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Tecnologia

Dobbiamo cambiare modo di scrivere al computer

Da decenni, gli elaboratori di testo hanno acquisito continuamente nuove funzionalità che si frappongono al loro scopo principale: la scrittura. Come possiamo tornare indietro?

Un'altra versione di questo articolo è apparsa originariamente su Tedium.

Sto scrivendo le battute d'apertura di questo articolo con Markdown, utilizzando una applicazione per Mac che si chiama Focused, uno dei numerosi tentativi di ripensare i word processor in maniera minimalista.

Scrivo sempre i miei articoli con questa applicazione (oppure con questo gioiello poco noto di John Gruber) e, tuttavia, sono sempre alla ricerca di un'altra opzione, lanciandomi periodicamente in una ricerca su Google che porta raramente a una soluzione migliore. Sento che le mie parole meriterebbero un veicolo più potente, qualcosa che mi consenta di scrivere in maniera più veloce, efficiente e con il minor sforzo possibile.

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Da quando ho iniziato a scrivere per lavoro, ho sempre preferito che i miei strumenti di scrittura avessero un certo stile—voglio che assomiglino il meno possibile a Microsoft Word.

Sono disposto a immergermi profondamente in un text editor complesso per piegarlo alla mia volontà. Ma non mi sono mai azzardato a studiare i primi elaboratori di testo, per capire cosa abbiamo perso di effettivamente utile.


"La diffusione presso il grande pubblico del concetto di elaboratore di testi è avvenuta quasi in contemporanea con la diffusione del termine food processor, introdotto negli Stati Uniti nel 1973 da Cuisinart per descrivere un dispositivo di cucina multifunzionale in grado di tagliare, cucinare e mescolare."

Thomas Haigh, professore presso la University of Wisconsin-Milwaukee, sottolinea un interessante parallelo tra il word processor e un dispositivo che probabilmente avete visto nella vostra cucina. Decenni prima dell'arrivo sulla scena di Microsoft Word, l'elaborazione di testi era strettamente associata ai dispositivi fisici che memorizzavano le informazioni, non alle singole applicazioni che utilizzate per scrivere. Comunque, prima che ai computer, il termine era associato al business. "Il word processing era già al centro di una fiorente industria ben prima che il personal computer fosse comunemente accettato nel mondo degli affari," ha aggiunto Haigh.


Il primo dispositivo chiamato "word processor" ha ispirato un bizzarra collaborazione tra Jim Henson e Raymond Scott

Un rapido sguardo al logo che Paul Rand ha creato per IBM vi fa capire che l'azienda, nonostante i suoi legami con il settori più conservatori del business e dell'industria, non temeva di tentare qualcosa di audace o sperimentale quando voleva distinguersi dagli altri.

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E quando la società decise di promuovere la macchina da scrivere MT/ST (Magnetic Tape/Selectric Typewriter), coinvolse una persona che all'epoca era nota per una pubblicità del caffè e un musicista conosciuto per aver composto la colonna sonora dei Looney Tunes.

Ciò significava che Jim Henson aveva la responsabilità di trovare il modo migliore per vendere questo prodotto per le masse pensato per fare risparmiare tempo in ufficio—in compagnia di Raymond Scott, già una leggenda vivente a quel tempo.

Insieme, se ne uscirono fuori con qualcosa che avrebbe potuto essere partorito solo nel 1967. Scott produsse una colonna sonora elettronica minimale e piena di blip e Henson lo ha seguito a ruota con i visual di "Paperwork explosion," una clip di cinque minuti che combina riprese di scartoffie, orologi, space shuttle; droni d'ufficio periodo Mad Men che guardano fisso nella telecamera ripetendo le frasi in maniera robotica, il tutto enfatizzato dagli stacchi della colonna sonora.

"Le macchine dovrebbero lavorare. La gente dovrebbe pensare."

Dopo tre minuti, un uomo con gli occhiali compare sullo schermo, e con la voce più monotona possibile recita queste testuali parole: "l'IBM ti può aiutare a risparmiare tempo con il lavoro di ufficio". Non è per nulla allegro. È inquietante.

Il video aveva qualche precedente—Henson era noto per aver lavorato con delle multinazionali e aver creato arte sperimentale pensata per accrescere il prestigio di un marchio. Ma sono altri i motivi per cui, "Paperwork Explosion" si è rivelato incisivo andando a toccare un tasto dolente per gli impiegati del 1967.

