La Terra ha perso un decimo delle foreste vergini dagli anni 90 a oggi
Deforestazione in Amazzonia causata da incendi storicamente rari. Tutte le immagini per gentile concessione di Greenpeace.

FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

La Terra ha perso un decimo delle foreste vergini dagli anni 90 a oggi

Paragonando le mappe degli anni Novanta a quelle di oggi, è chiaro che non ci stiamo impegnando abbastanza per preservare la natura.

Questo articolo è comparso originariamente su VICE US.

Una ricerca pubblicata venerdì scorso sulla rivista Current Biology mette in luce come come l'uomo sia riuscito a distruggere, nell'arco degli ultimi 25 anni, circa 3,3 milioni di chilometri quadrati di foresta vergine, che equivalgono a un decimo delle riserve totali presenti sulla Terra.

Lo studio, realizzato su scala globale e guidato da James Watson dell'università del Queensland, ha mappato tutte le zone di foresta vergine—ovvero quei "paesaggi quasi del tutto intatti da un punto di vista biologico ed ecologico, per lo più indisturbati dall'uomo." La maggior parte di queste aree incontaminate si trovavano in Africa e in Sud America, in particolare nel bacino amazzonico, ma ora non più.

Pubblicità

"Un totale di 27 eco-regioni… dall'inizio degli anni Novanta hanno perso quel che restava delle aree di natura selvaggia significative che detenevano," si legge sulla relazione. "Incluse quelle delle foreste pluviali del Congo, e delle foreste tropicali della Nuova Guinea."

Mettendo a paragone le mappe degli anni Novanta con quelle di oggi, i ricercatori hanno scoperto che al mondo rimangono soltanto 30 milioni di chilometri quadrati di natura incontaminata—di cui grossa parte si trova in Nord America, Nord Asia, Nord Africa e Australia. La buona notizia è che grossa parte "è ancora composta da aree continue, di almeno 10.000 chilometri quadrati l'una," anziché di piccole zone spezzettate.

Ma lo studio ha anche scoperto che, benché le aree protette siano aumentate dal Rio Earth Summit del 1992, gli sforzi per preservarle non stanno al passo con l'effettiva perdita. "Per quanto maggiori, gli sforzi per proteggere la natura non compensano affatto le perdite subite negli ultimi due decenni," spiegano i ricercatori.

Deforestazione nel Mato Grosso, una grossa zona nella parte centro-occidentale del Brasile

Quel che si evince da questa ricerca è che le conseguenze della perdita delle regioni incontaminate non si limitano al riscaldamento globale—benché sia sicuramente uno dei risultati più gravi ed evidenti delle deforestazioni avvenute in Asia e nel Sud America. C'è anche lo spettro della distruzione di habitat naturali, che "aumenta il rischio di estinzione per specie che sono già in serio pericolo."

Pubblicità

Le foto che vedete in questo articolo restituiscono le realtà presentate nella ricerca. Terre disboscate per coltivare, alberi abbattuti, incendi, desertificazione ed erosione sono tutte conseguenze di una mentalità che si preoccupa solo del futuro a breve termine. E come nota lo studio, il processo è spesso irreversibile. "Senza un piano di preservazione collettivo e organizzato delle foreste vergini esistenti, una restaurazione ecologica su larga scala sarà sempre più difficile da ottenere."

Burnt forest bordering a young oil palm plantation in West Kalimantan, Borneo

Una foresta completamente arsa che confina con una recente piantagione di palme da olio nel Kalimantan occidentale, Borneo

Logging within protected forest in Santa Efigênia, Brazil

Alberi fatti a ceppi all'interno della foresta protetta di Santa Efigênia, Brasile

Clearcut in Cree Territory in Broadback Valley, Canada

Alberi abbattuti in territorio Cree nella Broadback Valley, Canada

Logging in Romania

Alberi tagliati per la legna in Romania

The landscape after fires ravaged Tasmania's high country in early 2016

Il panorama in Tasmania devastato dagli incendi che hanno colpito la regione all'inizio del 2016.