Warenton Autostrada
Tutte le foto per gentile concessione di Julien Henry.
Attualità

Foto dalle gare di auto dove ci si schianta per divertimento

In questa piccola comunità di piloti di “banger racing”, fare un incidente è lo scopo della corsa.
Romain Vennekens
Brussels, BE
Daniele Ferriero
traduzione di Daniele Ferriero
Milan, IT

Per la maggior parte dei piloti da corsa, avere un incidente in pista è l’incubo peggiore. Nel “banger racing”, invece, speronare i veicoli altrui non solo viene tollerato, ma potrebbe persino farti vincere un premio. Nato negli anni Settanta e popolare soprattutto in Gran Bretagna, Irlanda, nel Belgio e nei Paesi Bassi, questa “gara con le bagnarole” comporta la guida di macchine recuperate dallo sfasciacarrozze e risistemate, condotte lungo piste di forma ovale.

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Una di queste piste è stata costruita nel paesino di Warneton, in Belgio, da una comunità di fanatici del banger. Rinominata la Superstrada, la pista ospita anche eventi di altro tipo, come i rally, ma è soprattutto dedicata ai piloti di questa specialità, alle loro sfide e alle loro ostentazioni.

Il regista e fotografo Julien Henry si è immerso nel mondo dei motori più assordanti, del grasso e dell’adrenalina per un suo recente progetto. E, dopo aver orbitato intorno alla scena per qualche anno, è riuscito a catturare questa comunità sia con le sue fotografie che nel suo cortometraggio in lingua francese, Lynx. Gli abbiamo chiesto cosa l’ha portato verso questo sport e perché queste persone lo amino, nonostante tutti i rischi.

Un uomo spegne un incendio sulla sua macchina, attaccata a un rimorchio.

Un pilota prova a riparare la sua macchina

VICE: Ciao Julien, chi sono le persone che hai fotografato?
Julien: Sono degli appassionati del mondo delle macchine. Anzi, a dirla tutta della loro distruzione, sopra ogni altra cosa. Molti di loro sono meccanici, camionisti e collezionisti di rottami.

Cosa succede durante una gara?
Prima di tutto, i concorrenti mettono le mani su qualche vecchia macchina scassata. Le recuperano e riparano, le ridipingono e le rimettono in pista. Lo scopo è quello di fare più giri possibili senza che la macchina si pianti, oppure quello di far schiantare le altre macchine contro i muri nella maniera più spettacolare. Tutto questo avviene a una velocità compresa tra gli 80 e i 110 km all’ora. Ci sono diversi premi e categorie: la macchina più bella, la macchina che ha distrutto la macchina più bella, la più veloce, l’incidente più spettacolare e molto altro.

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La gara inizia la mattina con la presentazione delle macchine. È divisa in tre round, con soste di circa due ore in mezzo. Queste pause danno ai partecipanti la possibilità di provare a riparare le macchine. Le attaccano con le catene ai camion per raddrizzarle, aprono i motori, li smontano e rimontano; insomma. Non penseresti mai che quei macini possano riuscire a stare ancora in pista, eppure ce la fanno. È incredibile e, anche se fanno soltanto un giro, si tratta comunque di una vittoria.

Una macchina nera a cui mancano delle parti con un cartello sul tettuccio che recita '611'.

Una macchina malmessa ma pronta a gareggiare.

Dove le trovano queste macchine?
Principalmente da annunci segnalati dagli stessi membri della comunità. Spendono davvero innumerevoli ore del loro tempo sistemandole, e soltanto perché poi vengano completamente distrutte dopo i primi 500 metri. Credo sia davvero interessante il fatto che diano a queste macchine, destinate allo sfasciacarrozze, un ultimo glorioso giro d’onore.

Da quanto esistono queste piste a Warneton?
In Belgio un tempo c’erano tre piste, tutte create negli anni Settanta, ma l’Autostrada è l’ultima rimasta.

