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Tecnologia

La storia dietro agli ultimi arresti di Bitcoin

Chi sono Charlie Shrem e Robert Faiella, i due imprenditori vicini a Bitcoin arrestati dall'FBI per riciclaggio di denaro su Silk Road.
Una foto di Shrem dell'anno scorso, davanti alla casa dei sui genitori a Brooklyn. Immagine: Derek Mead/Motherboard

La scorsa domenica Silk Road ha mietuto la sua ultima vittima in ordine di tempo. Questa volta è toccato a Charlie Shrem, amministratore delegato di BitInstant, una startup di Bitcoin che vantava tra i suoi maggiori azionisti i gemelli Winklevoss e permetteva ai clienti di acquistare bitcoin in modo veloce e conveniente.

Le autorità federali hanno arrestato il ventiquattrenne Shrem all'aeroporto John F. Kennedy di New York, con l'accusa di aver “progettato di riciclare denaro e aver avviato un'attività non autorizzata di trasferimento di denaro,” connessa con il mondo del mercato nero sul web.

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Nell'atto d'accusa federale è finito anche Robert Faiella, un broker di bitcoin di 54 anni che gestiva i suoi traffici su Silk Road sotto lo pseudonimo di “BTCKing”. Faiella è stato fermato lunedì a Cape Coral, in Florida.

Shrem, fondatore e vicepresidente della Bitcoin Foundation, e Faiella sono accusati di aver accettato grandi ordini della criptovaluta dagli utenti di Silk Road.

“Robert Faiella e Charlie Shrem sono accusati di aver tramato per vendere più di un milione di bitcoin a criminali che vendevano narcotici sul mercato nero tramite il sito Silk Road,” dichiara il pubblico ministero di Manhattan Preet Bharara nel comunicato stampa.

In ottobre, avevo chiesto a Shrem se aveva avuto modo di parlare ancora con Dread Pirate Roberts, dopo che Ross Ulbricht, il fondatore di Silk Road, era stato arrestato dall'FBI. “Non dovrei dirtelo su internet,” mi aveva risposto per mail.

L'accusa sostiene che Shrem abbia “comprato droga di persona” su Silk Road ed era quindi “pienamente a conoscenza” del coinvolgimento di questo sito sul mercato nero. Le indagini sono tuttora in corso.

“Siamo sorpresi e scioccati da questa notizia,” ha dichiarato a Motherboard un portavoce della Bitcoin Foundation. “Come fondazione, prendiamo queste accuse sul serio e non giustifichiamo alcuna attività illegale.”

BitInstant, dove Shrem era anche direttore amministrativo, aveva raggiunto uno status quasi leggendario duranti i primi giorni di Bitcoin. È stata infatti una delle prime startup a rendere accessibile a tutti l'allora poco nota moneta virtuale. Alcuni ex membri dell'azienda si sono poi distinti per le loro gesta, come Erik Voorhees, creatore di SatoshiDice e cofondatore di Coinapult, e Roger Ver, l'illustre evangelista noto anche come “Bitcoin Jesus.”

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“Voglio che Bitcoin sia la mia eredità” — Charlie Shrem

Lo scorso maggio, Tyler e Cameron Winklevoss, i gemelli laureati a Harvard famosi per la storia di Facebook, hanno dichiarato di aver investito 1,5 milioni di dollari in BitIstant attraverso la loro società di venture capital, la Winklevoss Capital. I due speravano di far diventare BitInstant il principale sito online per la compravendita di bitcoin.

Invece, i sogni sono stati infranti quando la legge si è accanita sulla fiorente criptovaluta. In giugno, il New York State Department of Financial Services ha inviato a BitInstant una nota di ammonimento, per richiedere che gli scambi di bitcoin rispettassero le normative che regolano le attività di trasferimento del denaro.

BitInstant ha sospeso i propri servizi nel mese di luglio, dopo che una class action aveva accusato la ditta di aver fornito “una falsa rappresentazione dei servizi della società e non aver risarcito i clienti delle spese gonfiate, come invece era stato promesso.” Da allora il sito di BitInstant non è più online.

Nel frattempo, Shrem è diventato una specie di celebrità di Bitcoin. È stato menzionato su riviste come Bloomberg Businessweek ed è apparso regolarmente in TV, inclusa una partecipazione al popolare programma mattutino Good Morning America.

“Quando nel 2012 abbiamo investito in BitInstant, la loro dirigenza ha preso un impegno nei nostri confronti. Ci hanno detto che avrebbero rispettato tute le leggi in vigore—incluse quelle sul riciclaggio di denaro—e noi ci siamo fidati,” ha dichiarato a Motherboard un rappresentante della Winklevoss Capital. “Anche se BitInstant non è menzionata nell'accusa a Charlie Shrem, il suo arresto ci preoccupa molto.”

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Sebbene i gemelli Winklevoss fossero all'oscuro delle potenziali attività illegali di BitInstant, già da mesi circolava tra i membri della comunità Bitcoin la voce che qualcosa non quadrasse. Un informatore interno, che ha chiesto di restare anonimo, già a giugno mi aveva comunicato i suoi sospetti sul fatto che BitInstant potesse avere dei problemi con la legge. I motivi erano delle irregolarità con le licenze e con la contabilità.

“Sapevo che l'avrebbero beccato,” mi ha detto, “ma a dire il vero non credevo succedesse così in fretta.” La mia fonte anonima aggiunge che secondo lui “hanno avuto accesso ai registri delle chat,” altrimenti “come avrebbero fatto a scoprire la connessione tra Charlie e BTCKing?”

Altri membri della comunità si sono espressi in difesa di Charlie Shrem. Ira Miller, cofondatrice di Coinapult ed ex impiegata di BitInstant, scrive in un post su Facebook: “Charles Shrem IV, il mio cuore è con te. Questa storia è tutta una cazzata. Spero che tu sia sano e salvo, e stia preparando la tua difesa contro questi criminali.”

Dopo aver fondato BitInstant grazie a un prestito di 10.000 dollari da parte di sua madre, Shrem ha guadagnato milioni con la sua attività, soldi che ha usato per comprarsi una nuova BMW e persino un piccolo aereo. Si è trasferito dal seminterrato della casa dei genitori a Brooklyn, dove ha dato il via alla società, in un grande appartamento a Manhattan, e si è anche fatto un nome come orgoglioso fattone.” La sua casa si trova proprio sopra all'EVR, un elegante nightclub nel quale Shrem ha una partecipazione e dove incontra la sua attuale fidanzata, la barista Courtney. Questo locale, situato a Midtown, è diventato un punto di ritrovo per i cripto-adepti, perché accetta pagamenti in bitcoin.

Sebbene BitInstant abbia—per il momento—chiuso i battenti, Shrem passava il suo tempo in giro per il mondo a fare l'evangelista di Bitcoin, tenendo discorsi in numerosi convegni e conferenze.

“Voglio che Bitcoin sia la mia eredità,” mi aveva detto lo scorso aprile, mentre ero in visita negli ex uffici di BitInstant vicino al Madison Square Park. “E credo proprio che lo diventerà.”