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Tecnologia

Il crowdfunding per salvare la Grecia non funzionerà, ma va bene così

La campagna di crowdfunding per salvare la Grecia è davvero un gesto nobile, ma non riuscirà nel suo intento.

Domenica sera il 29enne Thom Feeney ha lanciato una campagna Indiegogo chiamata "Greek Bailout Fund" il cui obiettivo è quello di raccogliere 1.6 miliardi di euro per l'economia greca—il quantitativo di denaro da ripagare al Fondo Monetario Internazionale entro la fine di giugno.

In appena due giorni sono stati donati per la causa oltre 200,000€ da oltre 13,000 persone da tutto il mondo. E questi numeri stanno continuando a crescere di secondo in secondo, anche se, considerato l'obiettivo, la campagna sia ancora ferma allo 0 percento sul totale.

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Quando non è occupato a salvare l'economia greca, Feeney lavora in un negozio di scarpe a Londra. Sarà proprio questo atipico attivista a salvare la Grecia e a portare la pace nell'unione europea? "Non è solo un'azione di facciata, sto davvero cercando di fare qualcosa. Spero moltissimo che la campagna vada a buon fine, penso che sarebbe una grandissima vittoria per le persone," ha detto Feeney nella sua campagna, e me lo ha ripetuto per email. "Possiamo aiutare i nostri cugini greci comprando deliziosi prodotti greci come la feta, le olive, il vino e molto altro."

Feeney si riferisce alla possibilità dei backer di ottenere delle ricompense come un'insalata greca, l'aperitivo greco ouzo, o del vino greco in cambio delle loro donazione. Dato che la campagna vuole raggiungere la bellezza di 1.600.000.000€ in appena sette giorni, la vittoria sembra un obiettivo irraggiungibile.

"In questo ambito contano anche le azioni simboliche."

Ma il solo tentativo potrebbe risultare benefico nel tentare di attirare l'attenzione di tutto il mondo e nel sensibilizzare il più possibile sulla situazione in Grecia.

"In quanto diretto contributo finanziario per aiutare la Grecia e le difficoltà dell'Eurozona, l'impatto sarebbe simbolico. In questo ambito contano anche le azioni simboliche," ha detto il senior economist Peter Doyle, prima impiegato nel Fondo Monetario Internazionale. "Non solo per cambiare le grandi forze politiche che hanno prodotto gli attuali problemi dell'Eurozona e della Grecia, ma lo facciamo anche per il popolo greco che, comprensibilmente, si sente ora abbandonato dall'Europa."

Nella descrizione della campagna, Feeney parla delle proprie opinioni e di ciò che lo ispira in maniera piuttosto chiara. "Tutto questo battibeccare sulla Grecia sta diventando noioso. I ministri europei gonfiano i loro petti discutendo sul se, come e quando aiutare il popolo greco. Perché non li aiutiamo noi, invece?" scrive.

Doyle crede che gli sforzi di Feeney siano nobili e validi, anche se ha forti dubbi che la campagna possa andare a buon fine. "L'inizitiva di crowdfunding è un ottimo segnale di quanto la situazione greca stia a cuore alle persone. Le persone stanno contribuendo di tasca loro e fanno bene a mostrare dissenso nei confronti della situazione in questa maniera," mi ha detto.

Se dovessero davvero riuscire a raggiungere l'obiettivo ci sono, però, una serie di domande senza risposta, la più importante di tutte riguarda il come si riuscirà a far arrivare questi soldi alla Grecia. Feeney scrive "Promettiamo che tutti i profitti andranno direttamente al popolo greco, che sia attraverso il governo o in altre maniere. Sono sicuro che ci saranno moltissime persone, molto più qualificate di me, pronte ad aiutarci in questo."

Il CEO di Indiegogo, Slava Rubin, ha detto "Se la campagna dovesse andare a buon fine, Indiegogo collaborerà con il promoter per mettersi in contatto con le autorità greche e determinerà il modo migliore per trasferire i fondi al governo greco."
Eccoci dunque, nell'arco di 24 ore una one-man band ha trovato la soluzione alla crisi finanziaria greca. Tutto ciò di cui ha bisogno è circa 1.5 miliardi di euro, e siamo a posto. Fino alla prossima rata di pagamento.