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C'è un'affascinante nota da sottolineare: in un certo senso, l'approccio è molto simile a quello della famosa pubblicità Apple del 1984, oppure quella dei Lemmings, entrambi si potrebbe dire ispirate a IBM.

Quest'ultima pubblicità ha ispirato anche quella del Mac, un primo tentativo di introdurre una rete locale che ha giocato un ruolo chiave all'inizio della rivoluzione da desktop—gli strumenti da cui reperire gli elaboratori di testo moderni da allora.

Sembra che abbiamo bisogno di un'altra invasione di carta.


"Prima che iniziassi a lavorare con il computer, scrivere un pezzo era un lavoro continuo, si partiva dal materiale senza sapere dove si sarebbe andati a finire. Con il computer diventa meno simile alla pittura e più simile alla scultura, in cui si parte da un blocco per poi plasmarlo."

— L'autore e giornalista Joan Didion, ha raccontato a Salon nel 1996 come il word processor abbia cambiato il suo stile di scrittura. L'aggiunta della possibilità di modificare e rimuovere facilmente le informazioni? È stato un miglioramento significativo rispetto alle macchine da scrivere o persino alla carta e alla penna, e ha cambiato il modo di scrivere. Il mondo letterario ha le sue preoccupazioni, tuttavia, osserva Matthew Kirschenbaum, un professore dell'Università del Maryland che ha scritto un libro intitolato Track Changes: A Literary History of Word Processing. "La chiave è la perfezione," ha spiegato Kirschenbaum al The Boston Globe. "Il word processing ha creato l'illusione della pagina perfetta. Ma questo significa anche che si perdono le tracce materiali del lavoro dell'autore."

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Cinque momenti chiave nella storia della videoscrittura

  • Nel 1975, la creazione di Electric Pencil, il primo programma commerciale di videoscrittura fatto apposta per i computer domestici, è stata talmente prematura per i tempi che i TRS-80 non supportavano i caratteri in minuscolo—di conseguenza, il manuale del software doveva spiegare come modificare l'hardware per far sì che una macchina riconoscesse i testi scritti in minuscolo. Jerry Pournelle, autore di fantascienza e blogger pioniere, è stato tra i primi a scrivere un libro usando Electric Pencil, componendo il romanzo Oath of Fealty insieme al suo socio, Larry Niven.
  • WordStar era uno strumento anni luce migliore per scrivere. Lo strumento di videoscrittura, che ha fatto la sua prima comparsa nel 1978 sul CP/M, era particolarmente flessibile, nonostante alcuni dei primi computer non disponessero sempre dei tasti a cui siamo abituati oggi. La sua flessibilità ha aiutato a definire generazioni di utenti energetici. Per darvi un'idea delle sue qualità, basti dire che George R.R. Martin, autore di Game of Thrones, usa ancora adesso WordStar 4.0 per scrivere i suoi libri.
  • La brava gente di Xerox PARC ha inventato un sacco di roba negli anni Settanta, roba che sarebbe poi diventata incredibilmente comune per i computer moderni. Una di queste invenzioni è stato il copia-incolla, che Larry Tesler ha poi aggiunto al programma Gypsy. Questo programma di text-edit, uno dei primi ad essere "modeless," supportava anche il mouse. "Gypsy è stato il primo strumento che chi non era dell'azienda capiva," ha raccontato Tesler nel libro Fumbling the Future, un volume che risale al 1999 e che racconta la Xerox PARC. È stato poi d'ispirazione per tanti programmi di videoscrittura.
  • WordPerfect, il software che ha trasformato la videoscrittura in un vero business, è arrivato più o meno contemporaneamente a Netscape—era basato su un lavoro fatto in un'università, alla Brigham Young University, per l'esattezza. (Esatto, tocca essere grati ai mormoni per la videoscrittura.) La applicazione, pubblicata nel 1980 dopo un paio di anni di incubazione alla BYU, differiva da WordStar per un elemento importante—aveva i comandi fuori dallo schermo, così l'attenzione era tutta sulle parole. (Molti programmi di editing stanno ancora cercando di arrivare a questo livello). Gary North, il tizio di cui ho parlato nel mio articolo sulle persone che all'alba degli anni 2000 erano in fissa con l'accumulo di provviste e oggetti, era un utente vivace di WordPerfect fino al 2011, e so che certi avvocati restano tutt'ora fedeli al programma.
  • Infine, diamo a Cesare quel che è di Cesare: nell'ottobre del 1983 Microsoft ha messo in commercio Multi-Tool Word, poi abbreviato solo in Word, aggiungendo un importante strumento alla videoscrittura—il mouse. È stata questa aggiunta a far sì che il programma si evolvesse nell'editor munito di GUI che usano tutti gli uffici.

