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Tecnologia

C'è un 18enne olandese che disegna mappe delle guerre in Medio Oriente

Ho parlato con Thomas Van Linge, un diciottenne di Amsterdam che anziché andare nei coffee shop disegna dettagliatissime mappe della guerra in Medio Oriente.
Immagine: Thomas Van Linge

Quando frequenti l'ultimo anno di scuole superiori di solito pensi alle ragazze e a come tagliare le ore con le interrogazioni. Se vivi ad Amsterdam il discorso si fa ancora più semplice, visto che probabilmente occuperai quelle ore buche in qualche coffee shop.

Questo discorso vale per la maggiorparte dei diciottenni del globo terracqueo, tranne che per Thomas Van Linge, un fenomeno olandese che con ottime probabilità le ore di interrogazione le taglia lo stesso, ma anziché occuparle in un coffee shop le spende davanti al computer a disegnare mappe delle dominazioni territoriali in Medio Oriente.

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Fino a qui ancora tutto normale—ognuno può avere i propri hobby, no? La cosa però si fa impressionante quando si scopre che le mappe di Thomas sono utilizzate e seguite da giornalisti e attivisti di tutto il mondo e sono state ripubblicate su Vox, sull'Huffington Post e utilizzate dalla University of Texas, ad Austin. Thomas su Twitter ha raccolto 11mila follower, tutti piuttosto interessati ai suoi lavori, dai consulenti istituzionali per le relazioni estere fino ai semplici appassionati delle vicende geopolitiche.

Thomas si occupa di Iraq, Libia e Siria. Passa le giornate a cercare notizie su conflitti, scontri e battaglie e, dopo aver verificato le fonti, riporta queste notizie sulle mappe della zona. L'ultima riguarda la Siria, è aggiornata al 5 giugno e insomma, dacci un occhio.

Ecco l'ultima mappa di Thomas, se non riesci a leggerla clicca qui.

Thomas cerca le notizie e le informazioni necessarie alle sue mappe in giro per i social network: gruppi di ribelli su Facebook, aggiornamenti Twitter, video su YouTube. Fa da solo il lavoro di una squadra di esperti di social media e dopodiché lo traduce in mappe: è una macchina da guerra. Per capire meglio il suo lavoro e sentirmi ancora più un inetto gli ho scritto e gli ho fatto un paio di domande. Ho scoperto che sa davvero troppe cose sul Medio Oriente per essere un diciottenne che vive ad Amsterdam.

MOTHERBOARD: Hai 18 anni e vivi ad Amsterdam. Perché il Medio Oriente? Perché le mappe? Perché tutto questo lavoro? Cosa ti spinge a farlo? Trovo incredibile non solo che tu stia facendo qualcosa "in più" di quanto venga richiesto normalmente ad un 18enne, ma concentri i tuoi sforzi in qualcosa di davvero complicato, come il fare informazione sul Medio Oriente.
Thomas Van Linge: Il mio interesse per il Medio Oriente è cominciato con la Primavera Araba nel 2011, mi ha colpito la rivoluzione egiziana e da lì sono passato alla guerra civile libica e da lì poi la Siria. Ho cominciato la mia mappa della Siria nel 2014 quando non c'era ancora una chiara distinzione tra le zone di dominio dei ribelli e quelle sotto il controllo dell'ISIS. È cominciato come un esperimento, ma visto il feedback positivo che stavano ricevendo le mie mappe ho deciso di continuare. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto per passione, e ovviamente anche perché sempre più persone mi chiedono di continuare a disegnare le mappe.

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Come sei riuscito a raccogliere un buon numero di fonti affidabili? Specialmente quando si parla di ISIS non dev'essere semplice trovare delle informazioni genuine a riguardo.
Ci ho messo un po' di tempo a costruire una rete di fonti affidabili, ogni volta che ne trovavo una nuova tendevo ad essere piuttosto cauto nei confronti di ciò che riportavava, ma non appena veniva verificata la consideravo buona. Si tratta di provare e sbagliare.

Hai qualcosa di più grande in mente? Speri di aumentare la portata del tuo lavoro di mapping?
Per il prossimo futuro volevo andare in quelle zone del Medio Oriente per fare un documentario o qualcosa del genere, sicuramente continuerò il lavoro che sto facendo con l'account Twitter. Voglio fornire quante più informazioni possibili sulla Siria, l'Iraq, la Libia. Non sono sicuro che possa essere il mio futuro, fare mappe, ma non vedo perché fermarmi, ora.

Qual è l'audience delle tue mappe? Chi speri le leggerà?
Le mie mappe raggiungono diversi tipi di persone: giornalisti, attivisti, politici, abitanti di quelle zone. Spero che siano lette da coloro che hanno davvero bisogno di informazioni dettagliate sulla situazione nel paese—come i giornalisti che hanno intenzione di recarsi in quelle zone.

via Newsweek

Potresti descrivermi la situazione in Siria ora? Come sta l'ISIS?
Per quanto riguarda il regime di Assad, la fazine ha perso moltissimo terreno a nord, est e sud negli ultimi tre mesi. Non governa più a Idlib e ha perso terreno strategico a sud. Ha anche perso l'antica cittò desertica di Palmira, ora sotto il controllo dell'ISIS: al momento controlla la maggior parte dell'ovest della Siria, lungo la costa e il confine col Libano. Controlla anche Damasco e circa metà di Aleppo, che ora dipende da solamente una via di rifornimenti che passa per il sud della città.

Parlando dei ribelli, invece, hanno guadagnato diverso terreno negli ultimi mesi. Hanno preso il controllo di quasi tutte le zone del regime rimanenti nella provincia di Idlib, oltre che una grossa base militare a sud del paese. I ribelli dell'Esercito Siriano Libero hanno giocato un ruolo significativo nella cattura della citta di Tall Abyad. Controlla la provicina di idlib, buona parte di quella di Daraa, la parte ovest di quella di Aleppo, il nord di Raqqa e le periferie di Damasco.

Poi, per quanto riguarda lo Stato Islamico: è avanzato in diverse zone del paese, solamente per perdere terreno in altre. Per esempio, hanno catturato Palmira, la maggior parte del deserto siriano, hanno guadagnato terreno anche a nord di Aleppo, cacciando via i ribelli da diversi villaggi. L'ISIS ora controlla la maggior parte della provincia di Deir ez-Zor, il sud della provincia di Raqqa e anche l'est di Aleppo; è presente in dozzine di villaggi a est di Hama e negli villaggi arabi nella parte sud della provincia di Hasakah.

Infine, parlando dei curdi dell'YPG: hanno sbaragliato l'ISIS in diverse zone, nelle ultime settimane. Hanno preso la montagna di Abdul Aziz a ovest di Hasakah e sono riusciti a ottenere il controllo della vallata di Khabour. Ciò che è più importanti che l'YPG sia riuscito a collegare le sue aree nella provincia di Hasakah con quelle del cantone di Kobane, a Tall Abyad. I curdi ora hanno tre cantoni: Cizire, Kobane e Afrin, e controllano la maggior parte del confine turco.

Thomas è un fenomeno fatto e finito. Seguilo su Twitter per saperne di più sulle sue mappe e su ciò che succede in Medio Oriente. Magari ti viene voglia di spaccare quanto sta spaccando lui.