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Tecnologia

Razzisti attaccano ragazzi in fila per l'iPhone scambiandoli per profughi

Ok, è assurdo comprendere chi trascorre giornate intere accampato in attesa dell'ultimo modello di iPhone, ma ancora più assurdo è che queste persone vengano scambiate per profughi e aggredite.

Per certi aspetti è assurdo comprendere le ragioni di chi trascorre giornate intere accampato sul marciapiede in attesa dell'ultimo modello di iPhone. Ancora più assurdo, però, è che queste persone vengano scambiate per profughi dai passanti e aggredite di conseguenza.

„Ci guardavano tutti male e spesso ci offendevano anche"

Ma non è così a Dresda, roccaforte dei Pegida, dove una famiglia di fanatici Apple arrivata nei giorni scorsi appositamente per l'evento ha subito gli attacchi da parte degli xenofobi del posto. Come ha chiarito il berlinese di origine palestinese Shahid Fella alle telecamere di Mopo24 , ogni anno si reca a Dresda con una dozzina di parenti per potersi assicurare l'ultimo modello di iPhone nell'Apple-Store di un noto centro commerciale. Qui, infatti, le file sono meno lunghe e caotiche di quelle di Berlino.

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"Volevamo l'iPhone a tuttii costi," ha dichiarato Fellas Devise. Non è l'unico a pensarla così, tant'è che nei giorni precedenti l'inizio delle vendite dell'iPhone si creano puntualmente delle file interminabili davanti agli Apple Store. In passato anche a Dresda si erano presentate situazioni del genere, perciò stavolta la prefettura ha cercato di fare ordine con delle transenne.

Ma quando i fanatici della razza capitanati da Lutz Bachmann hanno sorpreso più di 50 persone con la pelle scura accampate sul marciapiede, hanno sentito le campane del Tramonto dell'Occidente per mano dell'Islam suonare così forte che non hanno potuto trattenersi.

"Ci guardavano storto e ci hanno anche aggrediti verbalmente" ha dichiarato Fellas Freund Magdi al Bild.

Fortunatamente i ragazzi l'hanno presa sul ridere e da stamattina gioiscono del loro l'iPhone 6s nuovo di pacca. Per la prossima volta vi consigliamo di piazzare a fare la fila al vostro posto Robot Lucy, che in un Apple Store di Sidney ha tenuto il posto alla sua proprietaria per garantirle l'acquisto.

E a tutta la gentaglia di Dresda, che sia chiaro: il più grande innovatore nel campo delle tecnologie degli ultimi vent'anni era figlio di migranti siriani. Il suo nome? Steve Jobs.