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HANNO GUADAGNATO TANTO, MA COSA HANNO PERSO I PROGRAMMI DI VIDEOSCRITTURA MODERNI?

Che problemi ho con la videoscrittura, al punto da voler scrivere questo articolo? Ecco, si riduce tutto a un' idea fondamentale in cui credo ciecamente: in un certo senso, gli strumenti di scrittura e editing moderni non sono riusciti a prendere le distanze dall'incredibile eredità che hanno creato per se stessi.

Per decenni, i programmi di videoscrittura si sono evoluti insieme alle stampanti, puntando su cose come la tipografia e le tecniche di impaginazione; il problema è che, a un certo punto, le stampanti sono diventate secondarie al fine della comunicazione—e molti programmi di videoscrittura moderni (sto parlando di te, Word) non hanno pensato di adattarsi, quando internet è diventato una faccenda seria.

Di conseguenza, sono diventati programmi per qualsiasi cosa, tranne la scrittura. Devi preoccuparti dell'apparenza del contenuto e della sua formattazione. Sei distratto in continuazione, magari meno oggi che negli anni Novanta, ma ancora abbastanza da farti litigare con il software anche solo per mettere mezza parola su un foglio.

E la parte peggiore è che, nonostante oggi sia molto più probabile che il testo che stai scrivendo finisca su internet anziché su un foglio di carta vero, l'intera struttura del software—persino nel caso di approcci internet-nativi come Google Docs—è progettata con l'idea finale di mandare in stampa il documento. Se provate a esportare il documento in un formato compatibile per la rete tipo HTML, finite per fare un disastro.

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(Gli editor Markdown, come quello che sto usando in questo momento, sono un po' meglio da questo punto di vista. Ammiro in modo particolare l'approccio sperimentale intrapreso dal programma online Gingko. Ma, di nuovo, la perfezione è lontana.)

Con i programmi di videoscrittura moderni si è persa la semplicità. Ci sono più strati tra noi e la pagina che mai, e il contenuto scritto non ha quasi spazio. Voglio che tra me e l'articolo che sto scrivendo ci siano meno cose possibili, e sono sicuro che tanti altri scrittori condividono questo desiderio.

Voglio sentire la macchina nuda quando scrivo. Ecco perché non sopporto Microsoft Word.


The Alphasmart 3000. Image: Julien Gong Min/Flickr

L'anno scorso, un blogger di nome David Kadavy ha scritto una lettera d'amore dedicata a un pezzo di hardware che si chiama Alphasmart 3000—molto simile agli strumenti di videoscrittura stile macchina da scrivere che andavano di moda negli anni Novanta, ma senza la parte della macchina da scrivere.

Questo prodotto, arrivato dopo l'incoronazione di Microsoft Word a modello di riferimento, è considerato da Kadavy lo strumento di scrittura perfetto, per le cose che non sa fare: non supporta internet, ha uno schermo minuscolo, riesce a malapena a connettersi a un computer, fa schifo nelle correzioni, e produce solo un file di testo.

"La produttività è una questione di organizzazione mentale, non di organizzazione del tempo, e questo agglomerato di plastica riesce a tenere il mio cervello nel giusto stato per scrivere—e fare solo quello," ha spiegato.

Più o meno mentre Kadavy scriveva questo post, un gruppo di utenti di Kickstarter stava dando gli ultimi ritocchi a un prodotto chiamato Freewrite, che fa effettivamente la stessa cosa, ma per 500 dollari a botta. (Il supporto cloud via Wi-Fi fa il grosso della differenza.)

Su Mashable l'hanno definito un "pretenzioso nonsense hipster," e temo di trovarmi d'accordo con loro.

Mi chiedo però se il desiderio di una scrittura ridotta all'osso non stia spingendo le persone a gesti disperati. Siamo così lontani da quell'ideale privo di distrazioni che siamo disposti a spendere l'equivalente di un biglietto aereo andata e ritorno per uno strumento che non fa praticamente niente?

Non è questa la strada giusta per tornare all'ideale di WordPerfect 5.1; dobbiamo ripensare il modo in cui scriviamo, e capire se gli strumenti che utilizziamo abbiano ancora senso.

Il film assurdo realizzato da Jim Henson per IBM 50 anni fa, quello in cui veniva introdotto il concetto di sistema di videoscrittura al pubblico, parlava in modo puntuale: "Le macchine dovrebbero lavorare. Le persone dovrebbero pensare."