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Tecnologia

Blitz contro un'azienda tech italiana accusata di vendere spyware alla Siria

A quanto pare, siamo leader nel settore.

Le forze di polizia italiana hanno fatto irruzione negli uffici di un'azienda che vende tecnologia di sorveglianza a governi internazionali. L'azienda è sospettata di aver fornito strumenti di intercettazione telefonica e via internet alla Siria, violando l'embargo europeo nei confronti del regime di Bashar al-Assad, stando alle notizie riportate giovedì da Repubblica.

Fondata nel 1996, Area Spa è un'azienda di Milano che vende sistemi di monitoraggio in grado di catturare il traffico di rete, intercettare le conversazioni e tracciare obiettivi via GPS, stando al sito ufficiale.

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L'azienda sostiene di mettere "massimo impegno" nel "assicurare alti standard etici negli scambi con il mercato e i clienti," e di "comportarsi in modo appropriato ed etico." Ma per anni è stata accusata di vendere tecnologia alla Siria, e nel 2014 ha accettato di pagare una penale di 100.000 dollari al governo degli Stati Uniti per aver esportato strumentazione di monitoraggio rete dagli Stati Uniti alla Siria.

Non è ancora chiaro se le autorità italiane abbiano aperto nuove indagini. Un report indica che l'azienda è stata già indagata per aver conservato "migliaia" di registrazioni fatte da procuratori che utilizzavano tecnologia Area Spa.

Un portavoce della Guardia di Finanza ha detto via email di non poter fornire un commento perché le indagini sono ancora in corso. L'ufficio del procuratore a Milano ha a sua volta declinato la richiesta quando contattato via telefono. Un impiegato di Area Spa ha detto che l'azienda non intende rilasciare alcuna dichiarazione durante una telefonata con Motherboard.

La Guardia di Finanza ha inoltre confiscato tra i 7 e gli 8 milioni dal conto bancario dell'azienda stando a quanto riportato dai notiziari. Le autorità, stando al Corriere della Sera, sospettano che nel 2010 e nel 2011 Area Spa abbia venduto tecnologie alla Syrian Telecom Establishment, fornitore di servizi di telecomunicazioni di proprietà del governo, sapendo che sarebbero state usate dai servizi segreti di Assad.

Il blitz arriva più di un anno dopo che un'altra azienda italiana di sorveglianza, Hacking Team, è stata hackerato da un internet vigilante e ha visto tutti i suoi segreti pubblicati online. Il leak, tra le altre cose, ha rivelato che Hacking Team ha negoziato la vendita del suo spyware con il Sudan, a quel tempo sotto un rigido embargo internazionale. Anche se il governo italiano ha revocato la licenza globale di vendita all'azienda per esportare prodotti di sorveglianza, non ci sono altre indagini pubbliche circa le sue vendite precedenti.

Il blitz ai danni di Area Spa è un altro modo per ricordarci come la sorveglianza sia diventata un business su scala globale, in cui le aziende occidentali spesso non esitano ad aiutare regimi di governo sospetti in tutto il mondo.

"Area Spa deve essere ritenuta colpevole se ha infranto il regime di sanzioni," ha spiegato a Motherboard per email Marietje Schaake, membro olandese del parlamento europea che da anni lavora al dibattito sulle tecnologie di sorveglianza ed è stata tra le prime a dare l'allarme circa le attività di Area Spa in Siria. "Ma sarebbe ancora meglio riuscire a prevenire questo tipo di vendite, sin da subito."