Effetto droga agli occhi

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Tecnologia

MDMA, coca e ketamina: cosa fanno le droghe ai vostri occhi

Da sempre, una pupilla dilatata è considerata un segnale del fatto che il suo proprietario ha fatto uso di sostanze. Ma è davvero così? Abbiamo fatto un esperimento con l'aiuto di qualche esperto.
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Foto di Gergana Petrova e Moritz Stellmacher. Testo di Lisa Ludwig. Passa il cursore sulle immagini per scoprire che sostanza hanno assunto i soggetti fotografati

Dicono che gli occhi siano lo specchio dell'anima, e se è così allora continuano ad esserlo anche quando, dopo una notte in discoteca, i livelli di sostanze presenti nel sangue possono raggiungere picchi elevati. In questi casi il loro aspetto può essere molto vario: le pupille diventano minuscole o enormi buchi neri così grandi da impedire di distinguere il colore dell'iride.

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È da questa osservazione che è nata l'idea dei nostri colleghi di VICE Germania di passare una nottata in giro per Berlino a fotografare un bel po' di occhi. I soggetti fotografati non hanno fatto storie, e anzi si sono detti disposti a confessare quali sostanze avevano assunto quella sera. Tuttavia, non abbiamo potuto fare a meno di chiederci quanto effettivamente la dimensione delle loro pupille avesse a che fare con il tipo di sostanze che avevano assunto, e nel, caso, quali di esse avevano avuto gli effetti maggiori.

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Se una sostanza è in grado di farci rilassare, renderci felici o anche solo tenerci svegli, allora non solo è grado di manipolare i nostri neurotrasmettitori ma può anche incidere sulla fisiologia del corpo. Compreso quel muscolo che, nei nostri bulbi oculari, è responsabile della dilatazione (come avviene ad esempio quando ci avviciniamo a una fonte di luce) e del rimpicciolimento delle pupille.

Per esempio, se assumete cocaina, anfetamina o MDMA le vostre pupille si dilateranno (midriasi); invece gli oppiacei, come l'eroina, faranno sì che esse si restringano (miosi). Una piccola curiosità: dopo aver visto Requiem for a Dream, gli esperti di droghe più cinefili hanno criticato Darren Aronofsky, perché nel film le pupille del protagonista si dilatano invece che restringersi come accadrebbe nella realtà.

Ma come influisce il consumo di droga sull'aspetto degli occhi? Dato che il nostro progetto fotografico non aveva risposto a questa domanda, siamo andati a parlarne con un esperto.

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"La variazione delle dimensioni della pupilla può essere un sintomo dell'assunzione di sostanze stupefacenti, ma non è detto che lo sia," ci ha spiegato Heike Krause, che lavora in un centro di assistenza per persone a rischio dipendenza di Berlino. "Le pupille possono dilatarsi anche in altri casi, ad esempio quando un paziente epilettico assume particolari medicinali. Per verificare se una persona ha assunto o meno droghe, quindi, non basta guardare le dimensioni delle pupille. Bisogna osservare anche altri segnali, come la sudorazione."

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Nonostante ciò, lo stato degli occhi sembra ancora il principale metro di giudizio per valutare il livello di sobrietà di una persona. Altrimenti, perché mai la polizia di Amburgo continuerebbe ad usare i test della pupilla? Questi test vengono condotti con uno strumento (molto simile a un paio di occhiali 3D partoriti dalla mente di uno vissuto negli anni Sessanta) che dovrebbe essere in grado di stabilire, basandosi sulle dimensioni della pupilla, se una persona ha fatto o meno uso di droga.

Ma stando a quanto ci ha detto il portavoce della polizia di Amburgo Holger Vehren, il test non può stabilire con certezza se chi vi si sottopone ha fatto uso di sostanze, ed è più che altro usato a livello preliminare. La scarsa affidabilità è dovuta alla molteplicità di ragioni per cui può verificarsi una variazione delle dimensioni delle pupille, ragioni "che spaziano dalla generale stanchezza all'assunzione di particolari medicinali."

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Il tossicologo Thorsten Binschenck-Domaß ci ha spiegato nel dettaglio il funzionamento. È basato sulla reazione dell'occhio alla luce: "La cocaina, le anfetamine, il catinone, il THC e tutta una serie di altre sostanze provocano un rallentamento della velocità con cui le pupille reagiscono alla luce. La durata di questo sintomo varia da sostanza a sostanza e da persona a persona, e in certi casi può andare avanti fino a due giorni. In generale, queste sostanze possono anche provocare un'ipersensibilità alle luci forti." In ogni caso, non è scontato nemmeno che a una pupilla normale corrispondano degli esami del sangue negativi.

Detto ciò, ci interessava sentire l'opinione di un medico. Dopo diverse telefonate in cui ci è stato confermato che anche da un punto di vista medico le pupille non sono un fattore indicativo dell'assunzione di sostanze, siamo andati a chiedere direttamente al reparto di oftalmologia. La risposta che ci hanno dato è stata assolutamente chiara e concisa: non è possibile, in alcun modo, stabilire che tipo di droga sia stata assunta da una persona solo guardandola negli occhi.

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