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Tecnologia

Il composto chimico vietato da tempo che sta ancora soffocando l'ozono

Il tetracloruro di carbonio, dannosissimo per l'ozono, non accenna a diminuire.
Un estintore al CCL4. Immagine: Wikimedia/WolfgangS

A più di 20 km dalla superficie della Terra si trova uno strato di ozono che circonda il nostro pianeta. È un elemento fondamentale che fa sì che questo posto sia abitabile: assorbe i raggi UV del Sole come uno strato di crema solare gassosa, e protegge dalle radiazioni che potrebbero causare problemi alla salute, dalle cataratte al cancro.

A partire dagli anni '80 gli scienziati hanno iniziato ad osservare dei buchi sempre più grandi in questo strato protettivo, e nonostante l'uso di sostanze nocive sia considerevolmente diminuito negli ultimi anni, una di queste in particolare non ha la minima intenzione di togliersi di torno. E nessuno sa perché.

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Il composto chimico in questione è il tetracloruro di carbonio (CCl4) e, secondo una nuova ricerca della NASA, si trova ancora in quantità molto abbondanti nello strato di ozono che ci circonda. "È un fenomeno che non dovrebbe assolutamente verificarsi," ha affermato Qing Liang, scienziato atmosferico della NASA.

Il tetracloruro di carbonio veniva usato per le sostanze refrigeranti e per i propellenti nelle bombolette spray, oltre che come solvente per oli, lipidi, smalti, vernici, cere e resine. È stato utilizzato come fumigante per il grano, come agente per pulizia a secco e come inibitore di combustione negli idranti. L'uso della sostanza è molto diminuito da parte dei consumatori, ma viene ancora usato nella grande industria.

L'ozono nel 2006; le aree viole a blu sono quelle in cui la quantità di ozono è inferiore.Immagine: NASA

Il tetracloruro di carbonio è piuttosto dannoso per gli umani: i sintomi immediati causati dall'esposizione alla sostanza sono emicrania, debolezza, torpore, nausea e vomito. L'esposizione prolungata può portare a sintomi più gravi che affliggono il fegato, i reni e il sistema nervoso centrale. Non ne sappiamo molto degli impatti sulla salute di questo composto, ma la Environmental Protection Agency evidenzia che le ricerche sugli animali hanno mostrato che la sua ingestione aumenta il rischio di cancro al fegato. L'EPA lo considera un "probabile" agente cancerogeno per l'uomo.

Considerando questi effetti, molti paesi del mondo hanno iniziato a controllare la produzione del gas; la NASA afferma che tra il 2007 e il 2012 la maggior parte delle nazioni ha portato il livello di emissioni di tetracloruro di carbonio pari a zero. Ma i satelliti, le sonde atmosferiche, gli aerei e le misurazioni sulla superficie dicono tutt'altro.

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Liang e colleghi hanno iniziato ad osservare i dati sul tetracloruro di carbonio ottenuti con gli strumenti della NOAA e della NASA. Il team ha poi inserito i dati nel programma della NASA 3-D GEOS Chemistry Climate Model, un programma che osserva come il CCl4 venga spezzato dalla radiazione solare e quanto ne venga assorbito dalla Terra e dagli oceani.

I ricercatori non solo non sono stati in grado di reperire la fonte dell'eccesso di CCl4; i risultati hanno anche mostrato che le emissioni mondiali della sostanza corrispondono a circa 39 kilotonnellate all'anno. Questa quantità corrisponde a circa il 30 percento dei picchi di emissione prima del Protocollo di Montreal, un accordo internazionale per vietare i gas nocivi per l'ozono come i clorofluorocarburi, entrato in vigore nel 1987.

È UN FENOMENO CHE NON DOVREBBE proprio VERIFICARSI.

Questi risultati sono il segno che i livelli di CCl4 non si stanno abbassando rapidamente come dovrebbero secondo il protocollo. Con zero emissioni a livello internazionale, il livello della sostanza avrebbe dovuto abbassarsi del 4 percento all'anno, secondo quanto sostiene la NASA.

Il tetracloruro di carbonio, sfortunatamente, è un pericolo meno conosciuto dei più comuni clorofluorocarburi, è qualcosa a cui non prestiamo molta attenzione, se comparato ai famosi CFC (clorofluorocarburi). "Tuttavia," ha affermato Liang, "il tetracloruro di carbonio costituisce un grande pericolo per l'ozono: è il terzo più importante composto artificiale che riduce l'ozono oltre al CFC-11 e il CFC-12."

È possibile che ci siano delle fughe sconosciute della sostanza a livello industriale che ne causano la persistenza. O, forse, non ne sappiamo ancora abbastanza sulla natura del tetracloruro di carbonio; il modello di Liang mostra che il CCl4 rimane nell'atmosfera il 40 percento più a lungo del previsto.

Il fenomeno è sicuramente enigmatico e dato che lo strato di ozono è necessario per la nostra sopravvivenza, dovremo riuscire a risolvere il mistero al più presto.