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La strana storia del meme 'What is a Man?' di Castlevania

Ci siamo fatti raccontare da Jeremy Blaustein, primo traduttore di 'Castlevania Symphony of the Night', come la citazione di un ministro francese del dopoguerra è diventata la battuta più famosa del videogioco su Dracula.
Matteo Lupetti
Asciano, IT
Castlevania Symphony of the Night What is a Man meme
Immagine: screenshot via YouTube

“E alla fine, cosa ne possiamo sapere? Riducendo all’essenziale, l’uomo è ciò che nasconde…” Walter sollevò le spalle e avvicinò le sue vecchie mani, come fanno i bambini quando vogliono impastare la sabbia. “È un miserabile mucchietto di segreti…”
“L’uomo è ciò che fa!” rispose mio padre, quasi con brutalità.

Questo scambio proviene dal romanzo del 1943 I noci dell’Altenburg di André Malraux, scrittore francese e primo ministro della Cultura della Francia nel secondo dopoguerra. Se qualcuno di voi lo trova familiare, è perché è ormai un meme su internet — grazie al videogioco Castlevania: Symphony of the Night pubblicato da Konami su PlayStation nel 1997. Il passo è citato all’inizio del gioco: il cacciatore di vampiri Richter Belmont si scontra con Dracula che — per sminuire il valore dell’umanità che Richter sta difendendo — esclama, “What is a man? Just a miserable pile of secrets.”

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Il passaggio appare però nella localizzazione inglese, mentre è assente nell’originale giapponese, dove Dracula si limita a dire che le parole di Richter sono “sciocchezze.” Eppure — anche grazie al pessimo doppiaggio — negli anni è diventato tanto popolare su internet da meritarsi una pagina su Know Your Meme. Ma la storia di “What is a man?” mostra anche come fosse diverso lavorare alla localizzazione di un videogioco negli anni Novanta, in un’epoca in cui internet non era diffuso quanto oggi.

“Prima non si pensava così tanto all’aspetto internazionale dei giochi,” ha spiegato a Motherboard in una chiamata vocale su Skype Jeremy Blaustein, che ha realizzato la localizzazione di Castlevania con la sua agenzia Aoishi Translations. “Aoishi vuol dire pietra blu,” ha raccontato. “Il mio nome è Blaustein, che vuol dire pietra blu. Aoishi Translations sono solo io. Ho lavorato a Konami dal 1993 al 1995 e ho lasciato quando è nato mio figlio. Loro avevano bisogno di traduttori e io avevo i contatti.” Blaustein ha lavorato a Shadow Hearts, Metal Gear Solid, Silent Hill 2, 3 e 4, Suikoden 2, Dragon Quest 7, Valkyrie Profile e Dark Cloud 2 e ha tradotto Symphony of the Night da solo.

“Ora basta cercare su Google per avere accesso al nome di tutti i mostri, tutte le armi, tutti gli oggetti, vederne le immagini e il nome tradotto in tutte le lingue,” ha detto Blaustein “Ma allora non ci sembrava di lavorare a una localizzazione […]: stavamo creando la versione del gioco per gli anglofoni. Nessuno pensava che dovesse essere esattamente fedele alla versione giapponese, […] nessuno si aspettava che la gente iniziasse a fare i confronti con l’originale. Il nostro obiettivo era avere una traduzione divertente o interessante o che comunque rispettasse i nostri obiettivi. […] Non avevo la minima idea che poi qualcuno avrebbe speso del tempo a confrontare la mia traduzione con l’originale giapponese.”

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La traduzione di Blaustein è piena di citazioni (per esempio dalle opere di Tolkien), omaggi e idiosincrasie. Un oggetto è chiamato Collana di J (Necklace of J) in onore del figlio di Blaustein Jin, un altro è chiamato Cubo di Zoe (Cube of Zoe) in onore della figlia Zoe. “Per me voleva dire qualcosa, erano come inside joke tra me e me.”

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Castlevania Symphony of the Night. Screenshot dalla versione italiana di The Dracula X Chronicles.

“Il processo di traduzione ora è molto molto diverso,” ha proseguito Blaustein. “Sembra di avere sempre tutti gli occhi puntati addosso, fare un errore ora è appunto un errore, prima era un andare in una direzione diversa perché magari più interessante, dotata del suo fascino. […] La gente crede erroneamente che una traduzione letterale sia necessariamente la più fedele, la più vera. Ma la traduzione vera è quella che restituisce la stessa essenza, lo stesso spirito che ha creato l’originale. E questa sarà sempre la mia posizione contro le traduzioni letterali che semplicemente sostituiscono i termini con la definizione del dizionario, che fanno perdere quel guizzo della lingua originale. Devi aggiungere quel qualcosa che solo un madrelingua può capire, quel qualcosa in più che non è nella parola in sé ma nella relazione con il suono e il referente, con l’associazione culturale profonda insita in quella parola.”

