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Tecnologia

Israele sta battendo Hamas anche sui social media

Le Forze di Difesa Israeliane si stanno battendo con Hamas a colpi di tweet, post e video su YouTube
Immagine: YouTube Screenshot

ATTENZIONE: alcune immagini possono essere molto crude.

Mentre l'aviazione israeliana sgancia bombe su Gaza e Hamas fa partire razzi, entrambe le parti sono anche impegnate a twittare, condividere e promuovere la rispettiva guerra fase per fase.

Il conflitto di Gaza ha portato alla luce una vera e propria guerra di tweet tra le forze armate israeliane e Hamas, che stanno affiancando allo scontro sul campo una battaglia serrata sui social media. E proprio come nel mondo reale, anche su internet l'arsenale delle prime surclassa ampiamente la seconda.

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L'esercito israeliano sta disseminando una miscela di immagini, tweet e video di YouTube con il duplice scopo di giustificare le proprie operazioni militari e attuare una delle classiche tecniche psicologiche militari, ovvero la definizione del nemico in termini certi.

Le immagini prodotte sono state curate da designer e grafici (il tutto infatti ha un tocco molto professionale), che hanno utilizzato messaggi chiari e caratteri accattivanti. Ad esempio, una delle immagini è focalizzata su uno degli argomenti chiave che Israele ha cercato di imporre alla comunità internazionale: l'utilizzo delle proprie tecnologie e strategie allo scopo di proteggere i civili.

Con l'aumentare del numero delle vittime, l'immagine fa pensare che il motivo potrebbe essere la strategia di Hamas, ma non dobbiamo dimenticare che nel 2012 Israele fu accusato di provocare vittime tra i civili con raid aerei simili a quelli degli ultimi giorni. In questa replica del conflitto di Gaza è chiaro che le forze armate israeliane stiano tenendo a mente le ricadute che l'uccisione di innocenti ha sulle relazioni pubbliche, ed è altrettanto chiaro che questa volta stiano cercando di mantenere l'attenzione sul proprio sistema di difesa dei civili.

Molti video e tweet israeliani supportano l'immagine dei soldati come coscienziosi agenti di guerra, anche sottolineandone le operazioni umanitarie. In altre parole, stanno manipolando il racconto delle proprie campagne militari e dei bombardamenti, prima che altri lo manipolino a proprio vantaggio. Ma, ovviamente, la verità è che a Gaza i civili stanno ancora morendo.

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Un'altra vittoria che sembra gli israeliani stiano riuscendo a portare a casa è quella di veicolare al resto del mondo l'immagine dei militanti di Hamas come terroristi. Vengono infatti sempre definiti come tali, e la loro campagna missilistica viene dipinta come una serie di atti di violenza isolati, piuttosto che come un'autentica operazione militare.

Nel corso della costruzione di quest'immagine di Hamas, l'esercito israeliano ha fatto circolare ottime produzioni video che mostravano attacchi a presunti terroristi. Uno di questi filmati sembra preso da un vero colossal di guerra, con tanto di sequenze di combattimento e inquadrature sfocate dei morti.

Ma le immagini non si fermano qui. Dagli alti ranghi del comando che spiegano le strategie offensive si passa a suggestive inquadrature notturne dei bombardamenti aerei. Per non parlare dei successi del sistema anti-missili Iron Dome che vengono twittati in diretta dall'account dell'esercito.

La difesa israeliana ha anche twittato l'immagine qui sotto che mostra alcuni soldati attorno a quello che sembra essere il corpo del militante di Hamas–"il terrorista"–che compariva nel video di prima.

Il tweet descrive l'attacco di Hamas al Ben Gurion Airport.

Anche se meno potente, il sito di Hamas è stato vivacizzato da riferimenti al nemico "sionista" e non ha mai smesso di promuovere i bombardamenti degli obiettivi israeliani. Il gruppo twitta regolarmente e apertamente dei bombardamenti di città piene di civili, e ha anche iniziato a postare le immagini dei soldati israeliani catturati e le fotografie raccapriccianti di bambini palestinesi feriti o uccisi.

Ma va notato che nonostante abbiano ispirato il commento del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha definito quella di Hamas una ricerca della "morte telegenica" al solo fine di riscuotere simpatie presso la comunità internazionale, queste immagini non sono altro che fotografie autentiche. Non ci sono grafici, artisti del ritocco o tecnici dietro la loro produzione; sono solamente foto scattate durante un conflitto.

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Anche i video di Hamas sono notevolmente meno sofisticati di quelli israeliani, come questo che mostra la cattura di alcuni soldati:

Ma la disparità delle due parti sui social media, come la differenza di potenza militare, è ovvia, e nessuna delle due battaglie si sta svolgendo equamente. Come ho notato dopo aver assistito alla scomparsa di un account di Hamas in inglese che stavo seguendo, la cosa non è affatto rara (anche l'account inglese della brigata al-Quassam è stato cancellato di recente), mentre quelli della difesa israeliana non hanno mai nessun problema di sorta.

Tutto sommato, le azioni di Israele e Hamas sui social media sono un'estensione della classica guerra psicologica: un tentativo di giustificarsi e di richiamare supporto. L'unica differenza è che oggi la battaglia si combatte online piuttosto che in televisione o sui poster. Entrambe le parti infatti tendono a rappresentare la guerra in termini adatti all'epoca digitale: immagini e messaggi facilmente digeribili, in grado di regalare al fruitore un po' di stupore e qualche brivido con pochi clic.