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Tecnologia

L'Italia ha assolutamente bisogno del 5G

Mentre ancora fatichiamo a farci raggiungere dalla fibra ottica o a ottenere la copertura mobile, è importante continuare a fantasticare sulle potenzialità del 5G.

Si parla spesso di innovazione. L'agenda politica, a turno, tira fuori il tema per riportare l'attenzione dell'elettorato su argomenti scottanti che riguardano l'economia del paese—mai come ora si tratta di uno strumento retorico fondamentale, in un periodo di stallo e bisognoso di una spinta verso il futuro.

Tra campioni digitali, start-up e dispositivi mobili sempre più potenti, la vera speranza dell'Italia digitale dei prossimi anni è il 5G, di cui si parla oramai da tempo. Ma perché dovremmo aver bisogno di connessioni mobili più potenti quando quelle attuali a stento funzionano?

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Il 5G è un termine utilizzato per descrivere la prossima generazione di reti mobili. Il messaggio che i tecnici vogliono far passare è che con esso non ci si riferisce ad un solo tipo di tecnologia, almeno non come i precedenti 3G (UMTS) e 4G (LTE). Il 5G abilita un sacco di nuove possibilità comunicative, che non riguardano esclusivamente smartphone e tablet.

È vero, il primo vantaggio è la maggiore velocità, ma non si riduce tutto ad un download più svelto o ad uno streaming in HD senza interruzioni. Qualche mese fa, Samsung e Nokia sono riusciti a raggiungere cifre intorno ad 1 Tbps, la stessa capacità della fibra ottica ma su una connessione senza fili. Non male. Il problema è che lo hanno fatto all'interno di un laboratorio universitario, in condizioni ottimali e senza disturbi ambientali.

Il 5G abilita un sacco di nuove possibilità comunicative, che non riguardano esclusivamente smartphone e tablet.

Ad ottobre del 2015 Huawei e NTT Docomo sono uscite allo scoperto, arrivando a coprire una velocità di banda pari a 3.6 Gbps, 12 volte la capacità attuale del 4G. A cosa serve viaggiare con tali parametri? Semplice: a godere di contenuti multimediali più pesanti, senza incorrere in quelle pause per il buffering che sanno tanto di modem a 56k. Ecco il primo vantaggio della rete 5G: avere sul cellulare, sul tablet o sullo schermo del computer la possibilità di guardare film, spettacoli ed eventi sportivi con una qualità che oggi ci sogniamo proprio a causa dell'assenza di infrastrutture in grado di veicolare servizi che necessitano di maggiore banda.

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Secondo recenti stime, il 5G arriverà nel mondo entro il 2020 anche se alcuni ricercatori sperano di attivare le prime connessioni a partire dal 2018.

Ma si era detto di andare oltre la velocità. E qui arriva il secondo vantaggio. La capacità del 5G di inviare un fascio di informazioni maggiore attraverso modem e router consentirà di accedere ad una più ampia gamma di funzioni all'interno di uno stesso servizio. Facciamo un esempio: tra qualche anno potremmo stare seduti dinanzi al PC mentre sullo sfondo scorrono le immagini della partita di Serie A e, nel frattempo, ottenere in sovrimpressione dati e statistiche on-demand, cioè richieste in quel particolare momento solo da noi, magari da un altro utente connesso dall'altra parte del mondo. Il 5G amplierà, in tal senso, le modalità di interazione che faranno sembrare quelle di oggi vecchie e sorpassate, oltre che passive.

Ma oltre all'intrattenimento e alla vita personale, il 5G porta con sé una promessa, quella di rivoluzionare il mondo dell'industria e della produttività. Per questo gli imprenditori più lungimiranti aspettano il nuovo standard con impazienza. Sarà tramite il 5G che il mondo del lavoro potrà aprirsi davvero al futuro, sfruttando internet non solo in quanto vettore su cui viaggiano le informazioni ma anche come porta tramite cui passare per scoprire infinite nuove vie di comunicazione, prima tra tutte quelle che portano allo sviluppo di una tecnologia semantica, che fornisca risposte all'uomo in base ai bisogni reali, indipendentemente da una sua azione (ad esempio Marco ha bisogno del Wi-Fi a casa ogni giorno dalle 17 alle 19, una volta che il sistema lo avrà "imparato", si accenderà e spegnerà da solo in quella fascia).

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L'Italia, sotto questo punto di vista, è in prima linea. Al Mobile World Congress di Barcellona è stato presentato Mobile Cloud Robotics, un progetto tricolore che punta ad utilizzare il 5G per creare una rete intelligente all'interno di una fabbrica, di un magazzino o di un'area industriale dove sono presenti robot che possono supportare l'uomo in diversi compiti. L'idea è stata realizzata da Ericsson, Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e Zucchetti Centro Sistemi, un'azienda toscana specializzata in robotica.

Grazie al 5G sperimentato in Italia, automi e macchine intelligenti possono essere utilizzati per effettuare diverse operazioni.

Grazie al 5G sperimentato in Italia, automi e macchine intelligenti possono essere utilizzati per effettuare diverse operazioni, da quelle più banali come il trasporto di merce dagli scaffali ai magazzini alle più complesse, per esempio l'irrigazione di un terreno agricolo a seconda della temperatura, del grado di siccità e della riserva di acqua a disposizione della vegetazione piantata. Un drone, connesso al 5G, non solo volerà per lasciar cadere una certa quantità di liquido sul terreno ma dovrà anche analizzare la qualità, lo stato di salute del seminato e decidere cosa fare, in base al meteo, all'orario e a tanti altri parametri. Oggi tutto ciò è possibile (in parte), ma non all'interno di un ecosistema automatizzato.

Come detto, è difficile intendere il 5G in maniera univoca, riferendosi ad una singola attività. I vantaggi per le persone sembrano essere davvero tanti.

Il dubbio è lecito: ad oggi il 4G in tante parti d'Italia ancora latita, addirittura ci sono zone che riescono a malapena a connettersi all'UMTS. Sarà lo stesso per la prossima generazione di reti? Impossibile prevederlo adesso ma è risaputo che per avere il 5G ci sarà bisogno di investimenti concreti sul territorio, per aggiornare antenne e ricevitori. Non sarà semplice ma necessario. "Oggi al mondo ci sono 7 miliardi di SIM attive, nel 2021 sono previsti 28 miliardi di dispositivi connessi: non solo cellulari ma oggetti diversi. Permettere a tutti di sfruttare i vantaggi delle nuove reti deve essere ciò che guida gli sviluppi in tale campo—ci ha detto a Barcellona Nunzio Mirtillo, amministratore delegato di Ericsson Italia—il nostro paese è al centro del progetto 5G. Abbiamo una certezza: faremo da guida e faro della prossima società iper-connessa".