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Μodă

Magica, magica moda

Moda e magia: due cose che non sono mai andate d'accordo.
Jamie Clifton
London, GB

Siamo sinceri, a nessuno piacciono i maghi. Non piacciono nemmeno alle loro stesse mogli. Se uno dovesse fermarvi per strada tutto compiaciuto e facendo il misterioso vi mostrasse un banalissimo giochetto di carte potreste anche dire: "Wow, che figata!," ma solo per ritrovarvi poco dopo a maledire il vostro entusiasmo per un trucchetto che già dopo i sei anni di età non ha più niente di sorprendente.

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Eppure, è proprio il fatto di essere lo zimbello di turno ad avere consegnato ai maghi la libertà di vestirsi come emeriti idioti. Sono consapevoli di non piacere a nessuno, quindi perché tentare di dimostrare il contrario? E sapete, la cosa gli fa onore—perché per quanto possano non piacervi loro e i loro vestiti, dovete almeno riconoscergli delle discrete palle per andare in giro conciati in quel modo!

Anni Sessanta  Fino agli anni Sessanta, i maghi erano tenuti a rispettare un rigido codice vestimentario: cilindro, farfallino, guanti bianchi e panciotto. Indossare qualsiasi altra cosa—una mantella, ad esempio— avrebbe potuto farli passare per seguaci di Satana. O omosessuali. Comunque, è per colpa della rivoluzione culturale degli anni Sessanta che si sono sentiti autorizzati a vestirsi da coglioni come li vediamo oggi.

ALI BONGO  Ho solo 22 anni, quindi non possiedo informazioni di prima mano sugli anni Sessanta, ma dando un'occhiata ad Ali Bongo immagino che all'epoca fossero i "musi gialli" a dettar moda. Considerato che Ali ebbe grande successo proprio perché si tirava gli occhi per farli sembrare a mandorla, usava baffetti finti e indossava abiti cinesi presentandosi con una stupida canzoncina in rima Bongo-Pongo, sembra abbastanza evidente che, in quegli anni, l'uso di grotteschi stereotipi razziali fosse  il miglior espediente per diventare qualcuno.

P.C. SORCAR  L'indiano P.C. non si sarebbe fatto vedere neanche da morto senza il completo di velluto, il turbante piumato e i baffetti disegnati a matita—tutte cose che sono curiosamente diventate una divisa standard per alcuni maghi piuttosto eccentrici, quelli non che volevano essere troppo vincolati al classico look formale, indipendentemente dal loro background culturale. P.C., per esempio, se ne fregava alla grande, tanto da diventare il primo mago indiano a conquistare il Giappone. Ignorando completamente l'esistenza della tendenza Harajuku del tempo, P.C. è rimasto fedele alle sue radici fino alla morte, avvenuta sul palco nel 1971. Potremmo considerarlo una sorta di Dimebag Darrell del mondo della magia, non credete?

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Anni Settanta Gli anni Settanta sono stati un'era felice per i maghi. Vedere trucchi di magia in televisione era una cosa relativamente nuova, e si pensava ancora che la macchina da presa non mentisse mai. I maghi erano talmente popolari che il governo americano aveva persino reclutato questo cretino racconta balle per la più confusa e meno efficace campagna antidroga mai concepita.

DOUG HENNING Doug Henning rappresenta appieno i Settanta. Con i suoi baffetti e quell'improponibile taglio di capelli, ha trasformato il mago in una sorta di rockstar psichedelica per bambini. Detto questo, sono certo che persino uno dei peggiori hippie fatto di LSD avrebbe dovuto amare la sua tenuta da giorno. Direi che una tunica coperta di stelle luccicanti e una salopette con la faccia un unicorno che sorride sono abbastanza forti, no? Pace all'anima tua, dolce principe. I tuoi numeri di fuga dalla gabbia d'acqua e i completini da ballerina ci mancano tantissimo.

Anni Ottanta Dagli anni Ottanta i maghi hanno iniziato a tirar fuori dei pezzi esplosivi, sventolando teatralmente le braccia, facendo largo uso di tigri e fuoco, e diventando in generale molto più noiosi. Penserete che questo abbia poco a che fare con l'abbigliamento, ma a posteriori sembra un po' troppo una coincidenza che animali spaventosi abbiano rubato la scena ad abiti orripilanti e scarpe di gelatina.

