Da ormai trent’anni, il telescopio spaziale Hubble (HST) rispedisce a terra incredibili fotografie del cosmo. Le splendenti galassie adornano i desktop di un’infinità di computer, aggiungono realismo alla fantascienza e vengono incorniciate sui muri universitari di tutto il mondo. In ogni caso, Hubble fa molto più che scattare qualche bella foto.
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Dalla partenza sul dorso dello shuttle Discovery il 24 aprile del 1990, dal Kennedy Space Centre in Florida, negli USA, Hubble orbita intorno alla Terra compiendo milioni di rilevazioni e osservazioni che hanno dato vita a oltre 15.000 paper scientifici. Ha sbirciato su 13 miliardi di anni nel passato, ci ha mostrato buchi neri supermassicci, ha completato centinaia di migliaia d’orbite e in generale continua a svolgere un ruolo cruciale nel cercare di comprendere il nostro posto nell’universo.Tuttavia, la missione di Hubble sta per giungere al termine. Entro la fine del 2026 verrà infatti gradualmente dismesso e sarà rimpiazzato dal James Webb Space Telescope della NASA, che opererà in orbita a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra—e invierà le prime immagini probabilmente quest’estate.Abbiamo quindi colto l’occasione per chiedere a sette persone dell’Agenzia spaziale europea (ESA) di selezionare le loro foto preferite dagli archivi di Hubble.
‘La missione ha aiutato a rispondere a domande fondamentali sulla natura ultima dell’universo’
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Se guardi all’estrema sinistra della spirale puoi scorgere un punto luminoso, splendente. Si tratta di una supernova morente, che Hubble ha catturato magnificamente. Le osservazioni compiute su NGC 2525 formano una parte importante delle ricerche di HTS, quelle dedicate alla misurazione del tasso di espansione dell’universo. La missione ha aiutato a rispondere a domande fondamentali sulla natura ultima del nostro universo. – Bethany Downer, ESA/Hubble; responsabile delle comunicazioni scientifiche.
‘Questa immagine mi ricorda ogni giorno che la natura è forse la più grande fonte di ispirazione per chi fa arte’
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‘Alcuni di questi strumenti sono ormai arrivati alla terza generazione’
‘Possiamo captare l’andamento meteorologico in tempo reale!’
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