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Tecnologia

A Parigi censurano i murales contro il copyright musicale

L'artista di strada Sampsa ha creato un murales contro l'agenzia Hadopi, una sorta di SIAE francese parecchio controversa.
Il murale deturpato riportava la stessa immagine e messaggio. Immagine: Anni Maarit/Wikimedia Commons

In un epilogo piuttosto ironico, un artista di strada che ha criticato le leggi anti-pirateria francesi (cioè, volte a tutelare le creazioni artistiche) si è visto censurare il suo lavoro.

La rivista francese Numerama si è accorta della situazione dopo che un utente Twitter ha osservato che le opere dell'artista di strada finlandese Sampsa erano state "ripulite" come parte di una missione per rimuovere graffiti politici in una zona di Parigi. La storia è stata riportata anche dal sito Torrent Freak. Uno dei murales di Sampsa mostrava un ragazzo che ascolta musica e che fugge da una zanzara gigante, con il messaggio "The Blood Sucking HADOPI."

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Hadopi è l'agenzia governativa francese nominata da una omonima legge sul copyright. Nel loro sforzo di pulizia, gli operai parigini città hanno coperto il messaggio anti-Hadopi, ma hanno lasciato le immagini, che in realtà non hanno alcun senso fuori dal contesto. Non è chiaro se chi ha rimosso la dichiarazione non si fosse reso conto che era parte del disegno originale, o se fosse a conoscenza del fatto e, nonostante tutto, sapesse che andava cancellato tutto.

Un peu trop… Le message sur Hadopi a aussi été nettoyé! pic.twitter.com/3IktLdDAw4

— v23id (@v23id) 12 Febbraio 2014

Un utente Twitter sottolinea che il messaggio Hadopi è stato "ripulito."

In entrambi i casi, è facile intuire che la città sembra d'accordo sull'ospitare opere di street art—dicevamo che solo le parole sono state cancellate—finché non si spinge a veicolare messaggi politici. Successivamente, il testo del murale "Blood Sucking Hadop " è stato ridipinto, mentre nuovi poster di Sampsa sono apparsi in tutta Parigi per accrescere la consapevolezza della nuova multa da 60 euro stabilita ai sensi della legge Hadopi.

Comunque sia, l'Hadopi non è la diretta responsabile dell'operazione di "pulizia" a Parigi, ma, come sottolinea Torrent Freak, "l'ironia delle azioni della municipalità consiste nell'avere censurato un artista che si è espresso contro una legge che dovrebbe tutelare gli artisti come lui." Si sono rivolti a Sampsa, il quale ha detto che il danno arrecato al suo lavoro è stato positivo, perché e servito a sensibilizzare l'opinione pubblica, e che "almeno dimostra che sta prestando attenzione ad alcune limiti che non dovrebbero essere oltrepassati."

Il testo è stato ripristinato il 18 febbraio, mentre nuovi poster sono apparsi in tutta la città. Immagine: Anni Maarit

Sampsa è apertamente critico nei confronti della legge Hadopi, che ha una storia molto lunga e complicata. Adottata nel 2009, è stata subito viziata da accuse su pagine false di Wikipedia e firme fraudolente da parte di artisti che avevano apparentemente sostenuto il disegno di legge. Successivamente, è stata rivista perché ritenuta incostituzionale. Il meccanismo d'azione principale della legge era una procedura di tre fasi mirata a sospendere la connessione internet di persone che infrangevano in modo fraudolento il diritto d'autore. Tuttavia, il procedimento è stato applicato a una sola persona, tanto da essere stato sostituito, pare, con una multa di 60 euro.

In un altro incidente autolesionista del 2010, l'Hadopi ha presentato il suo logo solo per scoprire a sua volta di aver violato accidentalmente il copyright per via di un font senza licenza. Il che ci porta a farci una domanda da un milione di dollari: se chi propone le leggi sul copyright trova difficile rispettarle, tutti gli altri che dovrebbero fare?