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Tecnologia

Perché l'Antartide si scioglie a 55 miliardi di litri all'anno

Improvvisamente nel 2009 una storica regione ghiacciata dell'Antartide ha iniziato a sciogliersi. Velocissimamente.

Intorno al 2009, una regione di ghiacci dell'Antartide considerata stabile da tanto tempo ha iniziato tutto a un tratto a sciogliersi. In fretta.

Un gruppo di scienziati dell'Università di Bristol ha condotto osservazioni allarmanti sui dati forniti dal satellite CryoSat-2: I ghiacciai intorno alla Penisola Antartica meridionale, che non avevano mostrato segni di cambiamento durante il 2008, avevano iniziato a perdere 55 miliardi di litri di ghiaccio all'anno. E non davano cenno di voler rallentare.

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"Un altro pezzo, una volta stabile, dell'Antartide ha cominciato a perdere massa," mi ha spiegato Johanthan Bamber, professore di geografia fisica a Bristol e uno degli autori dell'impressionante articolo uscito su Science. "Come se non bastasse, questa parte potrebbe continuare a rimpicciolirsi per anni, se non decenni, a giudicare dalla geometria del substrato roccioso."

Si tratta di un pezzo consistente: i ghiacciai in disgelo si estendono per 750 km di coste, il che significa che questa regione è la seconda più grande fonte di ghiaccio sciolto del continente. In altre parole, alimenterà significativamente l'innalzamento del livello del mare in tutto il mondo.

"Stimiamo che il potenziale contributo dato da questa zona sia di circa 20 cm," ha detto Bamber. 20 cm di innalzamento del livello del mare causati, dice, da questa sola regione dell'Antartide. Si vanno ad aggiungere all'innalzamento del livello del mare totale che si prevede sarà causato dal continente, proiezione che l'anno scorso è aumentata, dopo il crollo di uno strato di ghiaccio massiccio, a 3 metri certi. (Forse non accadrà ancora per secoli, ma poco cambia.)

"Ad oggi, i ghiacciai riversano circa 300 km cubi di acqua nell'oceano," ha detto in un comunicato Bert Wouters, autore principale dello studio. "È l'equivalente del volume di circa 350.000 Empire State Buildings messi insieme." La superficie di alcuni dei ghiacchiai analizzati dal gruppo stava diminuendo di 4 metri all'anno. E questo solo nel giro dei primi cinque anni dall'inizio dello scioglimento.

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La perdita di ghiaccio è così consistente che, dicono gli scienziati, sta causando dei piccoli cambiamenti nel campo gravitazionale della Terra

Che sta succedendo? Perché un pezzo del polo sud tanto grosso ha cominciato a sciogliersi improvvisamente nell'oceano? "Pensiamo che sia colpa dello scorrere delle acque relativamente tiepide dell'oceano sotto gli strati di ghiaccio, che consuma il ghiaccio interno," ha detto Bamber. Il riscaldamento climatico e l'impoverimento dell'ozono hanno caricato i venti occidentali che soffiano intorno all'Antartide, rendendoli più forti. Di conseguenza—dicono gli scienziati—questi spingono le acque tiepide dell'Oceano Meridionale verso il polo, dove sciolgono gli strati di ghiaccio e i ghiacciai da sotto.

Sapevamo già che le acque oceaniche riscaldate stavano accelerando drammaticamente l'assottigliamento del ghiaccio che circonda l'Antartide—un altro studio pubblicato su Science all'inizio di quest'anno arrivava proprio a queste conclusioni. Ora sappiamo quali danni provochi questo assottigliamento.

Le nuove scoperte evidenziano il fatto che, come sempre quando si tratta di cambiamenti climatici, dobbiamo aspettarci l'inaspettabile. Nel 2008, un quantità enorme di ghiaccio stava ferma, isolata nel gelo del sud dell'Antartide. Soltanto un anno dopo quello stesso ghiaccio sbrodola acqua nell'oceano come un idrante fuori controllo. E neanche gli scienziati lo avevano previsto.

"Siamo rimasti sconvolti da come un'area così grande, lunga circa 705 km, abbia reagito tutta allo stesso modo e continui a sciogliersi dal 2009," ha detto Bamber. "Non ci aspettavamo di vedere una reazione così uniforme e improvvisa su una zona tanto vasta."

Quando ho inviato a Bamber un'ultima mail chiedendogli se fosse preoccupato che altre zone avrebbero subito a loro volta un disgelo rapido, la sua risposta è arrivata in pochi secondi: "Sì, lo sono."