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Salute

Non ho mai voglia di fare niente. È l’inizio di una depressione?

Magari senti un blocco, ma ti manca la forza per superarlo. Ecco cosa puoi fare.

Durante la quarantena su VICE avevamo avviato un appuntamento periodico, una specie di angolo in cui raccogliere i nostri pensieri, metterli sotto forma di domanda e lasciare che fosse una figura esperta a rispondere. Ora, anche tramite il contributo di altre redazioni di VICE, il discorso è stato ampliato. Da come fare i conti con un amore non corrisposto a come gestire coinquilini insopportabili, proveremo a offrire qualche consiglio. Oggi parliamo di cosa significa quando non hai voglia di fare nulla per lunghi periodi e come riconoscere un eventuale problema più profondo.

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Ehi VICE,

Dal lockdown in poi, non mi sento molto bene. Non è una questione di solitudine in senso stretto; piuttosto, ho notato che non sento più tanta motivazione nel socializzare o vivere in modo attivo come facevo una volta.

Se potessi scegliere guarderei Netflix tutto il giorno, perché è facile. Ma dopo una giornata di binge-watching mi sento in colpa per non aver concluso nulla. Vorrei fare più cose, ma è uno sforzo immane.

Non so come uscire da questo stato. Da cosa è causato e come faccio a risolverlo?

R.


Ciao R.,

dal tuo breve messaggio è complicato capire esattamente cosa stai attraversando. Lo stato emotivo che descrivi è genericamente definito “languishing” (da languish, languire) un termine utilizzato in questo senso per la prima volta nel 2002 dallo psicologo americano Corey Keyes e che alcune persone esperte hanno definito come “l’emozione preponderante del 2021.” In breve, è sentirsi “così così”—non esattamente in burnout, ma comunque con uno strano malumore.

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Forse senti che le ore scorrono una dopo l’altra senza soluzione di continuità. Forse senti un blocco, ma ti manca la forza di volontà per superarlo. Lasciare che un altro pomeriggio scompaia nel vortice di attenzione che chiamiamo Netflix potrebbe essere una forma di resistenza minima, ma, come dici anche tu, non è fonte di serenità.

Stando a Lidewy Hendriks, terapeuta presso la piattaforma olandese di salute mentale MIND Korrelatie, dovresti porti alcune domande difficili per capire se il tuo stato mentale “languido” sia solo un modo per decomprimere o il sintomo di una questione più seria come la depressione.

La chiave qui è comprendere perché preferisci passare la giornata sul divano. Stai cercando di evitare qualcosa o qualcuno? Il tuo lavoro non è più interessante? Avverti un senso di disconnessione dal tuo gruppo di amicizie? “Se per più di due settimane non riesci a trovare la motivazione per fare cose che prima ti piacevano, o non ti diverte più fare ciò che prima amavi, è il momento di parlare con il tuo medico o un’altra figura professionale che possa aiutarti,” dice Hendriks. Questi sono spesso segnali di qualcosa di più profondo.

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Detto questo, il motivo per cui ti piace stare in solitudine a guardare Netflix è perché è un’attività di conforto che non richiede grandi sforzi. Dopo tutto ciò che è successo negli anni di pandemia, comprese cose che non abbiamo ancora elaborato come collettività, è comprensibile non sentirsi al 100 percento la persona di prima. “Si sente di continuo di persone che fanno fatica a far ripartire il proverbiale motore dopo l’anno scorso,” dice Hendriks. “Vedo sempre più persone in uno stato di sfiducia profonda, compresi adolescenti e bambini.”

Questo senso di sfiducia, chiarisce la terapeuta, è legato anche al fatto che non hai avuto la possibilità di imparare e crescere come hai sempre fatto. “Abbiamo un’inclinazione naturale verso l’evoluzione e la crescita. E quando notiamo di averne compiuto un pezzo, ci sentiamo bene,” dice Hendriks. “Ma per ottenere quella sensazione, servono stimoli e tempo di valutazione.”

La mancanza di stimoli dal mondo esterno potrebbe essere tra le ragioni del tuo recente senso di scarsa motivazione. Passare così tanto tempo in casa ti ha probabilmente dato occasione di rivalutare l’idea che hai di te, cosa che può scatenare crisi esistenziali e confusione. Forse, “ti stai chiedendo chi sei ora, su cosa si basano i tuoi valori e le tue idee,” dice Hendriks. “E se non trovi risposta a queste domande, provi un senso di letargia e stanchezza. Hai perso l’ancora.”

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Considerando i casi in crescita di burnout tra persone molto giovani, Hendriks sottolinea che alle volte non impegnarsi al 100 percento è la cosa più sana da fare. Non c’è bisogno di essere duri con se stessi. Inoltre, alcune crisi portano con sé opportunità. “La pandemia ha spinto tante persone a capire per la prima volta cosa è davvero importante per loro,” dice Hendriks.

In ogni caso, dovresti prendere in considerazione il tuo attuale stato emotivo, perché anche se non ti sembra ancora un problema, le abitudini che stai instaurando—come fare esclusivamente binge-watching—alla lunga potrebbero trascinarti a uno stato depressivo.

“Viviamo in uno scenario che ha perso le sue strutture,” spiega Hendriks. Durante il lockdown, le persone hanno passato un sacco di tempo sul divano in pigiama, e nessuno si aspettava più niente. “Questa cosa ha creato l’abitudine di abbandonarsi a comportamenti languidi,” prosegue la terapeuta. “Può essere piacevole adottarli durante un fine settimana all’insegna della pigrizia o quando vai in vacanza, ma se li porti avanti per parecchio tempo, dimentichi che ti serve anche altro per una vita bilanciata.”

Il non partecipare per un certo periodo ad attività sociali può far sentire una persona più insicura, isolata dagli amici e dalla famiglia e far aumentare il livello di ansia quando si decide di uscire di nuovo, spiega Hendriks. Per uscire da questo circolo vizioso, Hendriks consiglia di fare qualcosa che può sembrare impensabile: “continua a muoverti e crea una routine,” dice.

Uno dei modi per iniziare è scrivere una lista di cose da fare, perché è facile dimenticarsele quando non ci si sente mentalmente attivi. “Scrivi queste attività da qualche parte e dividile in piccoli passaggi,” continua Hendriks. “Più piccoli sono i passaggi meglio è, perché hai più possibilità di portarli a termine. E questo ti darà l’ispirazione per farlo più spesso.”

Stando a Hendriks, strutturare la giornata pianificando queste piccole attività è un’ottima abitudine. Ma se senti che non è ancora il momento per pianificare o eseguire attività specifiche, puoi iniziare con delle pause dal binge watching. Puoi programmare tre pasti al giorno e uscire per una passeggiata serale, per esempio. O occupare il tempo mentre guardi qualcosa per spezzare un po’ la monotonia. Così, piano piano, avrai scavato una via d’uscita.