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Tecnologia

Come sapere se Cambridge Analytica ha rubato i tuoi dati

Le notifiche sono iniziate dalla mattina seguendo il fuso orario della costa orientale degli Stati Uniti.

Oggi, lunedì 9 aprile, abbiamo scoperto che i nostri profili privati erano parte del database analizzato da Cambridge Analytica — ma Facebook non ci dice quale dei nostri amici dobbiamo incolpare.

Il discusso gigante dei social media ha annunciato la settimana scorsa che il 9 aprile gli utenti sarebbero stati informati di un eventuale furto di dati da parte dell'azienda di analisi britannica, e di come questo possa essere accaduto.

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Le notifiche sono iniziate dalla mattina seguendo il fuso orario della costa orientale degli Stati Uniti.

"Infine, da lunedì 9 aprile, mostreremo alle persone un link all'inizio del loro News Feed per mostrare loro che app utilizzano — e le informazioni che hanno condiviso con queste ultime," ha scritto Facebook in un comunicato stampa. "Le persone saranno anche in grado di rimuovere le app che non vogliono più. Come parte di questo processo, informeremo anche sull'eventuale condivisione di informazioni con Cambridge Analytica.”

Dopo aver inizialmente dichiarato che gli utenti compromessi erano 50 milioni, Facebook ha rivisto il numero la settimana scorsa, per cui sarebbero in realtà 87 milioni le persone — per lo più cittadini USA — i cui dati potrebbero essere stati “condivisi in modo inappropriato” da Cambridge Analytica. L’azienda ha raccolto questi profili senza previo consenso degli utenti e via app di terze parti, per poi usarli con lo scopo di produrre contenuti mirati e progettati per sostenere la campagna di Donald Trump.

Cambridge Analytica si basa sulla profilazione “psicografica,” che prevede l’uso dei dati raccolti online — spesso tramite Facebook — per creare profili della personalità degli elettori. Questo rende più facile per una campagna politica colpire individui specifici. Nel 2016 la campagna di Trump ha assunto l’azienda per gestire le operazioni digitali, per quanto questa continui a negare di aver utilizzato dati per interferire con le elezioni presidenziali.

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Quando gli utenti aprono Facebook ora, vedono un link sul “proteggere le tue informazioni” in alto nel news feed, accompagnato da un messaggio dettagliato che spiega se le loro informazioni siano state rubate oppure no. Se un utente è stato colpito, vedrà un messaggio dettagliato su quale sito o app si è appropriata delle sue informazioni.

Gli utenti possono seguire il link per accedere a una sezione di Facebook dove verificare tutte le applicazioni e i siti che hanno usato per accedere a Facebook e rimuovere quelli che non vogliono più mantenere connessi al loro account.

I dati degli utenti possono essere stati ricavati rispondendo alle domande di un determinato quiz che obbligava ad accedere a Facebook — oppure se lo fanno fatto i loro amici o gli amici degli amici. Se i loro dati sono stati prelevati a causa di un'attività del genere svolta da uno degli amici di Facebook, l'utente non potrà sapere quale amico è il responsabile.

Durante l'ultimo anno, Facebook è stato ampiamente criticato, ad esempio, per diverse violazioni della privacy, tra cui l'influenza russa sulle elezioni americane, la sua gestione delle ”fake news,” la cancellazione di diversi profili pubblici o la diffusione di hate speech. Inoltre, l'attenzione nei confronti della società è andata intensificandosi dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, con il crollo del valore delle sue azioni in borsa e la richiesta rivolta a Mark Zuckerberg di testimoniare davanti al Congresso questa settimana.

Il CEO dovrà rispondere alle domande su come intende gestire la sua azienda in modo più responsabile e proteggere le informazioni degli utenti. Oggi, martedì, sarà interrogato dai Comitati Giudiziari e Commerciali del Senato americano e mercoledì davanti dal Comitato dell'Energia e del Commercio della Camera.