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Tecnologia

Guarda 'Connected,' il nostro cortometraggio Sci-Fi con Pamela Anderson

Siamo orgogliosi di presentarvi 'Connected', un cortometraggio sci-fi diretto da Luke Gilford, interpretato da Dree Hemingway e narrato da Jane Fonda.

Noi, qui su Motherboard, siamo felici di potervi presentare Connected, un cortometraggio diretto da Luke Gilford, con protagonisti Pamela Anderson e Dree Hemingway, e narrato da Jane Fonda.

Ambientato in un futuro prossimo desolato e nefasto, Connected segna un punto di svolta importante per uno dei sex symbol più famosi del mondo: Pamela Anderson mette in scena una performance cruda e coraggiosa, nei panni di una reginetta di bellezza che invecchia, illuminata dalla luce ruvida dei suoi schermi, dei suoi feed, delle sue timeline, mentre si barcamena tra liste di followers, amici, e famigliari, cercando disperatamente di ottenere semplicemente una cosa: una connessione emotiva.

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Interpreta Jackie, una istruttrice di fitness di AuraCycle che lavora per un pubblico online—Jackie passa il tempo ascoltando dei podcast di training autogeno (narrati da Jane Fonda) che promettono vita eterna in questo nuovo, prossimo, mondo. Jackie si fionda in un ritiro spirituale per il benessere, che assomiglia più ad uno strano tipo di culto e con il quale cercherà di migliorare la sua Connettività. Lì—Ok, sentite: guardatevelo.

È un cortometraggio—è completamente originale e fortemente distopico, ed è stato costruito con estrema cura. È un tipo di futuro che puoi sentire nelle viscere, ed è proprio quel tipo di futuro che noi amiamo presentarvi, sia sotto forma di video, che a livello editoriale, per esempio con Terraform, la nostra rubrica di racconti di fantascienza. Dopo che Luke mi ha presentato il film, lo scorso anno, ho immediatamente pensato che sarebbe stato perfetto per noi.

Screenshot, Connected

Gilford concentra una marea di elementi in questi 10 minuti, prodotti da Cadence Films. La maggior parte delle scene sono diluite di toni blu, verdi e bianchi, un tipo di estetica che vuole consacrare un futuro quieto e isolato. Pamela Anderson è il centro del corto, spesso l'unica figura ad apparire a schermo, ancora più spesso pregna di sfumature espressive malinconiche.

Luke definisce il suo corto un "ritratto di una donna che lotta con l'invecchiamento e con la percezione di sé in un mondo tecnologicamente ottimizzato." Nell'unica scena in cui Pamela Anderson, oggi quarantottenne, mostra la propria carne per intero, lo fa in maniera riflessiva, per tentare di realizzare la caducità della propria bellezza. È una scena incredibilmente potente, che Anderson aveva terrore di girare.

La locandina di Connected. Immagine di Luke Gilford, Design di Rodney Hazard

Poi c'è il titolo. "Connected" è una delle parole in circolazione più generiche, ma al tempo stesso più pregne di significato. Il concetto che l'informatica stia connettendo sempre di più le nostre vite, per il meglio o per il peggio, risale al web 1.0—il termine continua a nascondere in sé significati utopici e distopici. La connettività promette efficienza e vicinanza, ma al tempo stesso minaccia di renderci superficiali e vulnerabili. Nel corto di Gilford vediamo manifestarsi entrambi questi suoi aspetti.

Come ogni buon racconto fantascientifico che si rispetti, il film sfrutta il futuro come uno specchio per interpretare il presente: Oggi, grazie all'infinito flusso di nuove app per i social media e l'importanza delle piattaforme più vecchie, la connettività è un assunto su cui ogni altra cosa viene costruita. Forse è per questo che stiamo vedendo così tante opere esplorare questo tema: la rivelazione della BBC, Black Mirror, fa della connettività il suo tema centrale. Her, di Spike Jones, prova a immaginare quanto, concretamente, potremmo mai connetterci emotivamente a un software.