In queste settimane, centinaia di migliaia di persone in tutta l'Algeria—tra cui molti giovani—hanno manifestato pacificamente per chiedere il ritiro definitivo del presidente Abdelaziz Bouteflika. L'82enne è al potere da vent'anni, ma dal 2013, a seguito di gravi problemi di salute, non appare praticamente in pubblico e sono molti i suoi sospetti sulle sue effettive capacità di governare.Lunedì scorso, Bouteflika ha infine annunciato che non si candiderà alle prossime elezioni. Tuttavia queste ultime, previste per aprile, sono state rimandate, e nel frattempo sono state annunciate riforme costituzionali prive di calendarizzazione. Ciò significa che, in attesa del loro completamento, Bouteflika potrebbe rimanere al comando del paese per un tempo indefinito.
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Il fotografo 25enne Fethi Sahraoui ha seguito le proteste fin dall'inizio, concentrandosi sui più giovani. "Sono loro ad avere qualcosa da dire in questo momento," spiega. Le foto sono state realizzate sia ad Algeri che nella sua città natale, Mascara, nel nord ovest del paese.Sahraoui è membro del collettivo algerino di fotografi Collective 220. Gli capita di lavorare sia con un'analogica che in digitale, ma il suo mezzo preferito è il cellulare. Non solo per il formato quadrato degli scatti, ma perché "in certe situazioni mi ha permesso di passare un po' più inosservato."Prima delle proteste contro Bouteflika, Sahraoui era impegnato nella realizzazione del progetto Stadiumphilia, incentrato sui giovani tifosi della regione di Mascara. "Durante la prima manifestazione ho notato un legame tra i giovani ultras e quelli in strada. Per loro lo stadio è un luogo in cui ci si può esprimere liberamente." Ma le somiglianze si estendono anche ai cori intonati da tifosi e manifestanti.E, come dice Sharaoui riferendosi al carattere pacifico delle proteste, "noi algerini abbiamo raggiunto una certa maturità. Abbiamo capito che la violenza, come quella che abbiamo conosciuto in dieci anni di guerra civile, non porta a molto."Per vedere altre foto, scorri verso il basso: