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Ecco perché non riusciremo mai a domare i grandi squali bianchi

Nessuno è mai riuscito a tenere un grande squalo bianco in cattività, e probabilmente non ci riusciremo mai.

Dopo una settimana passata a girovagare senza meta e a sbattere la testa contro le vetrate della sua vasca, un grande squalo bianco è morto la scorsa settimana in un acquario in Giappone. Questa storia, però, è solo l'ultimo episodio della saga che vede protagonisti gli animali che l'essere umano non è riuscito a confinare in uno zoo

Lo squalo, un maschio da 3.5 metri, è stato catturato a largo delle coste del Giappone, e per una manciata di giorni è stato l'unico grande squalo bianco in cattivit del mondo. Dopo essere arrivato al Japan's Okinawa Churaumi Aquarium la scorsa settimana ha rifiutato di mangiare e, secondo una dichiarazione, "la situazione è rapidamente degenerata." Lo squalo è morto venerdì.

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Great white shark dies at Blue Planet SocietyJanuary 8, 2016

Il grande squalo bianco, forse il più spaventoso predatore degli oceani e sicuramente uno dei più importanti, è noto per non essere esattamente un animale da tenere in cattività. Il primo di questa specie ad essere stato tenuto in una vasca risale al 1982, presso il SeaWorld di San Diego. Lo squalo è stato liberato dopo appena 16 giorni. Nel 2004, presso il Monterey Bay Aquarium in California, è stata esposta una femmina di grande squalo bianco per 198 giorni, riuscendo a nutrirla in cattività per la prima volta. In quel periodo ha attaccato due altri squali tenuti in cattività in quel periodo, ed è stata liberata poco dopo. Ci sono stati altri esemplari mantenuti in cattività, ma la maggior parte di essi sono stati liberati o sono morti in cattività.

Sono diversi i fattori che rendono i grandi squali bianchi dei pessimi candidati per la lotteria della cattività, primo tra tutti il fatto che si tratti di una specie migratoria e che tenda a vivere percorrendo grandi distanze. Alcuni scienziati hanno rivelato che alcuni squali, muniti di geolocalizzazione, sono stati visti attraversare letteralmente tutto il mondo—Nel 2014 uno è anche riuscito a attraversare l'intero oceano atlantico. Hanno anche bisogno di grandi volumi di acqua attorno a loro, e hanno bisogno di mantenersi in movimento per permettere alle loro branchie di respirare. Un vero e proprio incubo logistico per gli acquari.

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In molti casi, incluso il più recente in Giappone, i grandi squali bianchi tendevano a sbattere il loro naso contro le mura di vetro. Quello tenuto presso Monterey Bay ha sviluppato una vera e propria ferita. Questo problema potrebbe essere reso ancora peggiore dal senso di elettrorecezione della specie, un'abilità che permette loro di rilevare la carica elettrica dell'acqua attorno a loro. Alcuni scienziati hanno teorizzato che questa abilità potrebbe interferire con la loro possibilità di rilevare il muro di vetro, vista la bassissima carica elettrica diffusa da esso.

I grandi squali bianchi sono molto più aggressivi di mascotte da acquario come le mante e le tartarughe marine. Controllare un animale del genere non è semplice.

Anche la nutrizione può diventare un problema. I superpredatori di solito mangiano prede vive, a meno che il cibo non scarseggi. Lo staff dell'acquario di solito fornisce degli animali vivi da mangiare—azione logisticamente impegnativa e non esattamente audience-friendly.

È difficile immaginare un altro acquario impegnato in un'impresa del genere, ma conoscendo il genere umano, non smetteremo di provarci.