A voler poi essere esatti, quel “What is a man?” non viene da I noci di Altenburg: viene da Anti-memorie, la quasi-autobiografia di Malraux pubblicata nel 1967. All’inizio di Anti-memorie, l’autore ricorda quel passo e spiega che anche se la frase “Un uomo è quello che fa” è stata a volte attribuita a lui come se fosse una sintesi del suo pensiero, l’aveva scritta in un dialogo come risposta a “Cosa è un uomo? Una miserabile manciata di segreti.” Che nella traduzione inglese di Terence Kilmartin diventa appunto “What is a man? A miserable little pile of secrets.” E c’è anche un ulteriore passaggio, perché Blaustein non ha scoperto quell’affermazione leggendo Anti-memorie.

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"Nessuno pensava che dovesse essere esattamente fedele alla versione giapponese, nessuno si aspettava che la gente iniziasse a fare i confronti con l’originale"

“Devo avere usato un grosso libro di citazioni famose che avevo. Usavamo i libri come riferimento, avevo queste grosse enciclopedie sui diversi tipi di armatura, di armi… e ogni volta dovevo andare a controllare per capire, ad esempio, cosa fosse una flamberga,” ha raccontato il localizzatore. “Devo aver trovato quella citazione lì. e non avevo assolutamente idea di chi fosse l’autore, da dove venisse, e nemmeno probabilmente ne avevo compreso appieno il significato. So solo che suonava molto imperioso, arrogante, qualcosa che qualcuno molto in alto potrebbe dire a una persona per lui piccola e corrispondeva alla scena per come l’avevo interpretata io, dalla prospettiva di Dracula che viene disturbato da questo omino.”

Nel 2007, Castlevania: Symphony of the Night è uscito su PlayStation Portable nella raccolta Castlevania: The Dracula X Chronicles, che include il precedente Castlevania: Rondo of Blood, mai uscito prima dal Giappone. Castlevania: The Dracula X Chronicles ha anche una nuova traduzione e un nuovo doppiaggio per Symphony of the Night.

“All’epoca l’opinione generale era che la localizzazione originale di Symphony of the Night fosse kitsch,” ha spiegato a Motherboard via Twitter Ryan Graff, che è stato il principale localizzatore di The Dracula X Chronicles, sotto la supervisione di Ken Ogasawara, responsabile in Konami di molti progetti di localizzazione tra la fine degli anni Novanta e i primi anni 2000.

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pigeon meme what is a man castlevania localizzazione

Una versione del meme "is this a pigeon?" basata sulla battuta "What is a man?" di Castlevania. Immagine via: Inverse

Ma anche la nuova localizzazione di Symphony of the Night si allontana spesso dall’originale giapponese. “La direzione generale della maggior parte delle localizzazioni all’epoca era prendere il senso generale dell’originale giapponese e renderlo quanto potevi sia comprensibile sia godibile da leggere in inglese, anche se voleva dire prendersi qualche libertà qua e là,” ha detto Graff. “Tradurre il senso e non le parole è ancora centrale in una buona localizzazione odierna, ma in un’epoca in cui più giochi hanno doppiaggio giapponese rispetto a prima e dove abbastanza fan conoscono abbastanza giapponese da notare le differenze, la localizzazione è diventata in qualche modo più vicina al testo originale.”

E questa seconda traduzione deve ancora molto alla prima. Lo “Sciocchezze” che Blaustein aveva tradotto con il famigerato “What is a man? A miserable little pile of secrets,” diventa comunque nella nuova localizzazione di Graff “Mankind. A cesspit of hatred and lies” — “Umanità, una cloaca di odio e bugie.”

“Direi che mi sono basato sia sull’originale giapponese sia sulla precedente traduzione inglese,” ha sottolineato Graff. “In fine dei conti, ora probabilmente modificherei ancora meno [della traduzione originale] di Symphony of the Night. […] Vedendo quanto i fan abbiano chiaramente preferito la traduzione originale, penso che sarebbero stati più felici con una versione più simile a quella (magari con un audio migliore).”

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"Devi aggiungere quel qualcosa che solo un madrelingua può capire."

La versione per PlayStation Portable di Symphony of the Night presenta localizzazioni aggiuntive in francese, tedesco, spagnolo e anche italiano. Ma queste traduzioni non provengono dalla versione originale giapponese, come hanno confermato in chat con Motherboard Giuseppe Barra — traduttore per la versione italiana — e Dorothe Elsenbruch, accreditata come traduttrice per la versione tedesca e, all’epoca, project manager a Lionbridge, agenzia responsabile della localizzazione europea. In Europa The Dracula X Chronicles è semplicemente stato ritradotto dalla localizzazione inglese di Graff portandosi dietro tutto quello che doveva al lavoro di Blaustein.

Così l’originale “Sciocchezze” della versione giapponese di Symphony of the Night è diventato prima la citazione delle Anti-memorie di Malraux “What is a man? Just a miserable pile of secrets,” a sua volta un’auto-citazione da I noci di Altenburg, poi questa traduzione è stata parafrasata e infine è diventata in italiano “L’umanità. Un immondo ricettacolo di odio e di bugie.”

Il 26 ottobre è uscito su PlayStation 4 Castlevania Requiem, una nuova raccolta di Symphony of the Night e Rondo of Blood con ancora le traduzioni di The Dracula X Chronicles. Quindi, in tutte le versioni occidentali di Castlevania: Symphony of the Night, Dracula cita — in un modo o nell’altro — André Malraux, e le parole di un grande romanziere e politico francese sono oggi ricordate su internet per essere state malamente pronunciate da un vampiro.