Chi vuole simulare una missione su Marte con questi studenti italiani?
Immagine: Team Space Hummingbirds.

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Chi vuole simulare una missione su Marte con questi studenti italiani?

Mattia Barbarossa è il più giovane partecipante di sempre a una simulazione della Mars Society, ma al suo team manca ancora un membro.

La Mars Desert Research Station (MDRS) si trova nel deserto dello Utah, la località terrestre più simile all'ambiente marziano. La Mars Society, un'organizzazione no-profit internazionale che promuove l'esplorazione del Pianeta Rosso, ha ricreato qui l'ambiente ideale per simulare una missione umana su Marte. Ogni anno, la location viene raggiunta da svariati equipaggi per esercitazioni della durata di due settimane.

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Nell'ottobre 2018 sarà il turno del 197mo team, il Space Hummingbirds, composto da una serie di vecchie conoscenze di Motherboard come il liceale Mattia Barbarossa. Quest'anno, con il suo team Lab2Moon, Mattia ha vinto il Google Lunar Xprize — grazie al quale il prototipo di scudo anti-raggi cosmici BIOS (cyanobacterial radiation shield) raggiungerà la Luna.

Il suo nuovo team raggiungerà la MDRS per svolgere esperimenti incentrati sull'ingegneria aerospaziale, l'astrobiologia, le colture su suolo alieno e le missioni con attività extraveicolari. I risultati del loro lavoro verranno presentati presso la Mars Society Conference, che si tiene ogni anno negli Stati Uniti.

Il Team Space Hummingbirds, però, ha bisogno di un settimo membro. Per questo è stato creato un contest per unirsi a loro — trovate tutti i dettagli qui. L'invito è aperto a tutti, dagli studenti ai medici, dai ricercatori ai giornalisti. Non ci sono limiti di età o specifici requisiti fisici. Ho fatto qualche domanda via chat a Mattia Barbarossa per capire come farmi includere nel team.

Il logo del Team Space Hummingbirds. Il colibrì è un simbolo di unione nella cultura peruviana l'ideale per rappresentare una missione italo-peruviana.

Motheboard: Ciao Mattia, come è nata l'idea di partecipare a una simulazione nella Mars Desert Research Station?
Mattia Barbarossa: abbiamo incontrato dei ragazzi peruviani che avevano avuto contatti con la Mars Society ed è nato un progetto di collaborazione che si è trasformato nel team Space Hummingbirds. Ogni membro ha una specializzazione istituzionale che varia tra medicina, ingegneria areospaziale, ingegneria meccanica. Io, ad esempio, svolgo il ruolo di astrogeologo e ingegnere delle attività extraveicolari.

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Perché cercate un settimo membro per gli Space Hummingbirds?
Generalmente per le missioni interplanetarie vengono valutati sei o sette astronauti. Il limite è stabilito sia dalla capienza della capsula, che può portare a terra gli astronauti in caso di pericolo, sia per garantire la massima variabilità dei campi di ricerca. Nel nostro caso, dato che la capienza dell'habitat riprodotto è di sette persone, stiamo cercando un altro membro per ottimizzare il profitto scientifico. Prima della missione, dovremo preparaci sui nostri campi specifici e lavorare alla raccolta fondi per realizzare i singoli esperimenti."

Già ma qual è lo scopo della missione?
L'obiettivo principale è tornare a casa sane e salvi! A parte gli scherzi, vogliamo testare con successo tutti gli esperimenti che abbiamo sviluppato. Tutto verrà presentato alla Mars Society Conference davanti agli ingegneri della NASA. Data l'audience, vogliamo fare bella figura.

Ilaria Cinelli è un'altra italiana che, nel 2016, ha partecipato a una missione nella MDRS con il team numero 172t. La Mars Society ha anche una sua divisione italiana.

E tu di cosa ti occuperai nello specifico?
Sto lavorando a uno strumento per la rilevazione di biomolecole organiche nel suolo marziano. Sonde come Opportunity o Curiosity — il rover da una tonnellata che è atterrato nel 2012 nel cratere Gale — sfruttano la gascromatografia e la spettroscopia di massa. Sono ottimi metodi, ma sul suolo marziano presentano delle complicazioni per la presenza di perclorati.

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In pratica, se si surriscaldano i perclorati — come necessario nella gascromatografia — si rischia di distruggere le molecole organiche e rilevarle diventa problematico. Quindi voglio sviluppare una metodologia alternativa per scansionare aree di superficie maggiori senza surriscaldare il campione e alterare le biomolecole organiche.

Visto che non stai fermo un secondo, stai lavorando anche ad altri progetti oltre a quelli di Lab2Moon e Space Hummingbirds?
Sì, con un amico, abbiamo ideato un programma di lancio di razzi sonda a bassissimo costo realizzati con materiali di riciclo, di uso comune e con nuove tecnologie. Lo abbiamo battezzato Barren Rocketry Program. Vogliamo dimostrare che lo spazio è un posto molto più accessibile e più vicino alla vita quotidiana di quanto possiamo pensare. L'obiettivo è che tutti, possano spedire nello spazio un loro ricordo o un loro esperimento allo stesso costo di un pranzo.

Stiamo sviluppando il primissimo vettore Barren 1x. Adesso, la struttura è finita e stiamo effettuando i testi sui motori a razzo. Speriamo che possa volare entro il 30 novembre, vogliamo battere il record italiano di altitudine per questi esperimenti. Abbiamo anche aperto una campagna crowdfunding per continuare a lavorare offrendo anche qualcosa in cambio ai donatori.

Nel documento per la candidatura chiedete di specificare per quali motivo si vuole partecipare alla spedizione. Tu come risponderesti?
Il nostro documento è ispirato a quello che viene chiesto a chi vuole collaborare con la Mars Society. Ecco cosa ho detto quando ho fatto richiesta a mia volta: "queste missioni simulano quello che sarà il prossimo grande passo dell'umanità e la prossima frontiera dell'esplorazione, e io sono un patito dell'esplorazione. La storia di un pianeta alieno è già affascinante di per sé, ma potenzialmente Marte potrebbe darci anche delle risposte sulla storia della vita. Insomma, muoio dalla voglia di partecipare a questa avventura."

Tu frequenti la quarta superiore. È vero che sei il più giovane "astronauta analogo" di sempre al mondo? Ma dove diavolo hai imparato in così poco tempo come si fa a sopravvivere su Marte?
Sì sono uno dei primi italiani di sempre a partecipare a una missione della Mars Society e il primo minorenne in generale. Per me è un grandissimo onore. Per quanto riguarda le mie capacità di sopravvivenza, diciamo che, se vi capita di passare per il deserto dello Utah date un'occhiata in giro perché potrei essere bloccato ancora lì.

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