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Tecnologia

Putin vuole davvero bloccare Internet in Russia?

Probabilmente no, ma gli farebbe comodo.
Immagine: manifestanti a Mosca/Evgeniy Isaev/Flickr

Gira voce che il presidente russo Vladimir Putin stia tentando di disconnettere Internet in tutta la Russia. È un provvedimento che potrebbe essere reso esecutivo in caso di guerra, di proteste anti-governative di massa o allo scopo di proteggere i cittadini russi da Paesi occidentali come gli Stati Uniti o i membri dell'Unione Europea, dipende a chi lo chiedi.

Secondo il quotidiano economico russo Vedomosti, Putin e il consiglio di sicurezza governativo si incontreranno tra qualche giorno per discutere un piano per disconnettere la Russia da Internet. Pare che il Ministro delle comunicazioni si sia già occupato di testare la vulnerabilità della connessione Internet nel Paese e sia in grado di disabilitare con successo gli indirizzi IP fuori dalla Russia, ha detto al giornale un funzionario dell'intelligence russa. Questi provvedimenti sono stati presi per vedere se Runet (l'internet russo) possa funzionare indipendentemente dagli accessi web occidentali, con la speranza che possa essere operativo in autonomia entro l'anno prossimo.

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È probabile che il governo neghi la veridicità di questa vicenda e tenti di spiegare la disconnessione dell'Internet russo "alimentando la paura dichiarando che è l'Occidente che vuole disconnettere la Russia dal web," secondo gli esperti (anonimi) con cui Discovery News ha parlato.

Allo stesso tempo un portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha negato la diceria per cui le autorità avrebbero intenzione di bloccare la connessione Internet e ha insistito nel dire che sono altri i pesi che dovrebbero rispondere di questa vicenda. Ha anche aggiunto che la Russia deve trovare un modo per proteggersi dall'Occidente; Peskov ha parlato della "imprevedibilità" delle azioni dei Paesi europei e degli Stati Uniti prima di sottointendere che sono questi i Paesi che vogliono disconnettere la Russia da Internet.

IN QUESTE CIRCOSTANZE STIAMO CERCANDO DI PRENDERE PROVVEDIMENTI IN UNO SCENARIO IN CUI I NOSTRI STIMATI ALLEATI POTREBBERO BLOCCARE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO IL SERVIZIO INTERNET DEL NOSTRO PAESE."

In una dichiarazione a Russia Toda, il Ministro delle comunicazioni russo Nikolay Nikiforov, ha affermato: "la Russia viene attaccata da più parti con sanzioni unilaterali; prima le nostre carte di credito vengono bloccate; poi il Parlamento Europeo afferma che ci disconnetteranno da SWIFT. In queste circostanze stiamo cercando di prendere dei provvedimenti in uno scenario in cui i nostri stimati alleati potrebbero improvvisamene bloccare tutto il servizio Internet del nostro Paese."

Le sanzioni unilaterali di cui parla Nikiforov risalgono a qualche mese fa, dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia e dell'inizio delle operazioni militari in tutta l'Ucraina occidentale

Che sia l'Occidente a voler bloccare Internet in Russia, o che sia Putin ad aver intenzione di farlo, è irrilevante, poiché entrambe le possibilità portano alla luce la dipendenza del mondo dall'internet occidentale: abbiamo già visto molti Paesi, tra cui il Brasile e la Germania, affermare di voler prendere provvedimenti in seguito alle rivelazioni di Snowden dell'anno scorso. Putin stesso è apparso preoccupato del fatto che l'NSA potesse spiare le mosse russe attraverso il web e più volte ha espresso preoccupazione nei confronti della sicurezza del web nel suo Paese.

Putin potrebbe disconnettere l'Internet russo da tutto il resto del mondo se volesse? Una spia russa di nome Andrei Soldatov ha detto al Guardian che è tecnicamente possibile, vista la scarsa quantità di punti di interscambio Internet sul suolo russo. Tuttavia è poco probabile che venga fatto, perché sarebbe un grave danno per le varie corporazioni e aziende russe che si affidano completamente all'internet occidentale. È più probabile che venga disconnesso temporaneamente Internet o vengano bloccati certi siti in occasione delle proteste di massa che si potrebbero tenere (causate probabilmente dal calo di popolarità di Putin o dall'imminente recessione in Russia).

L'Egitto, l'Iran, la Siria, la Cina, il Regno Unito, e, più recentemente la Tailandia, hanno tutti bloccato Facebook ad un certo punto perché i dimostranti lo stavano utilizzando per organizzare proteste. Lo stesso è accaduto per Twitter, bloccato in alcuni Paesi durante periodi di instabilità politica, come in Venezuela qualche mese fa. E deve ancora accadere che gli Stati Uniti e l'Unione Europea blocchino internet in un Paese come misura punitiva.