Una macchina verde numerata con 834, il cui retro è completamente distrutto e la ruota sinistra penzola tutta storta.

Una macchina rimorchiata da un trattore.

Quanto si fanno male i piloti?
C’è molta attenzione, però durante la gara è permesso praticamente di tutto. Nessuno è mai morto, ma molte persone si sono ritrovate con vertebre dislocate, polmoni collassati e ossa rotte.

E allora perché pensi lo facciano?
Loro ti dicono che lo fanno per l’adrenalina, per sentirsi vivi. Non hanno paura, ma un po’ di preoccupazione rimane addosso prima di andare in pista. Quando cominciano a guidare, però, staccano completamente il loro cervello. Se stai a pensarci troppo, non andresti mai a schiantarti apposta contro qualcuno a 100 km all’ora. D’altro canto, queste persone non sempre hanno avuto una vita facile. Questa regione ha un alto tasso di disoccupazione, con campi a monocoltura fino a dove l’occhio può vedere, e non c’è molto da fare. Si tratta di un modo per rilasciare un po’ di quella rabbia. Tanto è vero che non ci sono risse intorno all’Autostrada, ogni cosa viene sistemata in pista.

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Solo per farti un esempio: a un tipo è stata rubata una macchina e lui sapeva chi era l’autore del furto, eppure ha scelto di non affrontarlo e hanno invece regolato i loro conti durante la gara. È così che va. È una passione vera, uno stile di vita. Dà loro la possibilità di essere parte di qualcosa e di risplendere e farsi notare per questo. Le persone si fanno una reputazione grazie ai loro incidenti spettacolari—vieni supportato da una folla di 6.000 persone. I premi sono soprattutto simbolici, tuttavia, trofei di plastica.

Un uomo anziano a cui mancano alcuni dei denti, allacciato al sedile del guidatore con una imbragatura

Un pilota prima della competizione.

Viva Västerås

È come se la pista fosse il centro della comunità.
Esattamente. Come se fosse la loro chiesa. Qui i più giovani imparano a guidare e i rudimenti della meccanica. Qui hanno luogo i riti di passaggio come i battesimi e i matrimoni e, quando qualcuno muore o si ammala, vengono raccolti i soldi per la famiglia. Ho visto raramente una comunità così unita.

Scorri per vedere tutte le foto.

Una sposa in una macchina gialla con un buco nel cofano che permette di vedere il motore.

Una sposa fa un giro della pista prima della gara.

Una macchina nera con il numero "611", sia il retro che davanti distrutti, e la ruota posteriore destra che penzola.

Un'altra macchina accartocciata.

Una macchina blu e nera con il fronte e il retro completamente distrutti, tenuta insieme dal nastro adesivo e dalle imbottiture.

Un pilota circondato dai fans.

Un gruppo di ragazzi seduto all'esterno di una roulotte vicino alle piste.

Ragazzi che aspettano la gara.

Una macchina viene sollevata al tramonto.

Una macchina rimossa dalle piste.

Un bambino tiene in braccio un cagnolino con guinzaglio e completino rosa

Un giovane fan e il suo cane.

Un tizio con una maglietta bianca sporca di olio e un cappello da cowboy, un uomo con un abbigliamento simile, davanti a una macchina rossa e bianca.

Un pilota si allontana dalla sua macchina distrutta.

Un pilota con casco da motociclista e occhiali da sci, dietro al suo volante.

Un pilota prima della gara.

Due fan senza maglietta in posa per la fotografia.

Due fan senza maglietta.

Una macchina sollevata da una gru.

Una macchina rimossa dalla pista.

Una macchina blue e gialla così malridotta che il suo retro non tocca terra.

Una macchina in attesa di essere rimossa.

Un macchina beige con la ruota fumante.

La macchina col numero 188, pronta per la partenza.

La macchina numero 166, gialla, verde e rossa, sollevata da una gru.

Una macchina pronta per lo sfasciacarrozze.