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Tecnologia

Google pagherà al fisco italiano 306 milioni di euro

Questo tipo di accordi segnalano una graduale presa di posizione contro l'attuale sistema di tassazione che avvantaggia le grandi multinazionali tecnologiche.
Riccardo Coluccini
Macerata, IT

Nella giornata di ieri è arrivata la firma definitiva da parte di Google all'accordo per ripagare il Fisco italiano per oltre 306 milioni di euro.

In un comunicato stampa dell'Agenzia delle Entrate si apprende che la cifra in questione fa riferimento ad evasioni fiscali che riguardano i periodi che vanno dal 2002 al 2006 e dal 2009 al 2015. Nello specifico, il periodo 2009 - 2013 è stato oggetto di recenti indagini fiscali condotte dalla Guardia di finanza e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, mentre invece il primo periodo fa riferimento ad un "vecchio contenzioso".

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Gli importi sono riferibili sia a Google Italy che a Google Ireland, e vanno ad aggiungersi alle tasse correttamente pagate negli anni di riferimento.

La cifra in questione fa riferimento ad evasioni fiscali che riguardano i periodi che vanno dal 2002 al 2006 e dal 2009 al 2015.

L'Agenzia delle Entrate, si legge nel comunicato, afferma che "con Google sarà avviato un percorso per la stipula di accordi preventivi per la corretta tassazione in Italia."

Google non è nuova a questo tipo di accordi: l'anno scorso aveva concluso un rimborso simile con il Regno Unito per un totale di 185 milioni di sterline. Inoltre, recentemente anche la Francia si è mossa contro Google, effettuando addirittura delle perquisizioni negli uffici sul suolo francese dell'azienda californiana per indagare sulla presunta evasione di oltre un miliardo di euro.

Queste indagini e l'accordo siglato con l'Agenzia delle Entrate segnalano una graduale presa di posizione contro l'attuale sistema di tassazione che permette alle aziende tecnologiche di pagare somme ridotte rispetto a quelle dovute al fisco del paese in cui operano, sfruttando la possibilità di muovere i propri profitti attraverso i confini internazionali.

L'Agenzia delle Entrate, infatti, conferma il proprio impegno "nel perseguire una politica di controllo fiscale attenta alle operazioni in Italia delle multinazionali del web." E proprio settimana scorsa la procura di Milano ha contestato ad Amazon una presunta evasione fiscale per circa 130 milioni.

Nel frattempo Google dovrà continuare a tenere l'attenzione puntata sulle tre accuse mosse dall'antitrust europeo: abuso di posizione per favoreggiamento del suo motore di ricerca per lo shopping, utilizzo sleale del sistema operativo Android per promuovere i propri servizi, e sfruttamento del sistema di pubblicità online offerto ai siti web di terze parti.