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Un paese della Toscana ha dedicato un ponte ai due marò e una statua a Schettino

Abbiamo chiesto il perché al sindaco di Vagli Sotto, in provincia di Lucca, che ha intitolato un ponte a Girone e Latorre e creato un parco con statue di Quattrocchi, Schettino e il cane Diesel.
Leonardo Bianchi
Rome, IT

Qualche anno fa, dopo aver passato un pomeriggio in discoteca per un evento pro-marò organizzato dal Sindacato autonomo di Polizia e altri, pensavo che sulla vicenda dei fucilieri di Marina non si potesse davvero andare oltre. Mi sbagliavo di grosso: da allora, infatti, quello dei due marò è diventato uno dei meme più diffusi nella cultura contemporanea italiana, tanto da muoversi ormai in una dimensione autonoma e parallela rispetto al caso politico e diplomatico.

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In questi giorni, tuttavia, si è forse toccato un nuovo picco. Come ha riportato il Tirreno, un ponte di recente costruzione a Vagli Sotto—un paesino di poco meno di 1000 abitanti in provincia di Lucca—è stato intitolato proprio ai "Gloriosi Marò del Battaglione San Marco" Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

La decisione è stata presa dal sindaco Mario Puglia, attualmente al suo terzo mandato. Parlandoci al telefono, il primo cittadino di Vagli Sotto mi ha spiegato che l'obiettivo è quello di "accendere i riflettori" sulla questione e "rendere omaggio a due servitori della patria abbandonati da tutti." L'opera—lunga 135 metri e dal costo di tre milioni di euro—è sospesa sul lago artificiale di Vagli e sarà inaugurata il prossimo 19 giugno.

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Se il ponte Latorre-Girone non fosse già abbastanza surreale, nella stessa data si celebrerà anche l'apertura del "Parco dell'onore e del disonore" che si trova lì vicino. Oltre al nome, la peculiarità di questo spazio verde è quella di ospitare statue che—nelle parole del sindaco—"saranno un esempio e un monito per i giovani sul valore dell'onore e il disvalore del disonore."

Per ora, le statue sono quattro e hanno le fattezze del comandante Gregorio De Falco, di Francesco Schettino (raffigurato con le orecchie da coniglio), di Fabrizio Quattrocchi e del "Cane Eroe" Diesel, rimasto ucciso nel blitz a Saint-Denis tenutosi dopo gli attentati di Parigi dello scorso novembre.

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Trattandosi di accostamenti abbastanza bislacchi, ho chiesto a Puglia il motivo dell'inserimento di queste due ultime figure—ossia il mercenario e il cane-poliziotto. "L'articolo uno e tre della Costituzione italiana riconoscono a tutti il diritto di lavorare in Italia," mi dice il sindaco a proposito di Quattrocchi. "Nonostante lui si sia trovato a lavorare in Iraq, nel momento tragico si è ricordato dell'Italia dicendo: 'vi faccio vedere come muore un italiano.'"

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Per quanto riguarda Diesel, invece, la statua "è in memoria e nel rispetto di quegli animali che collaborano con gli uomini delle forze dell'ordine a fine di bene, e che purtroppo noi altri uomini a volte li spingiamo ad andare avanti per salvare la nostra vita."

Nell'effige della statua, inoltre, c'è scritto che Diesel è stato "ucciso dai terroristi"—che è la versione ufficiale circolata nell'immediatezza del blitz. Tuttavia, come hanno scoperto in seguito i giornali francesi Le Monde e Mediapart, il cane sarebbe una vittima di "fuoco amico." Quando lo faccio notare a Puglia, lui non fa una piega: "È una polemica che escludo, ho parlato con degli operatori della sicurezza francesi e loro mi hanno detto che il cane è entrato ed è stato abbattutto dai tagliagole dell'ISIS."

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A suo dire, queste iniziative—il ponte e le statue—sono particolarmente apprezzate dalla popolazione. "Se io facessi un referendum, a livello di consenso saremmo al 98 percento," afferma Puglia. Sotto ai post sul profilo Facebook del sindaco, in effetti, sono molti i commenti positivi—specialmente per la statua del cane Diesel.

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Libero ha invece parlato di "minacce" arrivate al sindaco. Quest'ultimo, dal canto suo, ha raccontato al quotidiano che "mi hanno detto che i marò sono due assassini e che non devo intitolare a loro il ponte. Ma lo ripeto, farò come mi pare."

Il vero coronamento di questa "battaglia," però, sarebbe la presenza in carne e ossa dei due fucilieri all'inaugurazione. Pur auspicandosela, Puglia dice comunque di non aver preso contatti e di non "voler creare difficoltà burocratiche e giuridiche."

Il 19 giugno comunque dovrebbero esserci "tutte le televisioni nazionali e internazionali," nonché "3-4mila persone"—almeno secondo le stime del sindaco. Se volete dunque pensare ai marò sul ponte Latorre-Girone, o fotografare uno Schettino di marmo, sapete già dove andare.

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