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settimana della salute femminile

Tutti i modi in cui la pillola ti cambia la vita, nel bene e nel male

La pillola anticoncezionale può avere un bel po' di conseguenze sulla tua salute fisica e mentale.
Foto via Unsplash.

Questo post fa parte della nostra settimana della salute femminile, una serie di contenuti sulla salute delle donne e sull'importanza della libertà e l'autodeterminazione di ognuna nel governarla.

Che la pillola contraccettiva, anche nelle sue versioni più leggere, abbia una valanga di potenziali effetti collaterali lo dicono le dimensioni-lenzuolo del bugiardino e molte, molte testimonianze. Questi possono andare dall'aumento di peso alla drastica diminuzione della libido, al rischio di sviluppare malattie del sistema cardiovascolare e mettere a repentaglio la propria salute mentale, per citarne solo alcuni.

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Ma ci sono anche motivi, di cui almeno uno piuttosto ovvio, per cui donne e ragazze continuano a prenderla. Abbiamo chiesto ad alcune di loro di raccontarci la loro esperienza in merito, e quello di cui abbiamo avuto conferma è che se stai assumendo la pillola e qualcosa di strano—qualsiasi cosa—comincia a succedere al tuo corpo, prendi in considerazione che possa dipendere da quello.

"HO COMINCIATO A SOFFRIRE DI ATTACCHI DI PANICO VIOLENTI"

Ho iniziato a prendere la pillola a 19 anni, un po’ come anticoncezionale, un po’ per contrastare una predisposizione all’ovaio policistico, un po’ con la speranza che alleggerisse i sintomi del ciclo che da quando avevo 11 anni mi tormenta con crampi, vomito ed emicranie. Ha funzionato, ma mi ha provocato una catena di altri problemi.

Il primo è stato anche il meno grave—mi ha distrutto i capillari delle cosce, ma mi ha anche donato per un breve attimo le tette—il secondo il peggiore. Era il mio secondo anno di università e ho cominciato a soffrire di attacchi di panico violenti: quando ho avuto il primo, su un tram affollato, da un momento all’altro ho smesso di vedere, sentire e respirare; ho letteralmente detto all’amica che era con me, "Dì a mia mamma che le voglio bene," e sono svenuta mentre tentavo di scendere dal mezzo (convintissima di stare morendo). Non avevo idea che fosse colpa della pillola e il mio medico di base, ignaro quanto me, mi ha diagnosticato una depressione coi fiocchi. Ma dato che altre mie amiche avevano avuto sintomi simili e prendevamo tutte la stessa pillola, dopo qualche mese ho fatto 2+2 e deciso di interromperla.

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Improvvisamente stavo bene.

A quanto pare, il problema era la minipillola "solo progesterone" che la mia ginecologa aveva ritenuto "adatta a una ragazza magra e giovane." La terza e ultima pillola, che ho assunto dai 22 ai 24 anni circa, all’inizio sembrava perfetta. Finché non mi sono ritrovata a letto con un ragazzo dopo un periodo di discreta astinenza e ho scoperto un inconveniente: la mia libido era stata sepolta chissà dove e quel ragazzo bellissimo era uguale a un marciapiede per i miei organi genitali. È una sensazione orrenda, quella di essere arrapata in testa ma non esserlo affatto dal punto di vista fisico.

Appena ho interrotto anche quella pillola, i miei ormoni sono tornati sull’attenti. Da allora non ho più voluto prenderla. Crampi e vomito mi fanno di nuovo compagnia tutti i mesi. Ma, per ora e onestamente, va bene così— Giulia, 29 anni

"HO PIANTO. TANTO. TANTISSIMO"

La prima e ultima volta che ho preso la pillola avevo 19 anni e nonostante avessi letto che poteva portare con sé diversi effetti collaterali per niente piacevoli, ho deciso che tanto non sarebbe successo a me e che comunque ingrassare non sarebbe stato un problema. Nemmeno il lunghissimo, dettagliato bugiardino mi aveva fatto venire dei dubbi: alla fine gli effetti collaterali non si presentano mai, giusto? Sbagliato.

Non ho preso peso ma ho pianto. Tanto. Tantissimo. Ogni problema diventava un problema insormontabile, ogni discussione una discussione fatale. Potrei fare una mappa con i posti dove ho pianto senza nessuna ragione e quella mappa coprirebbe letteralmente tutta Milano, visto che—senza nessuna ragione concreta—la metropolitana mi metteva addosso una tristezza che non sapevo digerire. Tre mesi così sono stati più che sufficienti per chiudere per sempre con la pillola— Marta, 31 anni

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"MI PIACE PENSARE ALLA PILLOLA COME A UN TENTATIVO DI CORREZIONE"

Da 16 ai 27 anni ho cambiato diversi contraccettivi ormonali, per tre principali motivi: il sesso è bello, i bambini mi mettono ansia, ho un ovaio a tendenza policistica. Questo significa che, sebbene non abbia mai sviluppato la sindrome dell'ovaio policistico né alcun sintomo collegato, il mio ovaio sinistro produce alcune cistine che hanno convinto (fortunatamente) la prima ginecologa da cui mia madre mi accompagnò più di dieci anni fa a metterlo a riposo ed evitare anche solo la più remota ipotesi che si innescasse la vera e propria sindrome.