JEFF MORRIS Onestamente, Jeff non ha mai rischiato troppo con l'abbigliamento: cravatte sottili e maniche sollevate erano piuttosto comuni all'epoca. Ma mi sembra di aver martoriato un po' troppo i poveri maghi, e credo sia invece giusto tener presente quanto siano stati orripilanti gli anni Ottanta, con quei sottofondi di sassofoni e tutto il resto.

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Anni Novanta Entriamo nei primi anni Novanta: i maghi iniziano ad usare il termine "illusionista" per sfuggire al marchio di "idiota che sta su un palco facendo volteggiare per aria una bacchetta". Stranamente, questi illusionisti sono diventati popolari nella fiorente scena rap, tant'è che qualcuno ha persino creato questo notevole blog di rapper che imitano maghi .

IL MAGO ALEX A metà anni Novanta, Alex, star della televisione ungherese, ha fatto suo un futuristico stile italo disco. Pantaloni da paracadutista e occhiali da sole avvolgenti erano i capi base del suo guardaroba. Indossava di tutto, dalle T-Shirt cambiacolore a quelle di nylon argentato, fino a giacchette da samurai con le spalline e camicie di velluto.

DANIEL GARCIA Riuscite ad immaginare qualcosa di più grezzo de "il nuovo esuberante mondo della magia in versione street"? Io no. La scena aveva bisogno di qualcuno che sapesse unire l'aura mistica e oscura della magia tradizionale a un look tipo quello della band cattolica nu-metal P.O.D. Quell'uomo era Daniel Garcia. Ciondolo a forma di pallina, occhiali da sole stile aviatore e cappellino, tutto rigorosamente nero e con tanto di girocollo così stretto da strangolarlo: ha cambiato per sempre l'immaginario della magia di strada.

VAL VALENTINO Se come me avete speso gli anni migliori della vostra gioventù assorti in programmi tipo Breaking the magician's code, sarete in grado di apprezzare la visione di un gruppo di maghi che se la prende a morte con un tizio che ha deciso di svelare al mondo i loro segreti. Questo tipo è Val Valentino, meglio conosciuto come "Il Mago Mascherato", dato che si nascondeva dietro una maschera per evitare gli insulti da quelli a cui rompeva le palle. Il resto dell'abbigliamento non era granché, ma la maschera… Lo stile tribale e le striature nero metallizzato, unite a quello spirito da "maghi fottetevi tutti", sono in tutto e per tutto moda-senza-tempo.

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Anni Duemila Col nuovo millennio è arrivata anche la magia di resistenza, che in realtà non è affatto magia—si tratta solo di stare seduti in una cassa per qualche giorno. Dato che la varietà dei numeri non è impressionante, l'enfasi viene posta sul look e sul personaggio, che in pratica significa sembrare una stupida versione di provincia di uno dei personaggi di Matrix.

TOMMY WIND Tommy è il futuro della magia, un fardello abbastanza pesante da portare alla sua età. I capelli ossigenati sono diventati uno dei suoi segni di riconoscimento e sembrerebbe che abbia già iniziato a preparare i suoi vestiti per il futuro impiego nei casinò di Las Vegas. Fortunatamente per lui, qualcuno doveva pur portare avanti l'eredità delle magliette-tunica con lo scollo a barca.

CRISS ANGEL Ah, Criss Angel. Purtroppo con questa lista ho finito per giustificare ogni stravaganza da mago, ma il suo stupido look da tipico coglione emo di MySpace è inaccettabile. Sembra quasi un sorta di Ed Hardy che si è appena scopato una pila di dissuasori elettrici, ricoperto dei fluidi corporei di una fabbrica di cappelli Fedora così come l'avrebbe immaginato un adolescente ossessionato dai toni erotici alla My Chemical Romance. Ma avevo promesso che avrei rispettato le scelte di stile dei cari maghetti… infatti Criss, congratulazioni! Sei l'uomo peggior vestito che potrà mai esistere.