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Tecnologia

Il nuovo progetto archeologico per guardare dentro le piramidi

Il progetto ScanPyramids vuole esplorare l'interno delle piramide grazie a delle tomografie muoniche.
Rappresentazione grafica dell'utilizzo radiografico di muoni per dare un'occhiata dentro le piramidi. Immagine: HIP Institute

Le piramidi, l'ultima tappa della vita dei faraoni e delle regine nell'antico Egitto sono delle costruzioni decisamente spettacolari da ammirare. Il loro più grande mistero irrisolto però, ovvero il modo in cui sono state costruite, permane da 4.500 anni.

Nel tentativo di rispondere a questa domanda, un team di ricercatori provenienti da Egitto, Canada, Francia e Giappone hanno unito le loro forze per il progetto ScanPyramids, promosso dal Ministero delle Antichità egiziano.

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Il progetto, della durata di un anno, partirà a novembre 2016 con l'obiettivo di usare qualunque tipo di tecnologia possibile, dagli scanner montati sui droni, all'imaging termico, passando per le radiografie, per produrre un modello 3D delle piramidi di Khufu e Khafre presso l'altopiano di Giza, della Piramide romboidale e di quella Rossa della necropoli di Dahshur e per sbirciarvi dentro senza risultare invasivi.

"Vogliamo usare queste tecnologie per guardare attraverso le pietre e scoprire qualche stanza o passaggio segreto dietro le mura e dentro le piramidi," mi ha spiegato Mehdi Tayoubi, fondatore del collettivo artistico no profit francese HIP.

I ricercatori useranno delle

tomografie muoniche

—basate sui muoni dei raggi cosmici, particelle subatomiche che possono penetrare praticamente qualunque cosa—per guardare dentro le piramidi. La tecnologia è stata perfezionata dai ricercatori dell'Università di Nagoya, nel Giappone centrale e dall'Istituto di ricerca per la fisica particellare giapponese KEK. In Giappone, la tecnologia è già stata usata per dare un'occhiata dentro ai vulcani e ai reattori nucleari

Nel corso dei decenni sono stati fatti moltissimi sforzi per scoprire cosa ci sia dentro le piramidi e capire come possano essere state costruite. Nel 1986 è stato condotto un intervento microgravimetrico non invasivo da un team supportato dalla EDF Foundation per misurare la differente densità dei materiali all'interno della piramide, mi ha spiegato Tayoubi. Nel 1999, l'architetto francese Jean-Pierre Houdin ha usato il modelling 3D per identificare anomalie nella costruzione, dando vita all'ipotesi di una "struttura a spirale"—una teoria che suggerisce che le piramidi possano essere state costruite dall'internoTayoubi. All'epoca i ricercatori erano riusciti a scovare queste strutture spiralate dentro le piramidi, ma non erano stati in grado di spiegare cosa esattamente fossero. "Non abbiamo ancora una risposta a riguardo," ha sottolineato Tayoubi.

Render di come verrà usato il thermal imaging per rilevare le diverse temperature dentro la piramide. Immagine: HIP Institute

Negli anni seguenti, un team di ricercatori giapponesi dell'Università di Waseda ha usato dei radar dentro i corridoi che portano alla camera della regina nella Grande Piramide. Il trucco, spiega Tayoubi, è di combinare le ricerche con l'utilizzo di nuove tecnologie.

"Quando il team giapponese arriverà in Egitto con la sua tecnologia a muoni incontrerà nuove sfide e dovrà trovare risposte a nuove domande," ha spiegato Tayoubi, evidenziando come il progetto miri sia a portare avanti questa tecnologia che a svelare il mistero di come le piramidi d'Egitto siano state costruite.

"Voglio che il team si rapporti al progetto in maniera umile, visto che già molte persone hanno provato a svelare il mistero delle piramidi, ma siamo molto felici di poter usare queste nuove tecnologie. Se troveremo qualcosa, quel qualcosa ci permetterà di comprendere come siano state costruite le piramidi—e di risolvere uno dei più grandi misteri dell'Antico Egitto" ha detto Tayoubi.