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Questa stella ha divorato alcuni dei suoi pianeti

E non a caso è stata soprannominata "Death Star".
Immagine: Gabi Perez / Instituto de Astrofísica de Canarias

Per fortuna il pianeta Terra è in buoni rapporti con il Sole. Lui pensa agli affari suoi e noi ai nostri, e manteniamo una sana distanza uno dall'altro. Altri sistemi solari, però, non si trovano in condizioni altrettanto felici.

Prendiamo per esempio HIP68468, una stella vecchia circa 6 miliardi di anni che si trova a 300 anni luce da qui ed è praticamente una gemella del nostro sole. Stando a un articolo di ricerca pubblicato recentemente sulla rivista Astronomy & Astrophysics, le prove di cui disponiamo indicherebbero che questa stella ha "divorato" uno o due dei pianeti che le girano intorno, guadagnando così il nomignolo di "Death Star." E date le molte somiglianze tra HIP68468 e il nostro sole, la situazione fa sorgere il dubbio che questa sorte possa toccare anche a noi.

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Usando il telescopio che si trova all'Osservatorio di La Silla, in Cile, i ricercatori sono arrivati alla loro conclusione dopo aver notato che HIP68468 ha più di quattro volte la quantità di litio che dovrebbe avere per la sua età, oltre ad altri metalli resistenti al calore che in genere si trovano su pianeti rocciosi come il nostro. Il litio in particolare non se la passa bene nel nucleo bollente di una stella, mentre prospera sui pianeti rocciosi come la Terra, che non sono provvisti dell'energia necessaria per consumarlo mentre si forma. Dà decisamente nell'occhio, dunque, quando gli astronomi studiano la composizione dell'atmosfera di una stella.

Per dirlo con le parole di Debra Fischer, professoressa di astronomia all'università di Yale che ha fornito una metafora calzante in una dichiarazione pubblicata dall'università di Chicago:

"È come vedere un gatto seduto di fianco a una gabbietta per uccelli," ha spiegato. "Se ha una manciata di piume gialle che gli spuntano dalla bocca, è legittimo scommettere che il gatto abbia ingoiato il canarino."

Lo studio riassume un'indagine approfondita e durata anni, condotta su più di 60 altri "gemelli solari." Molte delle idee attuali su come si formino i sistemi solari si basa naturalmente sulle osservazioni del nostro sistema, e l'obiettivo del progetto è studiare stelle simili al sole così da trovare somiglianze e differenze che possano aiutarci a produrre modelli più accurati. Allora perché preoccuparsi?

"Non significa che il sole "divorerà" la Terra nell'immediato futuro," ha detto Jacob Bean, co-autore del paper e professore di astronomia e astrofisica all'università di Chicago. "Ma la nostra scoperta è indice del fatto che questo genere di violenza potrebbe essere comune tra i sistemi planetari, compreso il nostro."

Considerate le somiglianze tra HIP68468 e il nostro sole (e dunque la sua relativa stabilità), è possibile che i pianeti siano stati spediti verso la stella da qualche altra forza—magari un disturbo nell'orbita.

Ma sappiamo da tempo che il sole divorerà facilmente Mercurio, Venere e anche la Terra il giorno in cui inizierà a morire e si trasformerà in una gigante rossa, tra 5 miliardi di anni. È possibile che la Terra si salvi dall'inglobamento in senso stretto, ma cambierebbe comunque poco, perché il sole arriverebbe così vicino al pianeta da vaporizzarlo tramite la sua atmosfera stellare bollente nel giro di 7.6 miliardi di anni.

È molto probabile che l'umanità si sarà estinta da un pezzo per allora. La fase di gigante rossa del sole sarà un problema lontano nel futuro ma è sicuramente vero che, al momento, la nostra stella non fa che diventare più luminosa. In circa 1.5 miliardi di anni, le sue radiazioni renderanno impossibile qualsiasi forma di vita sulla Terra, trasformando la nostra biglia blu e verde in un guscio secco perduto nel vuoto cosmico. Buone feste a tutti!