Sagan utilizza questi effetti, anche come metodo per verificare se è già sballato — e fornisce anche un'interessante teoria sull'origine e sulla natura delle visioni.”Esiste una parte di me che produce e genera un tipo di percezione che nella vita quotidiana risulterebbe bizzarra; l'altra parte di me è una specie di osservatore. Una buona metà del piacere proviene da quest'ultima, che contempla l'opera del creatore. Sorrido, o a volte persino esplodo in fragorose risate osservando le immagini che si delineano all'interno delle mie palpebre. In questo senso, suppongo, la cannabis è psicotomimetica, anche se non ho incontrato quel panico o terrore che si accompagna a certe insorgenze psicotiche. Probabilmente perché sono consapevole della natura occasionale del viaggio, e di poter far ritorno qualora lo desideri.”
”Trovo che oggi un solo spinello è sufficiente per alterarmi. Di solito verifico questo stato chiudendo gli occhi alla ricerca di flash. Essi sopraggiungono con largo anticipo su qualsiasi modificazione visiva o di altra natura sensoriale. Ritengo che ciò avvenga perché il livello di disturbo visuale è molto basso a occhi chiusi. Un altro interessante aspetto teorico-informativo è la prevalenza — perlomeno nelle mie immagini-flash — di fumetti: solo profili di figure, caricature, non fotografie vere e proprie. Penso che sia una questione di concentrazione informativa; risulterebbe impossibile afferrare il contenuto totale di un'immagine mediante le possibilità offerte da uno scatto fotografico di una frazione di secondo, tanto è la durata di un flash. E l'esperienza-flash è progettata, se posso usare questa parola, per un istantaneo apprezzamento. L'artista e colui che osserva sono la medesima persona. Questo non significa che le immagini manchino di dettagli e di complessità straordinari.”
Questo vale tanto per le intuizioni sopraggiunte in stato alterato mentre fruisce opere d'arte quanto per le illuminazioni che riguardano la sfera esistenziale. Queste ultime lo portano a cogliere l'ipocrisia della visione del mondo che gli esseri umani si costruiscono per sfuggire al dolore:”Sono convinto che la cannabis (e probabilmente altre sostanze) ci procura autentici e validi livelli di percezione, che altrimenti, date le pecche della nostra società e del nostro sistema educativo, non sarebbero disponibili. Questo commento si applica non solo all'autoconsapevolezza e alle attività intellettive, bensì anche al modo di percepire le persone reali, come una marcata sensibilità nei confronti delle espressioni facciali, delle intonazioni e delle scelte verbali, che a volte consente a due persone di instaurare un rapporto talmente vicino da sospettare una sorta di telepatia.”
”La cannabis ci porta alla consapevolezza che spendiamo le nostre vita ad allenarci a trascurare e mettere fuori uso le nostre menti. La sensazione di come è fatto veramente il mondo può fare impazzire; la cannabis mi ha trasmesso com'è la sensazione di essere “matto” e la consapevolezza che noi usiamo la parola “matto” per evitare di pensare a cose che sono troppo dolorose per noi.”
Sagan si adopera per registrare i suoi pensieri su nastro o per trascriverli. Spesso l'operazione è frustrante: nel tentativo di preservarne almeno uno, finisce per perderne dieci per strada. L'importante, sottolinea, è parlarne con qualcuno o prenderne nota. Limitandosi a pensare che si deve ricordare l'intuizione, invece, questa verrà immancabilmente persa.In questi memo indirizzati alla versione lucida di sé stesso del mattino dopo, il Signor X mette alla prova il buon funzionamento della sua testa, ricordandosi il nome di vecchi compagni del liceo a cui non ha più pensato negli ultimi trent'anni o descrivendo un libro riposto in un'altra stanza. Ecco uno dei passaggi più divertenti a riguardo:”C’è un mito sugli stati alterati: il consumatore ha l’illusione di possedere una grande capacità di comprensione, che non sopravvive all’esame accurato del giorno dopo. Sono convinto che questo sia un errore e che le intuizioni realizzate quando si è in stato alterato sono comprensioni reali; il problema principale è convertire queste comprensioni in una forma accettabile alla persona diversa che siamo quando non siamo alterati.”
”Se al mattino mi trovo davanti un messaggio dal me stesso della notte precedente che mi informa dell'esistenza di una realtà a malapena percepita, o della possibilità di divenire un tutto con l'universo, o addirittura che certi politici sono uomini profondamente terrorizzati, potrei tendere a non credervi. È per questo che tengo sempre un nastro in cui mi esorto a prendere sul serio quelle osservazioni. Dico 'Ascolta bene tu, stronzo del mattino! Questa roba e reale!'”
Parte di quel materiale, continua Sagan, è finito in lezioni universitarie, in conferenze e nei suoi libri. Ne possiamo quindi dedurre che, in qualche modo, avrà retto alla prova da lucido. Sagan racconta anche di come si sforzi di andare contro alla sua tendenza di divagare fuori dai suoi principali campi d'indagine, imponendosi di indirizzare I'attenzione verso una serie di problemi complessi attinenti alla sua attività — anche quando è fatto:”Posso ricordare un’occasione in cui, mentre stavo facendo una doccia con mia moglie mentre ero in stato alterato, ho avuto un’intuizione sulle origini e le invalidità del razzismo espresse in termini di curve gaussiane. […] Ho disegnato le curve con il sapone sulla parete della doccia e sono andato ad annotare l’idea. L’idea mi ha condotto ad altre idee ed alla fine, dopo circa un’ora di lavoro estremamente impegnativo, mi sono accorto che avevo scritto undici brevi saggi su una vasta gamma di problemi sociali, politici, filosofici, biologici ed umani.”
Sperando di avere fornito degli spunti interessanti su come le intuizioni da fatti possono influenzare il lavoro di chi svolge ricerca in ambito scientifico, concludo questo esame del saggio di Carl Sagan/Mister X proprio con una sua ipotesi di rapporto matematico per definire il grado di sicurezza delle droghe psichedeliche. Grazie Mister X. per averci insegnato che spesso la comprensione del cosmo si trova solo a un tiro di canna da noi.”Ho scoperto, ad esempio, di essere in grado di accostare tra loro una serie di fatti empirici, che a un primo esame appaiono reciprocamente inconciliabili. […] In seguito, nel tentativo di immaginare un modo per riconciliare i dati disparati, ipotizzo una soluzione motto bizzarra, una a cui di sicuro non avrei mai pensato nei momenti di sobrietà. […] ne derivano nondimeno delle conseguenze che sono verificabili sperimentalmente. Che è poi la caratteristica di qualsiasi teoria accettabile.”
Segui Federico su Twitter: @spaghettikrautSeguici su Facebook e Twitter.”Un aspetto molto interessante nella cannabis: ogni boccata di fumo è una piccola dose; il tempo che intercorre fra I'inspirazione e l'effetto avvertito è breve; e non si sente il desiderio di aumentare la quantità una volta raggiunto l'inebriamento. Ritengo che il rapporto (R) tra il tempo necessario per percepire l'effetto e quello richiesto per assumere una dose aggiuntiva rappresenti un valore numerico importante. R è molto grande nell'LSD (che non ho mai preso) e abbastanza piccolo nella cannabis. I valori bassi di questa variabile dovrebbero indicare il grado di sicurezza delle droghe psichedeliche. Quando la cannabis sarà legalizzata, spero di vedere questo rapporto tra i parametri stampati sulla confezione. Mi auguro che quel giorno non sia lontano.”