FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Questa installazione mostra l’assurdità dei termini di servizio delle app che usiamo

A vederli così lo scandalo Cambridge Analytica sembra inevitabile.

I termini di servizio sono quei testi misteriosi che dovremmo assicurarci di avere letto prima di creare un profilo su un social (o usare una app qualsiasi), ma che, in realtà, nessuno legge mai, pur dichiarando di averlo fatto. Questo perché pensiamo che siano solo un noioso passaggio che ci separa dalla nostra meta finale: l'accesso ai social.

Uno dei motivi per cui nessuno dedica mai il tempo necessario alla lettura dei termini di servizio è che sono mostruosamente lunghi. L'installazione ”I agree,” creata dal designer Dima Yarovinsky, ha l'obiettivo di mettere a confronto nel modo più intuitivo possibile proprio la lunghezza dei termini di servizio dei social più popolari — come Facebook, Instagram, Tinder e Snapchat. L'opera tocca un tema così caldo che una sua foto è diventata virale su Twitter. Ecco l'effetto a colpo d'occhio. Chi vincerà la palma di social con termini di servizio più lunghi?

Pubblicità

L'installazione è il frutto di un corso di infografica tenuto da Roni Levit presso l'Accademia di Belle Arti di Gerusalemme ed è stata esposta in occasione di ”Visualizing Knowledge,” una manifestazione dedicata all'information design che si tiene presso la Aalto University di Helsinki. Yarovinsky ha stampato i termini di servizio dei social più popolari su dei semplici fogli A4 usando il font standard dei contratti legali.

Stando ai calcoli effettuati dal designer, un utente medio legge circa 200 parole al minuto. Un accordo standard dei 'termini di servizio' in inglese, invece, contiene 11.972 parole. Questo significa che sono necessari circa 60 minuti per leggere il documento per intero.

Sottolineando come gli obblighi contrattuali che accettiamo iscrivendoci a un'app o servizio gratuito o a pagamento siano dei veri e propri contratti con valore legale, ”I agree” ci sbatte sotto il naso ancora una volta quanto siamo fessi.

Se è vero che i termini di utilizzo che non leggiamo mai stanno diventando le nostre nuove leggi, magari vederli stampati su carta forse ci farà riflettere un po' di più prima di accettarli.

Segui Federico su Twitter: @spaghettikraut

Seguici su Facebook e Twitter.