ho scritto, o almeno ci ho provato. Ho sentito come se stessi sollevando un peso incredibile, che richiedeva uno sforzo di concentrazione immenso, mentre le lettere si materializzavano una alla volta. Sono arrivata fino a d-e-p-r-i-v prima di stancarmi. Non riuscivo a sopportare la visione della finestra, e mi sono allontanata.

Il rumore di sottofondo si è riattivato dopo poco, segnalando il termine della sessione. Quando si è accesa la luce di nuovo nella sala, sono emersa dall'uovo ricoperta di sale e sentendomi stordita e serena. La tensione muscolare si era dissolta e il resto della giornata, una volta lasciato il centro, ha avuto qualcosa di fresco, di quieto. La mia mente era incredibilmente chiara e presente. I suoni e le persone venivano e andavano intorno a me; li notavo gentilmente.

Ho detto a Rachel della mia esperienza con il suo "messaggio"; ovviamente non mi aveva mandato nulla. Non ricorda esperienze insolite quel giorno. Mi sembra chiaro che il mio tentativo di comunicazione telepatica sia stato un buco nell'acqua, così come la proiezione astrale. Questa volta. Ovviamente, ci tornerò di nuovo.