Salute

Come andare a convivere senza odiarsi

Sì, vi amate e gli affitti costano troppo, ma non basta per decidere serenamente di andare a convivere. Meglio seguire i consigli degli esperti.
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT
come far funzionare una convivenza
Foto: Jena Ardell via Getty Images

E così state pensando di andare a convivere. Dopotutto vivete già praticamente insieme e l’idea di dividere le bollette è più allettante di quanto sia terrificante quella dell’impegno a lungo termine. Il prossimo passo, dunque, sarà renderlo ufficiale.

Pubblicità

La convivenza ha un mare di lati positivi: non devi più passare metà del weekend a fare avanti e indietro dalla casa della persona che ami; puoi approfittare di quella fantastica macchinetta del caffè che ha ricevuto dai genitori per Natale; e puoi dire addio al paio di mutande di ricambio che hanno la brutta abitudine di cascare fuori dalla borsa ogni volta che ti trovi su un autobus affollato.

Con i prezzi di affitti, energia e cibo alle stelle, andare a vivere con un’altra persona non è mai sembrata un’idea migliore. Un sondaggio condotto in UK nel 2021 ha determinato che il 18 percento delle coppie conviventi ha fatto questa scelta principalmente perché “economicamente vantaggiosa” (e poi dicono che il romanticismo è morto). E vantaggiosa lo è davvero, visto che molti proprietari di immobili preferiscono affittare a coppie piuttosto che a single.  

Una cosa è certa: non conviene sobbarcarsi tutti gli sforzi e le spese per trovare un nido d’amore per poi capire che non sopporti la persona con cui ora hai l’obbligo contrattuale di condividere la cucina. Ho parlato con alcune coppie di conviventi e con un’esperta di relazioni per raccogliere i migliori consigli per chi sta per fare il grande passo e non vuole pentirsene.

Pubblicità

1. Non credere che le cose non cambieranno

“Non puoi più pensare soltanto a te stesso,” dice Brad Thomas, business manager 28enne di Manchester che è andato a convivere con la fidanzata a inizio 2023. “Quando finisci l’ultimo goccio di latte o l’ultimo strappo di carta igienica, devi avere riguardo nei confronti dell’altra persona e ricordarti di comunicare, perché ora siete una squadra. Devi cambiare considerevolmente modo di pensare.”

Se ti fermi a bere qualcosa dopo il lavoro oppure vuoi invitare un amico a cena, ora devi tenere conto di volontà e bisogni di un’altra persona. Quando si mangia, a che ora ci si alza, a che ora si va a dormire, i programmi per il weekend: tutte queste cose non dipendono più soltanto da te. Può volerci un po’ per capire cosa funziona meglio per la vostra relazione, ma prima o poi ci arriverete. Oppure vi lascerete.

“Passare più tempo insieme e adattarsi alle abitudini dell’altra persona naturalmente comporta un compromesso,” dice la consulente relazionale Ellie Turner. “È importante comunicare e stabilire limiti salutari dall’inizio, perché è più difficile cambiare i comportamenti una volta stabilizzati.”

Sai quella cosa che un tempo ti ha fatto capire che ti stavi innamorando di questa persona? Quei rumorini che fa quando dorme, o la sua ossessione per i dischi in vinile? Ecco, preparati a odiarla.

2. Stabilisci dei confini

Convivendo, è molto probabile che violiate il vostro spazio personale a vicenda e vi facciate incazzare senza nemmeno rendervene conto. Se non ne parli, l’altra persona potrebbe non sapere che ti serve del tempo in solitudine quando torni dal lavoro o che preferiresti un po’ di preavviso quando si offre di ospitare l’after a casa. 

“Comunica in modo aperto e sincero, ma non accusatore,” dice Turner. “Se le cose non vengono dette il risentimento si accumula e i partner possono diventare passivo-aggressivi se non sanno affrontare l’argomento direttamente.”

Pubblicità

Poi aggiunge: “Non possiamo aspettarci che le persone vivano esattamente come viviamo noi, quindi è importante essere rispettosi e comunicare i propri bisogni invece delle aspettative di come l’altra persona dovrebbe comportarsi, sempre prestando attenzione a come lo si comunica per non dare adito a una risposta difensiva.”

3. Decidete la divisione delle finanze

Quando arrivano le bollette, vi troverete a litigare sui soldi come non avrete mai fatto. Ricorda, la convivenza non è soltanto un impegno personale—è anche un impegno economico.

