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Sì, anche gli incendi aumentano per colpa del cambiamento climatico

No, non è solo colpa dei piromani e degli speculatori.
Immagine via Pixabay

Mentre la siccità che sta colpendo tutta Italia non accenna a dare tregua, un'altra emergenza investe il paese: quella degli incendi, specialmente nel sud. L'ultimo terribile caso si è verificato in Sardegna, in provincia di Cagliari. Partito al confine tra Gonnosfanadiga e Arbus, dove le temperature negli ultimi giorni hanno raggiunto i 49 gradi, un enorme incendio si è espanso nel giro di poche ore in tutte le direzioni, arrivando persino a forzare l'evacuazione del carcere di Is Arenas.
Non è solo l'Italia a bruciare: quest'estate decine di vasti incendi hanno colpito anche la costa orientale dell'Adriatico, dalla Croazia al Montenegro. Che la siccità e gli incendi siano collegati sembra intuitivo, ma per capire di più Motherboard ha parlato via email con il professor Antonello Provenzale, dell'IGG-CNR di Pisa, per capire quanto questi fenomeni siano "nuovi" e se e come, siano legati ai cambiamenti climatici.

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"Anche a parità di pioggia totale media annuale […] i periodi privi di precipitazione tendono a diventare più lunghi e le aree interessate dalla siccità più estese."

"Gli incendi sono un elemento naturale dell'ambiente mediterraneo, ed estati aride sono sempre esistite e continueranno a esserci in futuro" premette Provenzale. "Tuttavia, l'analisi dei dati disponibili per gli ultimi decenni mostra che il riscaldamento globale sembra essere associato a una 'intensificazione' del ciclo dell'acqua, cioè sembra piovere di più nelle aree e nei periodi che già erano piovosi, mentre piove di meno nelle regioni aride e nei periodi secchi.

In sintesi, ha proseguito Provenzale, "ciò significa che, anche a parità di pioggia totale media annuale, la precipitazione tende a concentrarsi maggiormente in eventi intensi e localizzati e, allo stesso tempo, i periodi privi di precipitazione tendono a diventare più lunghi e le aree interessate dalla siccità più estese." Ed è per colpa di questi processi che l'emergenza siccità in italia è più grave che mai, con sempre più prelievi da laghi e falde acquifere. Qualcuno potrebbe obiettare che gli incendi, in Italia, sono per lo più colpa dell'uomo, ma, risponde il professor Provenzale " vero che l'innesco degli incendi è nella quasi totalità di origine antropica, involontaria o dolosa, ma l'area bruciata dipende in modo significativo dalla siccità e dalle condizioni meteo-climatiche."

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Provenzale è co-autore di uno studio intitolato "On the key role of droughts in the dynamics of summer fires in Mediterranean Europe" e pubblicato su Scientific Reports la primavera scorsa, che cerca di capire come la siccità abbia cambiato la dinamica degli incendi nel Mediterraneo.

"È stato dimostrato che più è accentuata l'aridità estiva, maggiore risulta l'area bruciata in quella stessa estate," spiega a proposito Provenzale "Dal momento che ci si aspetta un aumento della probabilità di condizioni aride estive nei prossimi decenni, analogamente ci aspettiamo un aumento potenziale dell'area forestale bruciata dagli incendi."

I cambiamenti climatici significano quindi anche incendi più devastanti. Ma c'è qualcosa che possiamo fare?

" Su tempi lunghi, diciamo decenni, occorre mantenere fede agli accordi internazionali, come quelli di Parigi, per la riduzione di emissioni di gas serra e per evitare di inasprire ulteriormente il problema dell'intensificazione del ciclo idrologico." ha risposto il professor Provenzale a Motherboard.

Sui tempi invece intermedi — ovvero quelli che si estendono tra i sei mesi ai pochi anni —, ha proseguito Provenzale, "servono proiezioni degli impatti dei cambiamenti climatici sull'ambiente, sulle risorse idriche e sugli ecosistemi, per stimare il rischio di siccità e incendi, e, d'altro canto, [anche] di eventi alluvionali. Non basta solo la proiezione delle temperature e delle precipitazioni, ma serve una stima di come risponderà l'ambiente mediterraneo nel suo complesso, dalle falde acquifere agli ecosistemi."

Dati indispensabili se vogliamo che questa situazione non degeneri, insomma, considerato che "bisogna creare infrastrutture in grado di fornire le necessarie risorse idriche in modo sostenibile e non eccessivamente impattante sul territorio."

Per quanto possa sembrare banale il legame tra un aumento della siccità e l'aggravarsi degli incendi che colpiscono l'Italia durante l'estate nelle zone più aride, si tratta di un problema tutt'altro che semplice da risolvere e le cui conseguenze concrete e quotidiane riguarderanno aree sempre più consistenti e un numero crescente di persone.

Per ora, con questa nuova norma, dobbiamo convivere. "Sui tempi brevi, giorni o settimane," conclude Provenzale, "occorre utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione, in primis il monitoraggio da satelliti come i Sentinel, per stimare il rischio di incendio, il rischio di siccità [e] il rischio idrogeologico."