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Tecnologia

Questa "space cup" porterà il vero espresso nello spazio

Samantha Cristoforetti è arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale, ha l'espresso italiano ma non ha le tazzine. Questo era un problema, fino a oggi.
Immagine: Caffè A Modo Mio

In uno strano quanto perverso piacere personale tutti, e dico tutti, siamo passati davanti allo Starbucks di turno e lo abbiamo silenziosamente denigrato, facendo riferimento ad un qualche tipo di orgoglio autarchico-nazionalista. E capiamoci: è vero, il caffè americano nulla può contro un espresso italiano.

Ora pensate a Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana della storia decollata verso i vuoti siderali il 23 novembre scorso. È andato tutto bene: lanciata e arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale come da protocollo, bagni di folla, applausi scroscianti, magno cum gaudio; ma lì non c'è il caffè. E nel malaugurato caso ci fosse, stiamo parlando di un terribile caffè americano, distillato da chissà quali fondi di caffè italiani.

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Cosa fare quindi se non escogitare una maniera per poter bere un espresso anche sulla ISS? E sopratutto, perché, se l'espresso è già presente nella ISS, nessuno ha pensato di portare anche delle tazzine con le quali questi espressi fossero bevibili? Suggerimento: non è stato un problema di spazio in valigia.

La "espresso space cup." Immagine: Weislogel

Durante il meeting dell'American Physical Society's Division of Fluid Dynamics, dal 23 al 25 novembre, a San Francisco, lo studente delle superiori Nathan Ott, in collaborazione con il professore Mark Weislogel e il ricercatore Drew Wollman, ha descritto gli studi e gli esperimenti effettuati su una varietà di effetti capillari e dinamici per permettere il consumo di caffè espresso in ambienti privi di gravità.

Cosa c'entra l'assenza di gravità? Il fattaccio è che, al momento, il vero espresso italiano non si può bere nello spazio perché le sue caratteristiche intrinseche lo impediscono. L'espresso italiano infatti si distingue da altri tipi di caffè per la presenza elevata di colloidi di olii emulsionati complessi a bassa densità: con la gravità, questi olii risalgono in superficie e danno origine alla cremina tipica del nostro caffè—Sì, il caffè italiano è diverso, non è solamente una leggenda.

"Visto che dall'espresso si ottengono numerosi tipi di caffè, abbiamo effettuato delle misurazioni e abbiamo creato una tazzina in grado di mantenere le proprietà di tensione superficiale necessarie per avere un espresso italiano, un caffè latte e un caffè americano in tazza," spega Weislogel. "Per molti l'aspetti, il sapore e il profumo della crema sono i fattori fondamentali per valutare positivamente o meno un caffè italiano."

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"La geometria della tazzina è la parte 'smart', funziona da sistema di controllo dei fluidi senza la necessità di pompe o di forze centrifughe."

Dopo numerose ricerche e un meeting commemorativo per presentare l'invenzione, ecco la "espresso space cup", stampabile in 3D e proveniente direttamente dal magico mondo della matematica.

"La forma della tazzina può far migrare i fluidi passivamente nei luoghi desiderati senza necessità di parti mobili—si sfruttano le forze passive della resistenza dei liquidi e di bagnabilità." dice Weislogel. "La geometria della tazzina è la parte 'smart', funziona da sistema di controllo dei fluidi senza la necessità di pompe o di forze centrifughe."

Secondo il team, il funzionamento della tazzina è talmente meccanico che, specialmente con un liquido così oleoso come l'espresso, dovrebbe funzionare sin dal primo tentativo nello spazio.

Per fortuna della Cristoforetti, dopo la macchina per espresso appositamente creata per lo spazio, finalmente arriveranno anche le tazzine.

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