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Tecnologia

La fruizione accelerata cambierà il nostro modo di apprendere?

Dalle app di lettura veloce come Spritz alla visione accelerata di serie TV, il nostro modo di fruire contenuti sta diventando sempre più veloce.
Immagine via Spritz

Da qualche tempo uso SpeakIt!, un'applicazione per Chrome che legge i testi al posto mio—più tecnicamente è una "text-to-speech" con rilevamento della lingua automatico. La trovo ottima. La combinazione di SpeakIt! e delle cuffie bloothooth mi ha permesso di "leggere" molto più di quanto non potessi fare prima. Apro un lungo articolo online, o un pdf preso da un forum, seleziono i paragrafi che mi interessano e clicco sull'icona audio. Che sia in italiano, spagnolo o inglese non fa differenza, l'app ha una buona lettura in una trentina di lingue e in inglese la qualità permette addirittura una certa godibilità.

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Il racconto è in prima persona e la protagonista è una donna? Imposto la voce femminile e a seconda del caso posso anche scegliere tra accento americano e inglese. Le cuffie sono connesse al pc e coprono un'area vasta tanto quanto la casa che abito, quindi faccio play, le indosso e cucino, faccio i piatti, sistemo l'armadio o stendo i panni. Lo trovo comodissimo e per niente invadente, ma soprattutto funzionale: risparmio un sacco di tempo. Nell'ultima settimana ho letto in questo modo una media di cinque articoli al giorno, tutti pezzi lunghi perché è con quelli che risparmio più tempo e affaticamento della vista.

Risparmiare tempo, ottimizzare, è una tentazione continua. Utilizzare Maps se si è in dubbio su quale sia la strada più breve per raggiungere un qualunque posto in città; riascoltare registrazioni audio di lezioni, convegni o riunioni mentre si fa jogging così come controllare le mail di tutti gli account con un solo click usando Alto mail. Il punto in comune in estrema sintesi è sempre lo stesso: risparmiare tempo. A volerla rovesciare, potremmo dire "fare di più" e non semplicemente "fare in meno tempo".

Alcuni anni fa si era parlato molto di Spritz, un'app che serve per leggere i testi più rapidamente. L'idea era stata accolta con entusiasmo con buone implementazioni successive. La logica è semplice: gran parte del tempo impiegato per leggere si perde nel muovere gli occhi orizzontalmente sulla riga, saltando da una parola a quella seguente. Perché non eliminare questo spreco? Spritz propone una soluzione alternativa: appare sul dispositivo solo una parola per volta, nello stesso spazio, con brevissimi intervalli di tempo tra l'una e l'altra. Il movimento degli occhi viene praticamente ridotto a zero, molto simile a ciò che succede all'osservare una gif invece che un fumetto. Ma non è solo una questione di risparmio di tempo, apparentemente l'attenzione al testo aumenta perché diminuisce la distrazione causata dalle parole che perdiamo per strada.

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Questa è la visualizzazione di una frase con Spritz a una velocità di 250 parole al minuto.

spritz250

E a 350 parole al minuto.

spritz350

Mentre questa è la resa di un testo a 500 parole al minuto.

spritz500

Prima di Spritz esistevano molti altri sistemi di lettura veloce. Per esempio Spreeder, che sebbene fosse più spartano funzionava in modo simile: si copia un testo e lo si incolla sul sito di Spreeder, si clicca su Spreed! ed è fatto. Semplice. Spritz però ha un vantaggio e riguarda, ancora, l'ottimizzazione dei tempi: un sistema chiamato "optimal recognition point" (ORP, "punto ottimale di riconoscimento") in cui viene messa in evidenza in rosso una particolare lettera della parola visualizzata. Questo sistema ridurrebbe ancora di più il movimento oculare necessario alla lettura, diminuendo ulteriormente i tempi.

Ma la lettura è solo uno dei molti campi in cui si tende a ottimizzare costantemente. Sul Washington Post il giornalista Jeff Guo parla di come vedere la tv accelerata gli abbia cambiato la vita:

"quattro episodi di Unbreakable Kimmy Schmidt si guardano in un'ora, e si riesce a far stare un'intera stagione di Game of Thrones in un viaggio in treno di cinque ore"

Il vantaggio è sempre quello: risparmiare tempo. Da un lato questa necessità di ottimizzare è sempre più stringente perché le serie e i film sono sempre di più, l'offerta cresce e il pubblico è sempre più frazionato e specializzato, dall'altro il computer permette con sempre maggiore facilità di usare la funzione fast forward. Insomma c'è un sacco di roba da vedere, si accumula, ci ritroviamo sempre più spesso a dover "recuperare" roba da vedere e in una giornata però il tempo è sempre quello, quindi serve una soluzione.

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Lo stesso Guo racconta di essersi abituato a vedere le serie accelerate per una questione di risparmio di tempo, ma poi ha cominciato ad apprezzarle di più. Dice che se "guardata a velocità doppia, Modern Family fa molto più ridere: le battute arrivano più velocemente e sembrano più pungenti". Addirittura lo stesso ritmo, se più sostenuto, renderebbe più apprezzabile la trama come anche la struttura delle scene.

Comunque niente di nuovo sotto il sole: il trend non è troppo diverso dal passato, da quello che successe con l'avvento degli audiolibri e dei podcast. È l'ennesimo passo evolutivo del rapporto tra narrazione e tecnologia. La prima rimane l'elemento di godimento del fruitore, la seconda ne modifica le modalità di fruizione in un'ottica funzionalista.

Ottimizzare è una costante del mondo moderno sin dall'avvento dell'industria, anzi forse prima: da quando le prime popolazioni nomadi decisero di stabilizzarsi e coltivare la terra e allevare gli animali: meno sforzo, più tempo libero—funzionalità e "tecnologia" a supporto della comodità umana. Insomma niente di nuovo.

Oggi anche YouTube ha una funzione per accelerare i video e Google ha sviluppato un'estensione di Chrome che permette di aumentare la velocità della maggior parte dei video su Internet, inclusi quelli di Netflix e Vimeo. Il plug-in è stato scaricato da oltre 120mila persone e, di nuovo, il trend sembra persistere.

Oltre all'accelerare testi e video—per alcuni un sacrilegio—se ne possono anche skippare alcune parti—doppio sacrilegio. Io stesso, con Speakit! Seleziono solo i paragrafi che ritengo interessanti e lo faccio soprattutto coi testi più lunghi. Nello stesso articolo citato poco fa, Guo dice di far lo stesso con i contenuti audio-video:

"Confesso che queste nuove tecniche di visione hanno avuto uno strano effetto sulla mia percezione della realtà. Non riesco più a guardare la televisione in tempo reale. Al cinema mi sembra di soffocare. Ho bisogno di poter andare avanti, tornare indietro, accelerare e rallentare, ed essere in grado di spezzettare la mia attenzione e focalizzarla dove è necessaria."

Insomma, si può vedere e leggere—e quindi sapere—di più in meno tempo e la tecnologia sembra supportarci in questa frenesia funzionalista. Tutto intorno ai nostri sforzi ci sono i bot che migliorando le loro prestazioni in modo esponenziale—tanto da cambiarsi le batterie da soli—sembrano proiettarci in un futuro comodo, anche se distopico e non proprio rassicurante, di cui vale sicuramente la pena approfittare.

Le implicazioni sono così tante che è difficile renderne conto in modo esaustivo, ne cito una tanto per dire: se iniziassimo tutti a farci leggere gli articoli, i saggi e i contenuti online dai bot che fine faranno i banner e le pubblicità online?