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Queste nubi nere interstellari hanno dato vita all'universo

Degli astronomi in Cile hanno appena osservato le primissime immagini di Lupus 4, la nube nera che dista più di 400 anni luce dalla Terra.

Molti di noi guardando il cielo cercano di osservare cosa ci sia oltre, disegnando delle linee immaginarie tra la Terra e la lontanissima versione alternativa della Terra, un altro pianeta azzurro nello sfondo grande e buio del cosmo.

Quello che ci ispira di meno forse è proprio lo sfondo scuro, formato da cose come Lupus 4, un insieme di nubi nere che si mescola con le costellazioni del Lupo e e del Regolo. Osservate per la prima volta nel 1927, gli astronomi stanno ancora cercando di comprendere la natura delle nubi di Lupus 4, a circa un secolo dalla loro scoperta. Forse è proprio il mistero che le avvolge a rendere la foto sopra, catturata dal Wide Field Imager sul telescopio MPG/ESO dell'osservatorio di La Silla in Cile e pubblicata sul sito dell'ESO, così sublime.

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La foto fa venire in mente uno dei romanzi fantascientifici meglio riusciti, La Nuvola Nera dell'astrofisico Fred Hoyle. Nel romanzo non c'è nessun alieno viscido, nessun raggio laser o controllo mentale, e neanche la traccia di un'astronave. Anzi, potrebbe non esserci neanche un alieno, ma questo dipende dall'interpretazione del lettore. La forza minacciosa? Indovinate un po', è proprio la grande nuvola nera del titolo.

Foto dell'osservatorio La Silla, in Cile. Immagine: European Southern Observatory

Scoperta per caso una notte da uno studente di astronomia, la nuvola nera del romanzo inizialmente si manifesta più che altro per il fatto che continua a scomparire, ed è difficilmente osservabile. Più la nube si avvicina, più le stelle lasciano il cielo notturno, e al loro posto rimane solo il nulla. Ma la cosa bella di Lupus 4—l'insieme di nuvole cosmiche più vicine al nostro sistema solare, la scoperta delle quali precede il romanzo di Hoyle di qualche decennio—è il fatto che non sta distruggendo nulla. Le sue nubi nere potrebbero sembrare davvero spaventose, lassù a offuscare le stelle. Ma in realtà sono lì proprio per crearle, le stelle.

Le nubi di Lupus 4 che vedete qui per ora hanno dato vita solo ad alcune stelle adolescenti T Tauri ancora nel mezzo del processo di raccolta di polvere stellare proveniente dalle nuvole che le circondano, e che contraggono sotto la loro stessa attrazione gravitazionale. Possiedono molta energia, ma in questa fase è tutta gravitazionale; le stelle T Tauri non sono ancora abbastanza dense per iniziare la fusione dell'idrogeno, la reazione che alimenta le stelle di sequenza principale come il Sole.

Vicino a Lupus 4 c'è l'agglomerato di nubi Lupus 3 (qui sotto), che per ora si è rivelato più produttivo, e ha rivelato circa 40 stelle adolescenti sul punto di riuscire ad alimentare le proprie fornaci per la fusione. Comunque, il nucleo denso e (per ora) senza stelle di Lupus 4 promette un'abbondante progenie. Si è stimato che la sua massa totale sia circa 1.600 volte quella del Sole—si annuncia quindi un futuro molto luminoso per l'oscuro spazio cosmico.

Lupus 3. Immagine: European Southern Observatory

Nell'universo va così: le nubi nere, come Lupus 4, danno vita a stelle luminose. E comunque è da lì che veniamo. O meglio, è da lì che viene il Sole. Può sembrare terribile il pensiero che l'universo stia svolgendo il suo cammino irreversibile verso un futuro di eterno nulla senza energia, ma è bene vedere anche quale sia il posto da cui tutto è iniziato: una nuvola nera.