FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Ecco lo studio definitivo sugli effetti positivi e negativi della cannabis

Fare dei discorsi da bar sull'uso di cannabis è facile, ma quante delle nostre convinzioni hanno basi scientifiche?

Nei discorsi da bar, è molto facile parlare degli effetti della cannabis: aiuta a dormire, placa i dolori cronici, è la droga più consumata, ma guai a fumare se sei incinta!

Molto più difficile è invece andare in profondità mettendo insieme, per esempio, i risultati di oltre 10.000 studi scientifici per poter dire con maggiore certezza cosa sia vero e cosa no. Un metastudio molto grosso è stato pubblicato con la collaborazione di medici, psicologi e neurologi della US National Academy of Sciences Engineering and Medicine e con il contributo di molte università statunitensi. L'obiettivo: realizzare lo studio definitivo sugli effetti positivi e negativi del fumo da marijuana.

Pubblicità

C'è da specificare che il processo di legalizzazione della marijuana continua ad avanzare: negli USA, a novembre, sette stati ne hanno legalizzato il consumo per uso medico o ricreativo (al momento, l'erba è legale in 28 stati) e anche in Europa si parla da anni di legalizzazione. Il mercato esplode, ma dal punto di vista prettamente scientifico non è ancora del tutto chiaro quali siano gli aspetti positivi e negativi delle canne.

Sclerosi multipla, dolori cronici e nausea durante la chemioterapia: quando la cannabis fa bene

Innanzitutto le buone notizie per i fumatori: ci sono prove consolidate per gli effetti positivi della cannabis. Purtroppo sono meno di quanto si pensi. Senza dubbio, visto il grande numero di studi, il THC aiuta contro i dolori cronici e la nausea durante la chemioterapia. I metastudi precedenti, su questo aspetto, erano piuttosto cauti. Anche nel caso della sclerosi multipla, l'erba dovrebbe aiutare, perché riduce gli effetti degli spasmi e dei crampi—o almeno questo è quanto sostengono gli studi in cui sono stati analizzati i pazienti, gli altri invece sono scettici.

Anche per il trattamento del deficit dell'attenzione (ADHD/ADHS) gli studi non sono particolarmente diffidenti—almeno per quanto riguarda il potenziale di ricerca. Ma a proposito degli effetti sullo sviluppo cerebrale dei ragazzi, bisogna prendere questi studi con le pinze. Un'altra certezza è che fumare marijuana non espone al rischio di ammalarsi di cancro.

Pubblicità

Dalle difficoltà di apprendimento alla tosse cronica: quando la cannabis fa male

E ora le cattive notizie: la cannabis ha anche delle controindicazioni—che non sono particolarmente sorprendenti. Secondo il metastudio c'è una forte probabilità che fumare porti a un rischio maggiore di incidenti stradali (…sorpresa!). Il consumo di cannabis peggiora anche i problemi di respirazione già esistenti, per esempio la bronchite cronica. Per la tesi secondo cui il consumo di cannabis peggiori i problemi di apprendimento, ci sono già alcune prove, ma non troppo chiare.

Prima si inizia con il consumo, prima possono verificarsi dei problemi (compresi effetti a livello sociale, psicologico e di apprendimento scolastico). A maggior rischio, sono gli uomini.

Tutto questo è molto poco sorprendente, più interessanti sono le conseguenze della cannabis sulle donne incinte; è piuttosto certo che influisca sul peso del feto, anche se (finora) non sono stati riscontrati altri effetti collaterali.

Immagine: Imago

Infine, anche gli effetti psicologici non sono da sottovalutare. Più si consuma erba più alto è il rischio di sviluppare una forma di schizofrenia o "un'altra psicosi". Ci sono sia degli studi che sostengono che la cannabis può aiutare nel caso di malattie psichiatriche, ma ci sono anche ricerche accreditate che sostengono l'esatto opposto: il consumo di cannabis può arcuire un disturbo bipolare o aumentare le possibilità di suicidio.

Risultato: è complicato

Questi risultati rendono il metastudio da 400 pagine difficile da giudicare. Soltanto per pochi effetti della cannabis ci sono abbastanza studi attendibili che possano escludere errori, bias e altro. Un esempio: per la tesi che la cannabis possa aiutare nel disturbo post-traumatico, c'è soltanto uno studio che lo sostiene. Gli effetti della cannabis sul sistema immunitario sono praticamente inesistenti.

Questi problemi sono noti ai ricercatori, che hanno bisogno di una cosa: più erba. "Spesso è difficile avere accesso alla quantità e al tipo di prodotto di cui abbiamo bisogno per capire a fondo gli aspetti positivi e negativi del consumo di cannabinoidi," si dice in sostanza nello studio. Il passo successivo, sostengono, è far progredire la ricerca. Per capire davvero gli altri effetti della cannabis con certezza scientifica ci vogliono dei metodi standard, una serie di domande a cui rispondere e più finanziamenti pubblici.

Lo studio completo è disponibile online.