“La mia compagna aveva un certo budget che sapeva di poter spendere ogni mese,” spiega Thomas. “Io prima vivevo da solo e quindi andare a convivere ha portato un bel risparmio, di conseguenza mi va bene coprire la differenza e pagare una fetta più grande dell’affitto. Le altre spese sono divise 50-50, ma teniamo anche in conto la nostra differenza di salario per mantenere un equilibrio complessivo. Per esempio, se io pago la cena lei paga gli snack dopo.”  

Decidete come dividere l’affitto, le bollette e le spese condivise, idealmente prima di avere le chiavi in mano. Farete un conto condiviso? Investirete in mobili di qualità o risolverete tutto all’IKEA? Stabilire un budget ed essere sinceri può aiutare a ridurre le liti al minimo.

4. Decidete come dividervi i lavori di casa

Ci sono buone probabilità che non concorderete su quanto tempo è accettabile andare avanti senza cambiare le lenzuola o senza lavare i piatti. Il compromesso e la comunicazione anche in questo caso sono la tua ancora di salvezza: magari una persona nella coppia ama passare l’aspirapolvere e l’altra ricava una soddisfazione perversa dal togliere i capelli dallo scarico della doccia.

Quando Abi Herbert, 25 anni, di Birmingham, è andata a convivere due anni e mezzo fa, ha discusso di quali fossero i lavori di casa più odiati. “Abbiamo constatato che alcuni di quelli che piacevano di meno a una, non erano un problema per l’altra persona,” spiega. 

Pubblicità

“Invece di fare a turni, ci siamo divise i compiti e questo ha ridotto al minimo i bisticci perché capita meno di frequente che una persona si dimentichi che è il suo turno o che una persona faccia un certo compito più dell’altra. Tipo, per me non dover mai portare fuori la spazzatura è una vera benedizione, a essere sincera.”

5. Prenditi del tempo per te 

Solo perché abitate insieme non significa che siate cuciti insieme. Non vogliamo che la convivenza vi conduca alla codipendenza. Programmate una serata o due per incontrare gli amici senza il partner o anche solo guardare la TV in stanze separate. Ricorda, la lontananza fortifica i legami.

“Abbiamo avuto una relazione a distanza per un anno, quindi quando siamo andati ad abitare insieme c’è stato un vero periodo di luna di miele,” dice Herbert. “Abbiamo passato i primi mesi a mangiare la pizza seduti sul pavimento e a fare tutto insieme.”

Una volta che le norme del lockdown si sono allentate, però, Herbert e il suo partner hanno ricominciato a fare sempre più le loro cose. “All’inizio sembrava un po’ che ogni cosa dovesse essere un’attività di coppia, cosa decisamente poco sana—ma direi che adesso ci stiamo avvicinando all’equilibrio perfetto,” dice, poi aggiunge: “Non sarei in grado di stare con una persona che si sente insultata se non voglio stare con lei 24 ore al giorno, sette giorni su sette.”

Anche se in questo momento non siete nemmeno in grado di concepire di staccarvi per più di 24 ore, non ci cascate. È alquanto impressionante la rapidità con cui arrivi a odiare una persona se l’unico momento in cui non la vedi è quando vai a cacare.

Pubblicità

6. Tieni pronto un piano B

Se state pensando di andare a convivere, l’ultima cosa a cui volete pensare è che la vostra relazione possa finire. Sfortunatamente, non tutte le storie durano nel tempo (o nel luogo, quando quel luogo è un piccolo appartamento), e molte coppie si trovano intrappolate in situazioni abitative da cui non possono permettersi di uscire.

“È importante avere dei risparmi d’emergenza e un’alternativa su cui contare se le cose non dovessero funzionare,” dice Turner. “Quando vai a convivere e magari firmi un contratto d’affitto, se c’è qualcosa che ti preoccupa—per esempio, manca la clausola rescissoria o il deposito cauzionale è molto alto—è importante che tu ti senta abbastanza a tuo agio con l’altra persona per parlarne.”

Trattare con schiettezza la possibilità che la relazione finisca male non è una cattiva idea quando la posta in gioco è così alta. Non sarà una cosa romantica, ma può risparmiarvi un po’ di stress in futuro. Quindi forza, fa’ un bel respiro e fa’ la fatidica proposta a questa persona che frequenti da circa tre mesi. Un risentimento sordo e bruciante è un piccolo prezzo da pagare in confronto a un affitto dimezzato, no?

@eveuptonclark