La prima pillola che mi hanno dato mi ha fatto gonfiare come un galleggiante nel mare in tempesta dell'adolescenza, un breve tentativo con l'anello a rilascio ormonale è naufragato in un pozzo di interrogativi sull'anatomia, ma la pillola che sto prendendo ora—di nuova generazione e a basso dosaggio—quasi non la sento. È anche vero che ormai non ho più ricordo di come sia vivere senza, non so se sarei più magra o se oggi sono sessualmente solo un'ombra di quella che sarei al naturale, ma basta che cerchiate online una qualsiasi descrizione della sindrome dell'ovaio policistico per capire perché preferisco continuare a fare regolare la mia vita da un farmaco. Mi piace pensare alla pillola che prendo tutti i giorni come a un tentativo di correggere un'operazione di microingegneria che viene fuori sbagliata da qualche parte nel mio basso ventre— Elena, 27 anni

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"SMETTERE DI PRENDERLA MI FA UNA PAURA TREMENDA"

Prendo la pillola da quando ho 17 anni. Sono quindi ormai 15 anni, totalizzando soltanto otto mesi di pausa. Quando ne parlo col mio medico di base, si strappa i capelli. Ma la ginecologa non ci vede tutto questo dramma. La prima volta che me l’hanno prescritta era dopo una visita in un “planning familiare” francese (il consultorio familiare italiano) dove le ragazze minorenni possono farsi visitare e prescrivere la pillola gratuitamente.

In Francia molto spesso la prescrivono di default quando vai a consultare un ginecologo. Almeno era così 15 anni fa. Quindi per la mia generazione era una cosa normale e automatica e nessuno si chiedeva se facesse bene o male. Era ben prima dello scandalo delle pillole di terza e quarta generazione. E chi non la prendeva era perché aveva un problema di salute ed era considerata sfortunata di non poter godere di questo magico medicinale. Quindi per tantissimi anni ho preso la stessa pillola, che poi rientrava in quelle incriminate, e lì ho iniziato a farmi un po’ di domande— anche perché le emicranie (uno dei motivi per cui avevo iniziato a prenderla al di là dello scopo anticoncezionale) erano aumentate ed erano sempre più intense. Non avevo antecedenti in famiglia su casi di trombosi etc, ma nel frattempo il mio medico base mi ha detto “NON HAI MAI FATTO UNA PAUSA?! Ti avvicini ai 30 anni, se un giorno vuoi dei figli, meglio capire ora se funziona tutto.” All’inizio l’ho vissuto un po’ come “ma cosa vuole questo arretrato italiano che vuole farmi fare dei figli.” Poi con il mio ex storico ci siamo lasciati, e dopo un anno che la mia vita sentimentale e sessuale era pari all’attività cerebrale di un sasso, ho deciso di fare una pausa.

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È stato un momento stranissimo e bellissimo della mia vita—il mio corpo mi comunicava delle cose di cui non ero consapevole, le mie ovaie cantavano libertà… e poi caso della vita, proprio in quel periodo ho ricominciato ad avere una vita sessuale e ho deciso di stroncare questa gioia con una nuova pillola detta “naturale”. Anche se mi sentivo molto meglio durante la pausa, smettere di prendere la pillola mi fa una paura tremenda. Ho bisogno di sentire che controllo la mia fertilità— Gabrielle, 32 anni

"HO INVENTATO UNA SCUSA VIA L'ALTRA PER NON DIRE AL MIO RAGAZZO CHE FARE SESSO ERA ORMAI UNA TORTURA"

Se sei eterosessuale, hai 17 anni e una mamma che vuole tenerti lontana da gravidanze indesiderate, la soluzione sembra una sola: andare con lei dal ginecologo e farti prescrivere la pillola contraccettiva. Che è esattamente quello che è successo a me. Ero felicissima.

Dopo qualche mese però sono iniziati i problemi. Zero desiderio sessuale e secchezza vaginale, principalmente. Ma a 17 anni, specie se il tuo ginecologo rasenta la pensione, non sai che non aver più voglia di fare sesso può essere una controindicazione della pillola. Pensi di essere sbagliata tu e te ne stai zitta zitta mentre i rapporti sessuali diventano sempre più dolorosi. Ci è voluto più di un anno per capire che le due cose erano collegate, poi altri sei mesi a convincermi che non era la fine del mondo dire al mio ragazzo che avremmo dovuto ricominciare a usare il preservativo.

Fast forward di quattro anni circa, nuova relazione e stesse pressioni da parte di un fidanzato che mi dice "il preservativo mi dà fastidio, fatti prescrivere la pillola." E così ho fatto. Questa era a basso dosaggio di ormoni, era scientificamente all'avanguardia e anche il ginecologo (che intanto avevo cambiato) mi aveva assicurato non avrei più dovuto affrontare controindicazioni così destabilizzanti. E invece, anche qui dopo pochi mesi, a 21 anni mi trovo nella stessa situazione. Questa volta il motivo lo conosco bene, così smetto di prendere la pillola e torniamo al preservativo, non senza musi lunghi e perplessità da parte di lui.

Adesso di anni ne ho 24 e no, non ho ancora trovato né il contraccettivo né il ginecologo perfetto per me. Però una cosa l'ho imparata: il mio benessere fisico viene prima dei capricci di qualunque partner— Amanda, 24 anni

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