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Tecnologia

7 videogiochi che mi hanno svoltato il 2017

Da 'Getting over it' a 'Thimbleweed Park', la nostra piccola lista dei videogiochi imperdibili usciti quest'anno.

Le classifiche di fine anno stanno incoronando i migliori giochi del 2017 ormai da qualche settimana. Che si tratti della trinità Nintendo ( Super Mario Odyssey, Breath of The Wild, Mario + Rabbids Kingdom Battle), del JRPG monumentale tipo Nier Automata o del run ‘n gun un po’ arty à-la Cuphead, i titoli tendono a ripetersi.

Poi ci sono quei giochi che finiscono inevitabilmente fuori dalla top ten. Magari ci vanno vicini, ma non hanno la statura, il richiamo, la popolarità delle corazzate di Nintendo. Oppure giochi che in classifica non dovrebbero nemmeno starci, perché sono poco più che esperimenti di game design, o perché sono pensati per uno specifico tipo di giocatore. A beneficio di chi, ad esempio, non è il giocatore-tipo di Opus Magnum (e cioè ama divertirsi anziché essere umiliato da un videogioco), ecco una lista di cinque giochi, più due menzioni d’onore, che per vari motivi potreste esservi persi.

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Universal Paperclips
Nonostante sia realizzato da uno studioso, Frank Lantz, direttore del Game Center di NYU, Universal Paperclips non è un’intollerabile meditazione sul tardo capitalismo. In realtà, a ben vedere, è anche quella. Però principalmente è un gioco sulla stupidità dell’intelligenza artificiale. Al giocatore, nei panni di una AI frustrata, è richiesto di produrre graffette all’infinito. Più graffette si producono, più soldi si guadagnano; più soldi si guadagnano, più graffette si possono produrre.

Thimbleweed Park
Il ritorno di Ron Gilbert nell’anno del ritorno di Twin Peaks sembra l’implausibile colpo di scena di una puntata di Twin Peaks. Anche Thimbleweed Park, il gioco con cui Ron Gilbert torna sulle scene come in una puntata di Twin Peaks, sembra la sceneggiatura di una puntata di Twin Peaks, ma con più battute a sfondo sessuale, clown, piccioni giganti. Come molti giochi di Gilbert, anche Thimbleweed Park è un festival dell’autoreferenzialità a cui, però, si perdona praticamente tutto.

Reigns: Her Majesty
Il mio gioco mobile preferito del 2017 è Dancing Lines, che è un’idea di game design strepitosa affogata in un sistema di microtransazioni e acquisti in-app progettato da Lucifero. Per questo, il mio gioco mobile preferito del 2017 è Reigns: Her Majesty, che invece ha una forma economica rassicurante: lo compri una volta e non te ne preoccupi più. Si impersona una regina, che in genere ha relazioni extraconiugali con chi le passa per la testa e mette a morte i reazionari. Quindi 10/10.

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Getting over it with Bennett Foddy
Di questo ho già scritto qui ed è, a mani basse, il gioco dell’anno. La versione ludica di una relazione S/M o dei compiti di matematica. Un uomo infilato in un pentolone deve risalire una montagna psichedelica armato soltanto di un martello, mentre il designer del gioco sciorina citazioni sul concetto di fallimento. Molte delle recensioni di Steam sono composte soltanto di tre parole: kill me please.

Opus Magnum
Questo è per quella setta di persone che ama i giochi punitivi che assomigliano pericolosamente al lavoro. Dai creatori di capolavori dell’anti-divertimento come SpaceChem e Shenzhen I/O, ecco il nuovo puzzle game ossessivo compulsivo della Zachtronics. La storia è un po’ moscia e francamente superflua (alchimista, pozioni, magia, ecc.), ma la costruzione di ingranaggi sempre più efficienti e precisi è un piacere senza pari. Contiene anche un creatore di GIF per condividere i propri successi con il resto della setta.

Menzioni d’onore
Non sono giochi completi, ma DLC di giochi già esistenti, quindi non competono per questo speciale premio, però vanno citati.

Il primo è Kobolds and Catacombs, la nuova espansione di Hearthstone, il gioco di carte collezionabili di Blizzard che ha annichilito la concorrenza. Come tutti i giochi di carte collezionabili, anche Hearthstone si basa su uno spietato darwinismo sociale: più carte ti compri, meglio giochi. Kobolds and Catacombs ha una gustosa modalità rogue che ci chiede di affrontare diversi boss con carte casuali, evitando di misurarci con giocatori che hanno un fondo d’investimento privato e che quindi sono più forti di noi. Questo permette di riscoprire le meccaniche strepitose di Hearthstone senza dover contemplare la propria povertà.

Il secondo è Euro Truck Simulator 2: Italia. Euro Truck Simulator è un gioco straordinario, in cui si gestisce un’azienda di trasporti e si guida su interminabili autostrade tedesche per consegnare bibite da Bochum ad Amburgo. È l’utopia di un mondo senza esseri umani, abitato soltanto da macchine, caselli autostradali e guardrail. Questa espansione permette di fare la stessa cosa, ma in Italia, andando magari alla ricerca, di quella casa in provincia di Cuneo che tuo zio affittava negli anni Novanta, per trovarla vuota.