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Tecnologia

Questo sito ha messo all'asta 1 milione di profili di app di incontri

Per meno di 140 euro, Tactical Tech e l'artista Joana Moll hanno comprato da un data broker un milione di profili utente provenienti da Match, OkCupid e, ovviamente, Tinder.
Screenshot via The Dating Brokers​

Quando mi iscrivo su un sito di incontri, il più delle volte accetto termini e condizioni del sito alla cieca e vado dritta e felice a caricare sui server dell'azienda una serie di informazioni sensibili e private: posizione, aspetto, lavoro, passatempi, interessi, preferenze sessuali e foto. Tonnellate di dati vengono raccolte quando inizio a rispondere a quiz e sondaggi che hanno lo scopo di trovarmi un match.

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Poiché ho acconsentito al gergo legale per entrare nel sito, tutti quei dati sono ora in vendita — potenzialmente attraverso un mercato grigio di profili per incontri.

Queste vendite non avvengono nel deep web, ma alla luce del sole. Chiunque può acquistare una partita di profili da un data broker e avere immediato accesso a nomi, informazioni di contatto, tratti identificativi e foto di milioni di individui reali.

La ONG di Berlino Tactical Tech ha collaborato con l'artista e ricercatrice Joana Moll per rivelare queste pratiche nel mondo del dating online. In un progetto recente intitolato "The Dating Brokers: An autopsy of online love," il gruppo ha allestito una sorta di "asta" online, per restituire visivamente il modo in cui le nostre vite sono messe in vendita al miglior offerente da broker senza scrupoli.

A maggio 2017, Moll e Tactical Tech hanno comprato un milione di profili del genere dal sito per data broker USDate, per circa 140 euro. I profili arrivavano da diversi siti di dating, tra cui Match, Tinder, Plenty of Fish e OkCupid. Per una cifra relativamente bassa, hanno avuto accesso a un'enorme quantità di informazioni. I dataset includevano username, indirizzi email, genere sessuale, età, orientamento sessuale, interessi, professioni, oltre a tratti fisici e di personalità dettagliati, e cinque milioni di foto.

USDate sostiene sul proprio sito che i profili in vendita sono "genuini e che sono stati creati da e appartengono a persone reali, che sono attivamente alla ricerca di partner oggi."

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Nel 2012, un'indagine di Observer aveva esposto come i data broker vendono i profili da dating online delle persone in "pacchetti," suddivisi in base a fattori come nazionalità, preferenze sessuali o età. Erano anche riusciti a contattare alcune delle persone nei dataset e verificato l'attendibilità delle informazioni. E, nel 2013, un'indagine della BBC ha rivelato che USDate in particolare aiutava i servizi di incontri ad accumulare una base utenti con profili falsi mescolati a persone vere.

Ho chiesto a Moll come distinguesse i profili ottenuti tra veri e falsi, e lei mi ha risposto che è difficile farlo, a meno che non conosci personalmente le persone — è come un misto di informazioni reali e profili fantoccio, ha detto. Il gruppo è riuscito però a collegare alcuni dei profili nel database ad account attivi su Plenty of Fish.

L'uso che i siti fanno di questi dati è ambiguo. Un uso frequente è per pre-popolare il proprio servizio in modo da attirare nuovi iscritti. Un altro, stando a Moll, è simile a quello che fanno la maggior parte dei siti che raccolgono i vostri dati: le aziende di dating app guardano cos'altro fate online, quanto usate le app, su quali dispositivi, e leggono i pattern lessicali per propinarvi pubblicità o per portarvi a usare la app più a lungo.

"È una cosa massiva, decisamente massiva," ha detto Moll in una conversazione su Skype.

Moll mi ha detto che ha cercato di chiedere a OkCupid di restituirle ciò che hanno su di lei e cancellare i suoi dati dai server. Il processo prevedeva cedere ancora più dati sensibili, ha spiegato l'artista. Per confermare la propria identità, Moll ha detto che l'azienda le ha chiesto di inviare una foto del suo passaporto.

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È difficile perché è quasi come se fosse tecnologicamente impossibile cancellarti da internet, le tue informazioni sono su troppi server," ha detto. "Non puoi mai sapere, no? Non puoi fidarti."

Ho contattato USDate, Plenty of Fish, Tinder, Ok Cupid e Match per avere un commento e l'articolo sarà aggiornato in caso di risposta.

Il più delle aziende dietro alle app di dating che Moll ha contattato per parlare della pratica di vendere i dati degli utenti a terze parti non ha risposto, ha detto. USDate ha invece accettato di confrontarla e le ha spiegato che l'operazione è del tutto legale. Nella sezione FAQ sul sito è riportato che l'azienda vende "profili di dating 100% legali, con il permesso dei proprietari. Vendere profili finti è illegale perché i profili generati artificialmente usano le foto di persone vere senza il loro consenso."

L'obiettivo del progetto, ha detto Moll, non è colpevolizzare i singoli per non aver capito come i loro dati vengono usati, ma svelare i modelli economici e di business che sottendono alla nostra vita quotidiana online. A suo avviso, partecipiamo a uno sfruttamento gratuito ogni giorno, e le aziende fanno affari con la nostra privacy.

"Puoi combattere, ma se non sai come e contro cosa, è dura."

Questo articolo è apparso originariamente su Motherboard US.